I migliori libri da leggere in estate
I migliori libri da leggere in estate tra romanzi, grandi classici e storie di viaggio che ci permettono di andare in giro per il mondo.
Indice
Se in inverno non c’è niente di più rilassante, per un appassionato della lettura, dell’accoccolarsi davanti a un fuoco acceso con un buon libro tra le mani, in estate è altrettanto bello sedersi sotto a un ombrellone, o in mezzo a un prato, con in mano l’ultimo bestseller o il romanzo del proprio autore preferito.
In questa estate così particolare, complessa, ma estremamente bella, mi sono immersa in storie che raramente dimenticherò.
Nella mia lista di libri troverai tanti titoli interessanti che spaziano dai gialli alla narrativa impegnata, dai romanzi storici a letture che oltrepassano l’oceano.
Riccardino
Era il 2005. Andrea Camilleri consegnò alla sua editrice, Elvira Sellerio, un nuovo romanzo che aveva per protagonista il suo commissario Montalbano. Tra Andrea e Elvira una promessa ovvero pubblicare il romanzo solo dopo la morte dell’Autore.
Nel 2016, l’autore avverte l’esigenza di mettere mano a quel romanzo, per modificarne lo stile linguistico, che con gli anni si è evoluto e renderlo, di fatto, l’ultimo della serie dedicata al famoso personaggio, per non rischiare di lasciarne la storia in sospeso.
Nel 2020, a un anno dalla morte dell’indimenticabile creatore di uno dei personaggi più amati della letteratura in giallo e della TV, la Casa editrice Sellerio, senza Elvira morta anch’essa, ha pubblicato “Riccardino”, il romanzo che mette un punto alla storia di Montalbano, commissariato di Vigata.
Riccardino – romanzo postumo di Andrea Camilleri edito da Sellerio
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; da leggere nella stessa spiaggia e nello stesso mare dove avete letto gli altri 27 romanzi. Per me è la costa livornese.
Come un respiro
Per Sergio e Giovanna è una domenica di fine giugno come tante. Stanno ultimando i preparativi per il pranzo, a cui parteciperanno due coppie di amici quando una sconosciuta bussa alla loro porta.
Elsa Corti, la loro misteriosa visitatrice, vorrebbe rivedere un’ultima volta quella che è stata casa sua. Sergio e Giovanna la lasciano entrare, insieme al suo fascio di lettere mai lette. Dentro quegli scritti sono custoditi esperienze di vita e segreti talmente sconvolgenti da minare la tranquillità e le certezze non solo di Sergio e Giovanna, ma anche dei loro ospiti.
Ambientato tra Rona e Istanbul, Come un respiro accompagna i lettori attraverso un viaggio alla scoperta della vita stessa, intrecciando il racconto con le vivide descrizioni di una Istanbul magica e immortale.
Come un respiro – romanzo di Ferzan Ozpetek edito da Mondadori
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; da leggere nella casa dei ricordi e immersa negli oggetti che raccontano la storia della propria famiglia. Se vicino c’è una terrazza assolata con un grande tavolo per ricchi pranzi è ancora meglio.
L’ultima leonessa
“Mia madre – scrive Costanza Afan de Rivera – è stata una donna con una grande dignità, anche nei momenti difficili ha guardato la vita a testa alta.”
Giulia, figlia di Ignazio e donna Franca, è l’ultima a portare il cognome dei Florio.
Nasce ad inizio ‘900 durante il declino della dinastia e all’ombra di una madre ingombrante, bellissima e carismatica, da cui eredita il carattere di combattente indomita e nient’altro.
Presto, infatti, ai fasti della belle époque seguono anni difficili e la vita e le abitudini dei Florio cambiano lentamente, ma inesorabilmente. Giulia però non si lascia abbattere, raccoglie i cocci e ne fa risorse. Si trasferisce a Roma, studia, lavora tenacemente, rinasce dalle avversità, costruisce da zero la propria autonomia e trasforma la sua vita in un capolavoro.
Trama
Il libro è scritto dalla figlia di Giulia che con amore, precisione e impegno racconta la vita pubblica e privata della madre.
La narrazione della vita di Giulia trasmette una memoria straordinaria che oggi ha il sapore di una favola moderna.
L’ultima leonessa – scritto da Costanza Afan de Rivera Costaguti per Sperling & Kupfer
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; nessun luogo se non la Sicilia che Giulia così tanto amava può essere la location perfetta per la lettura di questo libro. Sognando, poi, un tour a Palermo tra i luoghi legati alla famiglia Florio.
Il Colibrì
Marco Carrera è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta, perché sopravvivere non significhi vivere di meno.
Intorno a lui, Veronesi costruisce un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo.
Il Colibrì – Romanzo di Sandro Veronese edito da La nave di Teseo e vincitore de “Il premio strega 2020”
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; romanzo da leggersi con calma, anche sotto l’ombrellone, ma in solitaria, per rispettarne l’intimità e le emozioni che suscita.
Atlante della felicità
Quanti nomi e forme ha la felicità? Per i norvegesi è “friluftsliv”, il tempo trascorso all’aria aperta; per i brasiliani ha il sapore dolceamaro della “saudade”, la nostalgia di ciò che è lontano e perduto.
Per gli spagnoli è sempre associata al cibo e alla compagnia: è “tapeo”, l’incontro casuale tra amici che culmina in un vassoio di tapas da condividere al bar, oppure è “sobremesa”, le lunghe e pigre conversazioni a tavola.
Per i finlandesi è l’esatto contrario: “kalsaariktinnit” racchiude il piacere segreto e privatissimo di bersi una birra in mutande, nell’intimità di casa.
Trama
In questo libro divertente e curioso, la giornalista Helen Russell compie un illuminante giro intorno al mondo alla ricerca dell’idea di felicità propria di ogni nazione.
E scopre che può avere infinite sfumature, talvolta in aperta contraddizione, eppure ognuna ci appartiene nel profondo: chi non capisce, in una giornata storta, il “wabi-sabi” giapponese che celebra la serena accettazione dell’imperfezione? E chi non vorrebbe buttarsi tutto alle spalle con un’allegra serata al pub in compagnia, in perfetto stile “craic” irlandese?
In questo libro troverete trenta e più motivi per vivere con gioia: ogni parola, ogni idea è un’ispirazione per esplorare un modo nuovo e diverso di riaccendere il buon umore e apprezzare il bello che ci circonda.
Scegliete la parola che funziona per voi. Leggete, ricaricatevi e siate felici (nella lingua che preferite!).
Atlante della felicità di Helen Russell edito da Sperling & Kupfer
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; da leggersi ovunque nel mondo, anzi ovunque volete voi, nel vostro posto bello.
L’istante largo
«Ho avuto tre madri e non ne ricordo nemmeno una». Macondo, quindici anni, quoziente intellettivo da capogiro, lettore vorace con il mito di Sherlock Holmes e Martin Mystère, una passione inconfessata per la Bea, vuole scoprire che cosa c’è davvero nel suo passato.
E una zona buia troppo grande per ignorarla, ma l’amatissima nonna, l’anticonformista artista cilena Rocio Sanchez, che pur conosce ogni verità, è determinata a rivelargliela solo dopo il traguardo dei diciotto anni: nel frattempo custodisce ciò che c’è da custodire dentro una scatola inaccessibile, lassù, sull’ultimo scaffale del suo studio.
Trama
Animo da detective, e scatola fuori portata, Macondo comincia un’indagine personale, raccogliendo indizi e aneddoti che carpisce dalla tribù di amici di Rocio spesso radunati a casa loro, e dai foglietti che la nonna gli scrive strappandoli da un blocchetto che porta sempre appeso al collo: un intervento alla gola le ha portato via la voce e lei rimedia così, matita alla mano.
Macondo scoprirà presto di portare inscritto nel nome ben più del senso di solitudine ispirato dal paese inventato da Gabriel Garcia Marquez: nel suo nome è racchiusa tutta la sua storia.
La sua ricerca d’identità diventa allora un cammino sia verso se stesso, sia verso chi lo ha amato, un percorso che lo conduce fino all’Istante largo, soggetto di un quadro della nonna, ma soprattutto epifania di un momento che apre le porte della consapevolezza: la famiglia non è necessariamente una struttura costruita a priori, ma può assumere le forme più diverse, spuntare in situazioni in cui i legami di sangue non ricoprono alcun ruolo, diventare uno spazio immenso per chi ama.
Sara Fruner ci offre una riflessione insieme intensa e lieve sull’imprevedibilità dei legami che ci forgiano. E se gli amori sono rimasti incompiuti, se sono terminati troppo presto, ogni legame spezzato del nostro passato può avere una seconda, inattesa chance, che ci sorprende.
L’Istante Largo romanzo di Sara Fruner edito da Bollati Boringhieri
Consiglio di lettura per un #VIAGGIODIGITALE; Io l’ho letto tra le colline assolate delle Langhe ed è stato un abbinamento veramente perfetto. Il suggerimento è di leggerlo nella quiete dalla campagna più che in spiaggia.
Post in collaborazione con Mondadori Editore e Bollati Borighieri