Week end a Parma: viaggia, guarda e mangia
“Quest’anno passo un week end a Parma”.
Indice
Così mi capitava di dire, prima della pandemia, appena Parma è stata nominata Capitale italiana della cultura 2020 (ed ora anche 2021).
La scorsa estate poi non è stato possibile raggiungerla e a qualche giorno dalla partenza anche il viaggio, già tutto organizzato, in autunno, è stato cancellato causa lockdown.
Ma adesso, in questa primavera che sa di ripartenza, speriamo duratura, sono riuscita a passare un week end a Parma all’insegna delle tradizioni, delle novità ed inseguendo sempre un pizzico di magia e mistero.
Un week end a Parma
Già anni fa il New York Times ha pensato di dedicare una puntata della sua rubrica di viaggi “36 hours” alla città emiliana, patria del Parmigiano e di rinomati prosciutti, nonché sede di sincere e schiette trattorie tutte culatello e gnocco fritto che contribuiscono, insieme alla signorile bellezza dell’antico ducato, a rendere indimenticabili i soggiorni di chi avesse deciso di andarci; tra cui me e spero anche voi.
Le ore migliori che passerete in città, infatti, da una parte saranno dedicate ai piaceri della gola, ma altrettante saranno dedicate alla calda ospitalità dei cittadini, istituzioni e mondo dell’hotellerie, e altrettante ancora saranno dedicate a riempirvi gli occhi di bellezza per le strade e nei palazzi.
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Scegli il posto giusto dove dormire e fare colazione: NH Hotel Parma
Anche in questo viaggio ho scelto di dormire da NH Hotel.
La location è strategica ed invidiabile a pochi metri dalla rinnovata stazione e vicinissima alla centrale Strada Garibaldi.
Realizzato con un design moderno, l’hotel offre 120 camere caratterizzate da spazi ampi e luminosi, come la situes che mi ha ospitato dotata di un grande terrazzo e zona living.
Tutte le camere riportano al tema verdiano, con immagini del compositore e legate al mondo della musica che qui è di casa.
Il ristorante è situato al piano terra dell’hotel e serve una ricca prima colazione con prodotti naturali e specialità tipiche locali e italiane, ma anche il pranzo e la cena.
In questo periodo di contenimento del covid_19 tutti gli ambienti sono sanificati e le norme del distanziamento sono rispettate, anche durante la colazione.
Apprezzabilissima la varietà che si può consumare in un buffet servito; pani di mille qualità, caffè e dolcetti sono a disposizione degli ospiti insieme a frutta fresca e succhi coloratissimi.
Nh Hotel Parma incarna esattamente la strategia del gruppo con la sua offerta attenta sia al viaggiatore che si muove per piacere sia a chi si trova in città per impegni di lavoro. In ogni stanza infatti vi sono la connessione wi-fi gratuita, il servizio lavanderia attivo h24 e un’attenzione particolare alle amenity del set bagno e alla varietà del frigo bar.
Sotto la piazza antistante l’hotel si trova anche un parcheggio convenzionato che offre dei posti riservati ai clienti dell’hotel e con ingresso collegato direttamente alla struttura. Così potrete “dimenticare l’auto” e muovermi a piedi o in bici.
Con tutto questo l’Nh Parma è pronto ad accogliervi per vivere al massimo Parma Capitale Italiana della Cultura 2020.
Primo giorno a Parma
Che voi arriviate in treno o soggiorniate da NH Parma il primo consiglio e quello di guardarvi intorno e non perdervi le opere di street art che si trovano nei dintorni della stazione.
Street art
Se date le spalle alla stazione sul muro alla vostra sinistra si trova il volto, inconfondibile per ogni parmigiano, di Giuseppe Verdi.
L’opera ritrae diversi aspetti della vita del grande maestro, dalla casa di nascita a Roncole, al suo lavoro artistico, fino alla vita nei campi, mostrando diversi frammenti in un’unica composizione, esattamente come la vita di ognuno di noi è costruita da diversi aspetti che ne formano la meravigliosa unità. Quello che colpisce è un senso di bilanciamento, dato dalle varie parti che riescono a essere perfettamente distinte grazie a linee e colori, ma che allo stesso tempo sembrano impossibili da scindere. Probabilmente l’elemento di maggiore unità nella composizione è lo stesso Teatro Regio, che funge da meraviglioso sfondo.
Strada Garibaldi, verso il centro storico
Passeggiando per i vicoli del centro, a partire da Strada Garibaldi, non perdete l’occasione per entrare in qualcuna delle moltissime botteghe storiche di Parma, che raccontano storie antiche: dall’orologiaio al fotografo, dall’osteria con cucina alla torrefazione, dalla profumeria alla gastronomia troverete luoghi unici dove riscoprire gli oggetti di un tempo e magari comprare un souvenir molto particolare.
Solo il sabato è possibile visitare l’Antica Spezieria di San Giovanni, una farmacia rimasta come una volta.
Piazza Duomo
In uno scenario unico sono racchiusi mille anni di storia capeggiati dai simboli artistici della città. Il Duomo, uno dei magistrali esempi di stile romanico in Italia, la cui cupola fu affrescata da Correggio. Il Battistero, costruito da Antelami, in stile romanico gotico, di forma ottagonale e fatto di marmo rosa di Verona.
Ed infine il palazzo Vescovile, oggi sede vescovile e del Museo Diocesano, anche se ristrutturato più volte mantiene ancora elementi medievali e rinascimentali.
Da qui in pochi passi sarete in Piazza Garibaldi, passando per la graziosissima Via Nazario Sauro, il cuore pulsante della città. Fulcro cittadino animato da diversi bar e dove risiedono il Palazzo del Comune e il Palazzo del Governatore ristrutturato in stile barocco e neoclassico, sede di mostre di arte moderna e contemporanea.
Da Piazza Garibaldi si snodano le quattro arterie principali che tagliano il centro cittadino: Strada Farini, la via della movida e dell’aperitivo, Strada Cavour interessante per lo shopping, Strada della Repubblica tra cultura e arte e Strada Mazzini, la via dei portici.
Pausa aperitivo
Da Strada Farini vi invito a “infilarvi” in Borgo Giacomo Tommasini, una stradina decorata con una serie di graziose lanterne dai colori pastello che si illuminano la sera e circondata da boutique di artigiani, stilisti emergenti e librerie indipendenti.
Poco distante in Piazzale S. Lorenzo si trova il luogo giusto dove fare l’aperitivo; Frank Focaccia.
Questo locale a Parma è un’istituzione se si parla di panini. Si trova in una bella piazzetta con palazzi bassi e colorati tutto intorno. Sembra quasi di essere a Burano.
Potete mangiare all’interno, in una delle due sale, oppure nella veranda esterna. In estate mangiare fuori è ancora più piacevole. L’ambiente è molto informale, con tavoloni di legno.
Sedetevi comodi, ordinate da bere, scegliete come farcire la vostra focaccia e attendente. I tempi non sono quelli del fast food perché tutti gli ingredienti sono freschissimi e le focacce, piccole e “unte” al punto giusto, sono preparate al momento.
Ovviamente la prima da ordinare è quella con il crudo di Parma, meglio ancora se stagionato 30 mesi.
Tra i “borghi” di Parma
Nel centro di Parma molte vie si chiamano borghi perché nacquero con identità precise e caratteristiche peculiari, aggregando intorno a sé piccole comunità.
I borghi cittadini possono essere angusti e irregolari; per loro natura sono lontani dalla formalità e dalla linearità delle strade principali.
I nomi dei borghi sono frutto della fantasia e del buon senso popolare: un borgo può essere intitolato a un santo e alla sua chiesa, a un canale ora interrato, a un’attività specifica o a un’osteria del tempo che fu. Borgo del Naviglio, di San Giovanni, della Salina, della macina, borgo Tre Re raccontano l’antica geografia della nostra città.
Una cosa è certa: una passeggiata per i borghi di Parma vi garantirà il piacere di osservare scorci pittoreschi, facciate dai colori vivaci, botteghe, edifici nobiliari o religiosi.
A Cena
Finalmente è arrivato il momento di allietare, veramente, le vostre papille gustative. Scegliete una trattoria storica e gustatevi le eccellenze del territorio comodamente seduti a tavola. Dal tipico antipasto di salumi e torta fritta, al simbolo della tavola parmigiana, i cosiddetti “galleggianti”, gli anolini in brodo ripieni di carne.
Poi ancora tortelli d’erbetta, stracotto di manzo, carne di cavallo cucinata in diversi modi, la Rosa di Parma o i bolliti, tutto rigorosamente accompagnato con un buon bicchiere di Lambrusco.
Ristorante “La Greppia”
Io ho scelto, e vi consiglio, il ristorante “La greppia” su Strada Garibaldi.
Fedele al proprio passato, ancora oggi questo ristorante pone al centro della sua proposta le ricette della tradizione, ma arricchite da un tocco creativo e moderno, rivisitando la tradizione locale con competenza e rispetto.
Situata nel cuore storico e monumentale della città La Greppia è caratterizzato al suo interno da un’atmosfera intima ed elegante, dove, a vista, si può apprezzare la brigata al lavoro in cucina, impegnata a realizzare proposte gourmet che partano dalla cultura gastronomica del territorio per arrivare alla più ricca tradizione italiana.
Oltre ai grandi classici della tradizione, come i tortelli preparati con sfoglia all’uovo fresca o i secondi di terra. Il menù dedicata, anche, particolare attenzione anche agli appassionati di pesce e a chi preferisce una cucina vegetariana,
Io ho avuto modo di trovarmi a Parma la sera del 23 Giugno in cui si festeggia la tortellata di San Giovanni.
La tortellata di San Giovanni
Il solstizio d’estate, a Parma, si festeggia da sempre con la tradizionale tortellata di San Giovanni. La notte tra il 23 e il 24 giugno, infatti, coincide storicamente per tutti i parmigiani e parmensi (i primi sono gli abitanti della città, i secondi della provincia) con un rituale appuntamento all’aria aperta, questo perché si dice che la rugiada che si posa sulla pelle porti fortuna, per gustare in compagnia il piatto tipico preparato in tutte le cucine della zona.
Ogni anno fra i borghi, per le strade, le osterie o nelle case di campagna e di paese tutti aspettano questo momento per sedersi intorno ad un tavolo per inaugurare la bella stagione. Affogati con burro e parmigiano, i tortelli di San Giovanni sono per lo più alle erbette, anche se non mancano le eccezioni, comprese quelle vegan.
Durante la serata della tortellata i vari ristoranti, tra cui “La Greppia”, organizzano tavolate nei viali con menù speciali a prezzo fisso.
San Giovanni a Parma, insomma, vuol dire cibo, tradizioni, compagnia e rinascita. Ingredienti utili per godersi finalmente l’estate e speriamo anche questo momento di rinnovata “normalità”.
CURIOSITA’: Colore tradizionale delle case in città, il Giallo Parma era quasi ossessivamente utilizzato per le facciate dei palazzi alla fine degli anni 50. Il risultato è che il giallo e tutte le sue gradazioni è oggi il colore prevalente elle case del centro storico. Secondo la leggenda Petitot, architetto, fu ispirato dai residenti di Strada Sant’Anna e Strada San Michele, che avevano dipinto le loro case di un giallo oro ispirati dal colore dei capelli di Isabella di Borbone, passata in quelle strade durante la processione per il suo matrimonio.
Secondo giorno
Parma, nonostante la pandemia, nel 2020, ha vinto l’Urban Award, il premio più prestigioso per la mobilità sostenibile giunto alla quarta edizione.
Ideato da Ludovica Casellati, direttrice di Viagginbici.com e organizzato in collaborazione con Anci, l’Urban Award ha l’obiettivo di premiare i Comuni più virtuosi e di incentivare le amministrazioni a investire nel futuro, sostenendo i progetti legati alla bicicletta e alla mobilità sostenibile.
E la città di Parma si è dimostrata all’avanguardia in questo senso, moltiplicando le iniziative legate all’utilizzo della bicicletta tra cui la creazione, insieme a InfoMobility, da “La cicletteria”.
La Cicletteria
Parma è una città che si gira agevolmente in bicicletta, per le distanze ridotte e perché è tutto in pianura, se vi passate un week end il mio consiglio è quello, almeno un giorno, di visitarla in bici.
I modi per noleggiare una bicicletta in città sono due: il noleggio presso la Cicletteria alla Stazione dei treni oppure attraverso la app Bicincitta, necessaria per usufruire delle biciclette nelle postazioni di Bike sharing.
La Cicletteria permette di noleggiare bici per adulti, bambini e tandem. Si lascia al ritiro una piccola cauzione e alla restituzione si pagherà 1,50 per ogni ora. Un servizio veloce, intelligente e soprattutto green.
Io, personalmente, mi sono divertita tantissimo a girottolare per le strade e i giardini di Parma in bicicletta, soprattutto perché mi ha permesso di raggiungere, con poche pedalate, angolini cittadini, fuori dai soliti itinerari.
Un esempio; Borgo delle Colonne, strada con i portici che fa sentire un po’ a Bologna e che ha un fascino tutto emiliano.
O anche l’installazione Florilegium, di Rebecca Louise Law, artista inglese conosciuta per le sue installazioni floreali larger-than-life basate sul rapporto tra uomo e natura. Questo capolavoro fiorito si trova nella Chiesa di San Tiburzio (controllate sui social gli orari di apertura), composta da 200 mila fiori, tanti quanti i cittadini che abitano a Parma: un forte messaggio di inclusione e auspicio di rinascita.
Ma, nella seconda giornata a Parma, non dovete perdervi alcuni luoghi simbolo come il Teatro Regio, il complesso della Pilotta e Parco Ducale.
Teatro Regio
Su Strada Garibaldi vi troverete al cospetto del Teatro Regio, tempio della lirica nazionale. Sul suo palco hanno cantato artisti di fama mondiale. Mentre ogni anno si celebra l’apprezzato Festival Verdi con opere, concerti di musica classica e balletti.
La visita, compresa nella ParmaCard, dura una mezz’oretta e permette di visitare l’interno del teatro e i palchetti ed inoltre vi farà scoprire una particolarità, più unica che rara, di questo teatro ovvero i retro palchetti che tutt’ora sono in uso per piccoli ricevimenti durante la stagione lirica.
Se tra camminate, corse in bici e nuove scoperte (come Borgo Angelo Mazzo dove vi è un’installazione luminosa dedicata al Va’ Pensiero verdiano) avete voglia di un buon caffè è di un dolcetto il posto giusto è proprio il “Grand Caffè del teatro Regio” dove respirare un’aria raffinata fatta di specchi, decorazioni e splendide porcellane.
Palazzo della Pilotta
Accanto a Regio su Piazzale della Pace si trova Palazzo della Pilotta.
Nel cortile esterno si svolgono spettacoli e concerti all’aperto. Al suo interno, invece, ospita il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina, il Museo Bodoniano e la Galleria Nazionale che offre una straordinaria collezione di opere di Correggio, Tintoretto, Parmigianino, Beato Angelico, Leonardo Da Vinci e tanti altri nomi illustri.
E poi ancora, sempre dentro il Palazzo della Pilotta, si trova quel gioiello monumentale e spettacolare del Teatro Farnese, costruito interamente in legno, che riconduce alla fastosa vita dei regnanti dell’epoca, i duchi Farnese.
Parco Ducale
Dal retro del Palazzo potete dirigervi verso il Ponte Verdi e immergervi nel polmone verde della città, il Parco Ducale.
Potrete rilassarvi sotto i viali alberati o continuare, come ho fatto io in sella alla bici, una passeggiata distensiva e ammirare le varie statue, il laghetto – con diverse installazioni artistiche – il Palazzetto Eucherio Sanvitale in stile rinascimentale e l’esterno del Palazzo Ducale, raffinata residenza del Cinquecento progettata dal Vignola, ora sede del Comando dei Carabinieri e dei Ris.
Ma non finisce qui; la passeggiata dei sapori
In città infatti è possibile percorrere la “Passeggiata dei sapori“, un vero e proprio percorso che accompagna il visitatore nel cuore della cultura culinaria di Parma.
Il tragitto è formato da 24 tappe segnalate all’interno del centro storico. Un itinerario che sicuramente non ti lascerà a “bocca asciutta”.
Anzi a questo punto non vi resta che andare a pranzo.
A pranzo, Ristorante Angiol d’Or
Tornate verso Piazza Duomo e sperimentate la cucina del “Ristorante Angiol d’Or” che rappresenta il centro della migliore tradizione culinaria ducale.
Il team giovane, affiatato ed entusiasta, ha creato un ambiente elegante e accogliente. La caratteristica principale è la cura dei particolari con un servizio premuroso e informale. Una cantina piccola ma ben fornita. Il ristorante ideale per sperimentare la cucina tipica parmigiana in una cornice veramente esclusiva. Assaggiate l’antipasto di salumi e torta fritta e la classica “rosa di Parma”, ma soprattutto seguite i consigli dello staff. Non ve ne pentirete.
Parma Card
Qualunque sia il motivo per cui vi trovate a Parma, secondo me, dovete acquistare la Parma Card, uno strumento agile che dal 1° gennaio 2021 vi permette di accedere con prezzi competitivi e molti benefici al sistema turistico-culturale del territorio.
Parma Card non è solo una garanzia di risparmio e di qualità, ma anche di sicurezza: tutte le strutture culturali e commerciali aderenti sono parte del programma “Parma Città Sicura”, che garantisce il rispetto delle prescrizioni igienico sanitarie post COVID 2019.
Non solo, la Parma Card, tramite app dedicata, è digitale quindi usa la tecnologia del QR per identificare i viaggiatori.
Del circuito Parma Card fanno parte tante attrazioni culturali e gastronomiche della città e dei dintorni. Ecco che nel pomeriggio del secondo giorno che ho passato a Parma, prima di tornare a casa, organizzato una visita al Labirinto della Masone.
Labirinto della Masone
Avete presente la storia di Arianna e del suo filo che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto una volta ucciso il Minotauro. Credo che la mia passione per i labirinti e le situazioni un po’ intricate derivi proprio da lì.
Ecco che per concludere il mio week end a Parma non potevo che scegliere di visitare il Labirinto della Masone a Fontanellato, il più grande d’Italia e del mondo.
Scopriamone insieme le caratteristiche.
Questo labirinto fa parte di un parco culturale che copre 7 ettari di terreno ed è interamente realizzato con piante di bambù di specie diverse. Se ne contano circa 200.000, alte tra i 30 cm e i 15 metri. La scelta della pianta di bambù non è casuale: la sua crescita è estremamente rapida, assorbe molta anidride carbonica, non si ammala – quasi – mai e in inverno non si spoglia.
E’ stato progettato dal grafico, editore e designer Franco Maria Ricci e realizzato insieme agli architetti Piercarlo Bontempi e Davide Dutto. Dei 7 ettari complessivi, più di 5.000 metri quadrati sono dedicati a spazi culturali. Qui viene ospitata la collezione d’arte di Franco Maria Ricci, con circa 500 pitture e sculture che vanno dal ‘500 al ‘900, e una biblioteca dedicata alla tipografia e alla grafica.
E’ impossibile non perdersi! Il più grande labirinto d’Italia e del mondo conta 4 labirinti comunicanti tra loro che si estendono per più di 3 km di corridoi larghi circa 3 metri. Un’esperienza davvero unica da fare almeno una volta nella vita.
Durante la mia visita ho potuto partecipare anche al rito collettivo della Tanataba.
Durante la festa di Tanabata in Giappone si ha l’usanza di scrivere i propri desideri su alcune striscioline di carta colorata, chiamate Tanzaku, e di appenderle al bambù affidandoli così al vento affinché possano giungere alle stelle ed essere esauditi.
I miei desideri parlano di vita, d’amore e di viaggi. Alcuni dedicati anche a me e a voi. Ed ovviamente se non fossi uscita dal labirinto non sarei qui a raccontarvi tutti questi dettagli per organizzare al meglio un week end di gusto e bellezza a Parma.
Post in Collaborazione con NH Hotel – #ripartiAMOitalia per la promozione di Parma città italiana della cultura 2020+21.