Itinerario per visitare Venezia a piedi sestiere dopo sestiere
Per Venezia non occorrono presentazioni. E’ semplicemente Venezia.
Indice
È uno di quei luoghi iconici che tutti conosciamo, che tutti vorrebbero visitare almeno una volta nella vita e che è considerata una delle città più belle al mondo.
In questo periodo, causa Covid, potrete avere il privilegio di vederla senza turisti e costruire degli itinerari per scoprire la città lagunare, con calma, a piedi e con tante pause rinfrescanti e golose. Così conosceremo Venezia camminando sestiere dopo sestiere.
Ecco qui un possibile itinerario arricchito con un un po’ di storia, luoghi insoliti e curiosità.
Partiamo dicendo che Venezia è una città che si può tranquillamente girare a piedi, seguendo i propri tempi e le proprie inclinazioni, e che ogni punto è quello buono per iniziare. Per me lo è stato l’Hotel Noemi; 50 metri da Piazza San Marco e 500 metri dal Ponte di Rialto.
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Sestiere Cannareggio
Cannaregio, è un sestiere situato nella zona nord di Venezia, sul Canal Grande, è uno dei sestieri più grandi della città e il più popolato di Venezia. Qui vissero grandi personalità come Marco Polo, Tiziano e Tintoretto.
Cannaregio, era fino dal XVIII secolo l’antico Ghetto di Venezia, nel tempo è diventato un quartiere pieno di storie e leggende, energico e dove ancora si possono incontrare bacari e trattorie di una volta. Si sviluppa lungo il Rio di Cannareggio, tra piccoli canali, panni stesi ad asciugare al sole, vecchi ponti, balconi decorati, vicoli stretti, sinagoghe, tipici gondolieri e grandi slarghi si aprono come scenari da cartolina.
Vi consiglio di visitare il museo ebraico che contiene oggetti propri della vita religiosa della comunità, come argenti, rotoli della Torah e drappi tramite i quali si può cominciare ad intuire quella che è la storia secolare di questa zona di Venezia. Con un piccolo sovrapprezzo al biglietto base è possibile visitare anche tre delle cinque sinagoghe presenti a Cannareggio.
Una piccola chicca in zona è il Teatro Italia.
Il teatro Italia è stato costruito nel 1915 dall’architetto Giovanni Sardi, riprendendo lo stile gotico lagunare, in particolare le monofore e le trifore di Palazzo Ducale in Piazza San Marco e di Palazzo Foscari a Dorsoduro (ora sede dell’università).
Guardando la facciata è possibile vedere due stemmi al livello del primo piano e un leone che marciano al centro della balaustra sul tetto. I quattro portali di ingresso in ferro battuto furono disegnati da Umberto Bellotto, come anche i lampadari dell’interno.
Il pittore veneziano Alessandro Pomi affrescò al centro del soffitto della sala principale un’allegoria intitolata la Gloria d’Italia, mentre il friulano Guido Marussig, con altri artisti locali, realizzò gli atri decori interni in stile liberty. Fu uno dei primi esempi di edificio che prevedeva l’uso del ferro e del calcestruzzo armato.
La storia del Teatro Italia è molto variegata: prima trasformato in cinema, poi chiuso per molti anni e in seguito sede di uffici universitari; dopo un lungo restauro è stato da poco riaperto e trasformato in un supermercato, ed ovviamente visibile a veneziani e viaggiatori.
Sestiere Castello
Da qui potrete addentravi nel Sestiere Castello, quella della Venezia più autentica e dove ha sede “La Biennale”
La libreria Acqua Alta e il ponte dei Conzafelzi
Camminando per calli e campielli si arriva alla Libreria Acqua Alta, un luogo molto particolare che vi consiglio vivamente di visitare.
Per proteggere i libri dall’acqua che sale, il proprietario ha attrezzato la libreria con una serie di elementi che possono galleggiare (una gondola, una barca in disuso e una vasca da bagno).
Vi si trova di tutto, anche libri di seconda mano. Oltre ad essere, lo potete immaginare, una location veramente instagrammabile, compresi gli affacci sui canali e un giardino decorato con vecchi libri.
Il mio consiglio è di non visitare la libreria solo per il suo aspetto scenografico, ma anche per comprare stampe, libri e ricordi di viaggio.
Poco distante si trova il ponte dei Conzafelzi; è forse il più fotogenico di tutti i ponti di Venezia e alle sue spalle si trova l’unica casa circondata dalle acque della laguna su tre lati. Il ponte è in ghisa, realizzato dalla Fonderia Collalto nel 1852.
Lo Spazio Berlendis
Oltrepassato l’ospedale dedicato ai Santi Giovanni e Paolo, dove una volta vi era un vecchio squero (una ex falegnameria nautica, lo squero vecio, in Rio dei Mendicanti, lungo le Fondamenta Nove) adesso è possibile visitare lo Spazio Berlendis; un nuovo polo espositivo della città dedicato all’arte contemporanea.
Lo Spazio Berlendis, inaugurato il 5 Giugno 2021, appare come uno spiraglio di luce rispetto alle serrande dovute alla pandemia.
Il progetto nasce dalla passione non solo per l’arte, ma per la cultura in senso più ampio, intesa come ricchezza per un’intera collettività, di Emanuela Fadalti e della figlia Matilde Cadenti, già rodate nel settore con la galleria Marignana Arte, aperta nel 2013.
Le mecenati dell’arte contemporanea hanno voluto con tutte loro stesse l’apertura di questa galleria; un luogo dagli spazi ampi e inusuali per Venezia (300 mq di superficie e i 250 mq di pareti espositive) che sarà adibito anche all’esposizione, alla produzione, a collaborazioni artistiche nazionali e internazionali, proprio nel cuore della città.
Ideato non solo come polo espositivo ma come vero e proprio hub finalizzato allo sviluppo di azioni artistiche – tra gli obiettivi futuri c’è anche un programma di conferenze, concerti e presentazioni –, Spazio Berlendis schiude le porte alla città con una mostra che le rende omaggio.
La mostra di apertura
Rincontrarsi a Venezia pone l’accento su un gesto – quello dell’incontro, appunto – proibito durante le fasi più acute dell’emergenza sanitaria, riunendo le opere di otto artisti che, attraverso linguaggi complementari, danno forma alla relazione con l’altro da sé.
Come sottolineato dal filosofo Jonathan Molinari nel testo di accompagnamento alla mostra, tempo, sorte, nostalgia e fisicità sono alcuni dei temi legati a doppio filo alla logica dell’incontro, che sembra procedere su piani alternati di separazione e avvicinamento.
Partendo dallo Spazio Berlendis continuiamo a conoscere Venezia passeggiando tra i sestiere.
Verso La Biennale
Il sestiere Castello è il più grande di Venezia con vari elementi urbanistici e architettonici, dalla zona più turistica, che circonda Palazzo Ducale, alla più umile, con le antiche case dei lavoratori del cantiere navale.
Il nome di questo sestiere deriva dal castello eretto nel quartiere in epoca romana.
Una gran parte del sestiere è occupata dall’enorme cantiere navale, noto come Arsenale, e il resto del quartiere è una zona tranquilla, dove si possono vedere alcuni edifici storici, ma soprattutto dove si può camminare (e perdersi) nella Venezia più autentica.
La Biennale
La 17-esima Mostra Internazionale di Architettura di Venezia è iniziata il 22 maggio e finirà il 21 novembre 2021; curata dall’architetto, docente e ricercatore di origini libanesi Hashim Sarkis, torna dopo un anno in seguito al rinvio dovuto alla pandemia che ha colpito il mondo.
L’evento, che ha carattere biennale, è uno dei più importanti a livello internazionale grazie alla sua poliedricità oltre al fatto di svolgersi in una delle città più belle del mondo.
Sono 5 gli argomenti trattati all’interno dei padiglioni dell’edizioni 2021, il cui tema è “How will we live together?”, traducibile in italiano in “Come vivremo tutti assieme?” così declinato:
- Esseri umani tra le diverse specie
- Nuovi nuclei familiari
- Comunità emergenti
- Tra diversi Paesi
- Come unico Pianeta.
Il tema dell’evento è sviluppato da ben 61 nazioni all’interno dei padiglioni, dei locali dell’Arsenale e dei giardini, con la possibilità per ciascun paese di spiegare come affrontare le nuove sfide che il futuro ci proporrà.
L’obbiettivo, secondo il curatore, è quello di inventare e scoprire nuovi modi per vivere, nel reciproco rispetto e soprattutto tenendo in forte considerazione la natura.
La Biennale di Venezia è uno di quei momenti in cui il mondo dell’arte e della cultura sta tornando felicemente ad incontrarsi, in un abbraccio non più soltanto metaforico, con il pubblico e i viaggiatori.
Sestiere di San Marco
Il sestiere di San Marco è uno dei quartieri più piccoli della città, ma qui si trova la maggior parte dei luoghi più famosi di Venezia.
La vita nel sestiere di San Marco gira intorno a Piazza San Marco, dove si può visitare la Basilica e il Campanile.
Un altro luogo da visitare è Palazzo Ducale, con il suo famoso Ponte dei Sospiri.
Se si vogliono conoscere i musei più importanti della città, il sestiere di San Marco offre uno dei più illustri, il Museo Correr. Imperdibile anche una sosta nei caffè storici, come il caffè Florian.
Il distretto ha vari luoghi d’interesse culturale, ma il suo grande tesoro sono le sue stradine, dove potrete passeggiare facendovi cullare dalle tranquille acque dei canali della laguna fino ad arrivare al ponte di Rialto, al Canal Grande e al Fondaco dei Tedeschi.
Il Fondaco dei Tedeschi
Il Fondaco dei Tedeschi era la sede dei mercanti tedeschi che lo usavano come magazzino e alloggio. Esistente già dal XIII secolo, è stato ricostruito tra il 1505 e il 1508 in seguito ad un incendio. In questa occasione sono stati chiamati ad affrescarlo all’esterno Giorgione e l’allievo Tiziano. Purtroppo di questi affreschi sono rimasti solo alcuni frammenti, ora custoditi a Ca’ d’Oro.
Come gli altri fonteghi della città, anche questo è stato soppresso nel 1797 con la caduta della Repubblica di Venezia. E’ stato a lungo di proprietà delle Poste e Telecomunicazioni, che lo hanno ceduto nel 2008 a Benetton che ne ha fatto un centro commerciale di lusso.
La parte che interessa di più a chi non è interessato solo allo shopping, è decisamente la terrazza.
La vista sui tetti di Venezia è mozzafiato e riesce a mostrare ogni sestiere.
Col bel tempo la vista può spaziare fino alle isole. Si vede molto bene il faro dell’isola di Murano che sembra tanto vicino. Si vedono le cupole della Basilica di San Marco, il campanile di San Marco, il Canal Grande con i suoi palazzi, i tetti e le altane di Venezia, il Ponte di Rialto, i campanili delle chiese di Venezia, e mille altri particolari che si possono ammirare solo dall’alto.
La visita è gratuita, ma si può sostare sul terrazzo solo per 15 minuti.
E’ obbligatoria la prenotazione tramite il sito.
Sestiere di San Polo a Venezia
Il sestiere di San Polo nacque intorno all’antico Ponte di Rialto, scelto dai primi abitanti della città come luogo di stanziamento, trattandosi di un terreno libero da inondazioni. Si tratta di uno dei distretti più suggestivi della città.
Nel 1097, si stanziò a San Polo il mercato centrale di Venezia, un’orma del passato che tutt’oggi sopravvive. San Polo continua a essere uno dei quartieri più vivaci della città, pieno di negozi, mercati e luoghi interessanti da visitare. Inoltre qui si trovano i migliori bacari della città.
La parte ovest del quartiere è conosciuta per le sue straordinarie chiese, mentre la parte est è famosa per i suoi bellissimi palazzi. Potrete ad esempio visitare la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari.
Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari
I Frari, come comunemente è denominata la famosa basilica, ha due facce di un’unica medaglia, fra di loro completamente opposte: l’esterno sobrio e l’interno sontuoso.
La costruzione dell’attuale chiesa durò 100 anni e fu terminata verso la seconda metà del XV secolo. Il suo campanile fu costruito nel XIV secolo ed è il secondo più alto di Venezia.
Il punto d’interesse più importante della basilica e quello che, per primo, chiama l’attenzione è il quadro dell’Assunzione di Tiziano. Si trova sull’altare maggiore, circondato da vetrate.
Altri punti d’interesse sono i mausolei di Antonio Canova e di Tiziano. La tomba di Canova sorprende per la sua forma piramidale, per le sue dimensioni e per le sculture.
Nella cappella del coro si conservano le pale di Vivarini e di Bellini.
Cosa sono i bacari
I bacari a Venezia fanno parte della ristorazione veneziana ricca di tradizioni e sapori.
Andare per bacari è un’usanza, ma è anche un piacere gustoso e conviviale, a cui non si può rinunciare se si viene a visitare Venezia anche solo per pochi giorni.
Solitamente i veneziani si ritrovano nei bacari prima dei pasti principali. L’isola è piccola e i bacari sono a due passi da casa o dal lavoro, l’ambiente è familiare e solitamente quasi tutti stanno in piedi a sorseggiare un bicchiere di vino della casa, accompagnato da piccoli cicchetti, ovvero stuzzichini a base di pesce o carne.
Due sono quelli degni di nota, provati in questo viaggio.
Ruga Rialto
Un piccolo portico in angolo tra le calli fa da ingresso ad una osteria ampia e capiente, dove Marco e Giorgio intrattengono i clienti e servono ombre e cicchetti tipici veneziani di buona qualità e a prezzi onesti. Nel fine settimana troveremo soprattutto fritti come polpette, olive, calamari e frittura di pesce, mentre negli altri giorni si spazia tra insalata di polpo, sarde in saor, baccalà mantecato, crostini vari, sépé ròste e sardine alla beccafico.
Propone anche piatti della cucina tipica veneziana da consumare nelle sale interne o nella calle sul retro, ma il cuore del locale rimane la zona banco, dove i veneziani doc si fermano per un’ombra e a scambiarsi battute sui fatti del giorno.
Adagio caffè and wine
Situato in un crocevia ad alto tasso di incontri, è frequentato da molti veneziani in orario aperitivo o per una pausa dopo aver fatto la spesa al vicino mercato di Rialto o dopo una visita ai Frari.
Adagio caffè and wine offre cicheti tra i migliori della città, per ingredienti e fantasia nella preparazione, conditi da simpatia e dall’ambiente famigliare.
All’aperto pochi ambiti tavolini danno sfogo ai limitati spazi interni, dove domina il banco ripieno di paninetti e crostini sia classici, con baccalà mantecato o alla vicentina e sarde in saor, sia con abbinamenti arditi come con gli affettati vegani o toast gustosi, alla maniera veneta.
Ed insieme ai cicchetti non rinunciate allo spritz con il Select.
Spritz con il Select
Nato a Venezia, apprezzato nel mondo è lo spritz con il Select.
Il raffinato profilo aromatico e l’equilibrato gusto dolce–amaro fanno di Select l’ingrediente ideale per il classico Spritz veneziano: un’esperienza gustativa, diversa, più ricercata e intensa, che rende ancora più unico il celebre cocktail per l’aperitivo.
Ispirandosi alla tradizione veneziana, la ricetta si completa con un’oliva verde grande, proprio come si serve ancora oggi nei tipici bacari della Laguna.
Ecco perché Select è la scelta ideale per chi è alla ricerca di qualcosa di nuovo e per tutti coloro che amano sperimentare, pur rimanendo ancorati alla tradizione.
Itinerario a Venezia per visitare ogni sestiere è un post per il progetto #ripartiAMOitalia
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