Mazara del Vallo, cosa vedere in un giorno
Affacciata sul Mediterraneo, a soli 200km dalle coste tunisine, Mazara del Vallo è una città dalla storia lunga e antichissima che si visita in un giorno.
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La vicinanza con la Tunisia ha determinato nei secoli una forte influenza che si può intuire già solo osservando l’impianto urbanistico ben conservato: Mazara del Vallo, infatti, è famosa per le viette strette del centro, tipicamente associabili a quelle delle medine islamiche. Oltre a questo, la città presenta anche una grande quantità di chiese monumentali realizzate nell’XI secolo e un centro storico invidiabile, in passato racchiuso all’interno di antiche mura normanne.
Se avete intenzione di realizzare un itinerario on the road in Sicilia Occidentale, visitando Menfi, Sciacca o la Valle del Belice, come è successo a me per #ripartiAMOitalia, vi consiglio di fermarvi a Mazara del Vallo almeno per un giorno.
Storia di Mazara del Vallo
Grazie alla sua posizione, Mazara fu una delle più importanti città della Sicilia per tutto il Medioevo. Proprio in questo periodo convivevano in città ben 4 gruppi etnici – i latini, i greci, i musulmani e gli ebrei – che diedero vita a 4 quartieri distinti; San Francesco, San Giovanni, Giudecca e Xitta.
Tracce di questi quattro quartieri esistono ancora, anzi nell’ultimo periodo c’è stato un grande interesse pubblico nel valorizzare i segni di questa lunga storia a partire da San Francesco, quartiere islamico per eccellenza, dove oggi si può ancora oggi ammirare la Kasbah.
Qui, grazie all’aiuto dell’amministrazione comunale i tunisini hanno rimesso a nuovo le loro case, hanno abbellito le facciate, i vicoli e le piazze con maioliche, aiutandosi con i colori e gli odori della loro terra. Tanto che alcune strade ricordano proprio Sidi Bou Said, cittadina a 20 km da Tunisi dalle caratteristiche porte blu.
In zona poi si trovano due lunghi imperdibili se vi recate un giorno a Mazara del Vallo; il Satiro Danzante e la chiesa di San Francesco.
La chiesa di San Francesco
Questa chiesa risale al Seicento e si trova in zona Kasbah. All’esterno si presenta molto modesta e non si penserebbe mai alla meraviglia che si nasconde al suo interno. Infatti, una volta dentro, vi accorgerete che è un vero e proprio trionfo di Barocco siciliano.
Vi si possono ammirare stucchi, putti e decine di decori diversi tutti realizzati in marmo bianco, persino i tendaggi; pura meraviglia agli occhi di chiunque! Il soffitto è anch’esso meraviglioso e presenta decori in oro che risaltano sulle pareti ricche di bianco.
Suddivisa in tre navate, presenta dei banchi molto antichi e persino l’organo è ancora quello originale.
Da visitare assolutamente se si ha la fortuna o la costanza di trovarla aperta. Di solito, contraddizione siciliana come spesso accade, è aperta solo durante le funzioni liturgiche.
Il satiro Danzante
Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo è l’emblema della bellezza mediterranea, esempio del patrimonio sommerso recuperato nel canale di Sicilia.
La preziosa statua bronzea, databile sul finire del IV secolo a.C. è attribuibile alla scuola del grande artista Prassitele. L’opera è esposta nel Museo di Sant’Egidio di Mazara del Vallo, ubicato in una chiesa sconsacrata che fu costruita tra gli inizi del 1500 e la fine dello stesso secolo.
Ospita la preziosa statua dal 2005, quando alla fine del restauro, effettuato dall’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, il Satiro rientra a Mazara del Vallo.
La statua bronzea venne rinvenuta in due fasi: nella primavera del 1997 venne alla luce la gamba sinistra ed il 4 marzo del 1998 il corpo privo dell’altra gamba e delle braccia. Entrambi sono stati recuperati dal motopeschereccio mazarese Capitan Ciccio, al comando di Francesco Adragna.
Si ipotizza che la statua facesse parte di un carico di una nave naufragata tra la Sicilia e Capo Bon in un periodo di grande diffusione del commercio antiquario nell’antichità.
Il Satiro è colto nel momento dell’estasi della danza, ruotava sulla gamba destra impugnando i simboli del culto, nella sinistra il kantharos (calice per il vino) e nella destra la canna del tirso ornata da un nastro e coronata da una pigna, portava sulla spalla una pelle di pantera.
Mazara e la sua Kasbah
Impedibile anche se visitate Mazara del Vallo in un giorno è la sua Kasbah.
E’ la traccia urbanistica più evidente del periodo arabo. Situato nella parte Nord ovest della città, comprende i quartieri di San Francesco e la Giudecca. Un tempo il quartiere era delimitato da possenti mura a formare un quadrilatero, con Via del Bagno arteria principale.
Qui non vi resta che vagabondare tra i vicoletti che si intrecciano tra loro e respirare l’aria da città nordafricana che vi farà sentire al di là del Canale di Sicilia.
E’ una sorta di museo a cielo aperto di maioliche dipinte affisse ai muri e a terra, saracinesche pitturate con murales che rappresentano la varietà culturale locale e la bellezza di questa mescolanza, teli colorati sospesi sulla strada e odore di cucina etnica ovunque.
Via Pilazza
Il mio cuore nomade ha avuto un sussulto quando al civico di Via Pilazza, 31, dove si trova la fotografatissima porta blu di Mazara del Vallo, ho potuto parlare con il proprietario e la moglie.
I due con una grande accoglienza ci hanno raccontato la loro storia di migranti tunisini e di come hanno voluto portare nel nostro paese un po’ del loro paese.
Ci hanno fatto così entrare nel salottino al piano basso e respirare l’ospitalità mediterranea che dovrebbe continuare ad abbracciare persone e luoghi legati dallo stesso mare.
Il padrone di casa sta anche preparando, con legno di recupero una seconda porta blu, ma soprattutto sta costruendo delle panchine in muratura per rendere ancora più accogliente il vicoletto che nonostante tutto è conosciuto come uno degli Instagram spot della Kasbah di Mazara del Vallo.
Street art a Mazara del Vallo
Nicolò Cristaldi è stato sindaco di Mazara del Vallo dal 2009 al 2019, ed oltre ad amministrare la cittadina ha deciso di decorarne i vicoli con opere di ceramica. Egli infatti è anche un artista, conosciuto con lo pseudonimo di Hajito, esperto ceramista.
Ed ha fatto delle sue opere d’arte, e non solo, un coloratissimo espediente di arredamento urbano; decorazioni o arte di strada che dir si voglia, diversi scorci della splendida cittadina oggi sono caratterizzati da vasi multicolore, piastrelle di ceramica sui muri degli edifici che recano poesie, diciture e disegni.
Quadri e quadretti, anfore, maioliche che da un lato rievocano la tradizione ceramista di Mazara del Vallo, dall’altro provvedono ad abbellire e recuperare il centro storico, oltre che a raccontarne la storia.
La street art in Sicilia sta avendo una notevole impennata negli ultimi anni, ne sono testimonianza diretta la Cultural Farm di Favara e la riqualificazione dei ruderi di Montevago.
Altri monumenti da non perdere se si visita Mazara del Vallo in un giorno
Una tappa imperdibile è la Cattedrale del Santissimo Salvatore, il principale luogo di culto cattolico della città. Una chiesa antica, edificata nel lontano 1086 e, successivamente, modificata nel 1689 per volere del vescovo Francesco Maria Graffeo.
Al suo interno sono custodite numerose opere d’arte e presenta il tipico stile barocco siciliano. Alcuni, infatti, la chiamano anche la chiesa più barocca della Sicilia. A stupire i visitatori è l’affresco della cupola centrale raffigurante il Giudizio Universale.
La Cattedrale stessa fiancheggia Piazza della Repubblica.
Piazza molto affascinante e particolare, di grande eleganza, dai colori unici che uniscono l’atmosfera moresca a quella del barocco siciliano rendendola il salotto della città. Vi si trovano la statua di San Vito, patrono della città, il Palazzo Comunale, il Seminario, il palazzo del Vescovado e il museo diocesano.
Poco distante si può vedere l’arco Normanno e il lungomare che si raggiunge con una deliziosa scalinata realizzata con ceramiche coloratissime.
Cosa Mangiare a Mazara del Vallo in un giorno
I muccunetti a colazione
La mattina, nelle pause caffè, in uno dei bar del centro insieme a caffè e granita troverete anche i muccunetti, dolcetti tipici di Mazara; ovvero palline di pasta di mandorle ripiene di marmellata di zucca, una ricetta delle suore di clausura, come tante nate in Sicilia.
Aperitivo Vintage
Situato proprio sotto la Cattedrale, il locale gode di tavolini all’aperto molto carini, che ricordano la belle epoque negli arredi. L’ora migliore è quella del tramonto, quando tutto si tinge di oro.
All’interno del locale una scritta dice che “la vita è troppo breve per bere cocktail mediocri”, ed è proprio vero! Vintró non è solo “bere” tanto per farlo, ma il piacere di degustare un cocktail fatto bene secondo i dettami dell’arte del mixology. I loro barman sono degli alchimisti, tutto è curato nei minimi dettagli.
Cucina tunisina
Infine, se vivere un’esperienza a Mazara equivale a fare un salto in Tunisia, allora non potete perdere un assaggio di tipico cous cous mazarese e trapanese; nel cuore della Kasbah di Mazara del Vallo e in tutto il centro storico è possibile soddisfare questa voglia d’Oriente con cenette profumate a base di Gambero Rosso del Mediterraneo o “busiate” alla marinara.
Un po’ tutte le portate di pesce meritano almeno un assaggio: dai frutti di mare, ai gamberi, senza dimenticare pesce spada e calamari che sono piatti serviti in diverse ma sempre squisite varianti.
Articolo scritto per #ripariAMOitalia in sostegno a “Io scelgo la Sicilia” per visitare in un giorno Mazara del Vallo.