Cosa fare a San Lorenzo Dorsino; tra foliage e sagra della ciuiga
Immerso nel verde del parco naturale Adamello Brenta, c’è San Lorenzo Dorsino, un bellissimo borgo diffuso (composto da tanti piccoli bellissimi paesini) che da quest’anno è entrato a far parte di Dolomiti Paganella.
Indice
San Lorenzo Dorsino è stato Insignito del titolo Borghi d’Italia è conosciuto anche per la Sagra della Ciuiga, presidio slow food ed eccellenza territoriale, ed in questo momento è immerso nei colori favolosi del foliage autunnale.
Destinazione foliage
Aceri rossi, larici dorati, faggi arancio e querce gialle. Questi sono solo alcuni dei protagonisti del grande spettacolo che ogni autunno mette in scena la natura.
Il momento di massimo splendore è proprio quello tra fine ottobre ed inizio novembre, quando il foliage è “maturo”, per così dire, e infiamma gli alberi con le tonalità più calde e accese.
Il fascino dei boschi autunnali è un’attrazione sempre più forte, soprattutto con la voglia di natura che accomuna un po’ tutti dopo i mesi di lockdown.
Tornare a respirare i profumi del bosco e ammirarne tutte le variazioni multicolori, complici le temperature miti dell’Indian summer, l’estate di San Martino, è quindi un’ottima scusa per un weekend fuori porta in Trentino.
Indossate degli scarponcini da trekking, scegliete uno dei percorsi che trovate qui sotto e non dimenticate di portare con voi la macchina fotografica, il drone o la GoPro per immortalare questo straordinario spettacolo: è il silenzioso regalo dell’autunno.
Trekking a San Lorenzo Dorsino
Località Prada
La strada acciottolata S. Lorenzo in Banale-Prada è un’affascinante testimonianza degli antichi modi di vita della comunità giudicariese.
Veniva utilizzata dalla gente del paese, in particolar modo durante la stagione estiva, per lo sfalcio e la fienagione al fine di procurarsi la miglior erba di montagna da utilizzare durante l’inverno per sfamare mucche, capre e pecore.
Il fascino dei prati di Prada è rimasto incontaminato nel tempo e lo si può cogliere nella sua totalità anche oggi.
Si può decidere di salire in quota con la jeep, e poco dopo l’alba si incontrano ancora gli animali del bosco, come daini e caprioli; poi camminare per raggiungere il punto panoramico che si apre verso il Lago di Molveno o salire sui prati magri ripercorrendo le antiche strade degli abitanti della valle. Con l’aiuto di guide esperte, scendere tramite il bosco per godere della serendepity del foliage e della natura che respira intorno.
E’ un trekking, con questa modalità, adatto anche ai meno allenati, e permette di godere di panorami mozzafiato e respirare uno spaccato di storia locale.
Località Deggia – Moline
Vicino a San Lorenzo Dorsino si può fare un giro ad anello che permette di conoscere le bellezze di due località come Deggia e Moline.
A Deggia si può visitare il Santuario dedicato alla Madonna di Caravaggio e capire cosa sono le “masadeghe”, antiche abitazioni che un tempo popolavano il borgo. Osserviamo che il territorio si presta ad attività legate all’agricoltura e allevamento di alpaca e lama, mucche e animali da cortile.
La frazione Moline invece è un villaggio paleoindustriale che utilizzava le acque del torrente Bondài per mulini, segherie e fucine.
Nel 1898 si contavano tra Moline e Deggia 23 famiglie per complessive 124 persone, che abitavano le grandi case sulle quali restano ancora visibili le insegne dell’osteria con alloggio; ufficio postale, officine da fabbro, fornaci, filatoi di lana e di canapa, una scuola con quaranta scolari e una maestra residente che insegnava anche religione.
Visitare San Lorenzo Dorsino
San Lorenzo Dorsino è formato da sette paesini limitrofi che diventano così borgo diffuso mantenendo la loro autenticità con chiesette, fontane e antiche dimore contadine addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne.
Raccontano ancora oggi un passato ancora ben presente tra affumicatoi, grandi arcate, soffitte che una volta ospitavano il fieno e cantine che vengono riaperte per la Sagra della Ciuiga.
Imperdibile la visita, anche grazie alla Proloco di San Lorenzo, alla chiesa di San Rocco dove si trovano degli affreschi dei ‘500 di Cristoforo Baschenis, tra cui un’ultima cena con dettagli veramente particolari; infatti tra le pietanze servite a tavola ci sono i gamberi di lago, cibo più di queste zone che della Palestina.
Cos’è la Ciuiga
La storia della ciuìga è una storia di povertà e sopravvivenza montanara, quando le famiglie di San Lorenzo Dorsino allevavano i maiali per venderne le parti migliori e usavano quelle meno nobili con l’aggiunta di rape bianche per realizzare questo insaccato dal gusto insolito e pungente.
Il nome ciuiga sembra derivare dalla somiglianza tra questo salume affumicato e le pigne dell’abete rosso che hanno proprio la stessa forma e conformazione. Un paragone che ho trovato curioso e azzeccatissimo.
Riscattato il suo passato di privazioni, la ciuìga è oggi una prelibatezza da gustare al naturale, rielaborata in gustosi piatti, abbinata a patate e cicoria oppure nel tortel di patate (una specie di rosti fritto) con cavolo cappuccio e formaggio.
Oggi la ciuiga, vanto di San Lorenzo Dorsino, è diventata un presidio Slow Food e viene celebrata l’ultimo week end di ottobre con una sagra enogastronomica.
Sagra della Ciuìga di San Lorenzo Dorsino
Dal 29 ottobre al 1 novembre 2021, nel borgo di San Lorenzo Dorsino in Trentino, si è tenuta la XX Sagra della Ciuìga. Un lungo fine settimana, tra folklore e gastronomia, dedicato a questo insaccato tipico, dal gusto insolito.
Il programma ha previsto;
- mercato alimentare con i prodotti gastronomici del Trentino e manufatti di artigianato locale
- degustazioni di vini e formaggi
- visite guidate al borgo tra i più belli d’Italia
- mercato tipico del buono e del sano con le eccellenze gastronomiche del territorio
- rassegna di cori della montagna e ristoranti che propongono menù dedicati
Dove mangiare – Azienda Agricola “Il Ritorno”
“Il Ritorno” è un’azienda agricola super consigliata a San Lorenzo Dorsino. Il nome è suggerito proprio dalla natura che ciclicamente “ritorna”; dopo ogni inverno ritorna la primavera, dopo la notte il giorno, dopo la pioggia il sole …
La struttura centrale è stata realizzata da Moreno Baldessari giovane architetto che ha utilizzato materiali locali – a partire dal larice e dalla Dolomia pietra calcarea – e riprendendo le antiche tecniche di costruzione.
“Il Ritorno” è in immerso nella campagna ed il suo tetto verde ricoperto con i fiori del Parco Naturale Adamello Brenta; risulta interrotto solo da un grande foro dove spunta la chioma di un faggio.
Oltre il dehor esterno troviamo la cucina-laboratorio, la sala didattica, la rivendita di prodotti locali.
Qui si realizzano e si servono cocktail gustosi, innovativi ed ispirati al territorio come quello che ho potuto assaggiare io ovvero una specie di vin brulè freddo e fresco.
Il menù, durante il giorni della sagra della Ciuiga, è un tributo a questo prodotto tipico e comprende;
- focaccia casareccia alla ciuga
- cestino di ignocchetti alle noci nostrane e ciuiga su letto di radicchio tardivo con cucchiaio di mousse di formaggi
- guancetta di vitello in cottura lunga, ciuiga e verdure autunnali.
Imperdibile il dolce, compreso nel menù, ovvero spuma di burro di malga aromatizzata al pino su cialda di sbrisolona trentina.
Lago Molveno
Nel lago di Molveno, gioiello del Parco Naturale Adamello Brenta, si specchiano le Dolomiti; un’immagine da cartolina per un contesto naturale considerato un esempio di gestione del territorio.
Se vi piacciono i laghi alpini del Trentino, il lago di Molveno, a 10 km da San Lorenzo Dorsino, ha il blu dentro e tutto il resto dei colori fuori, grazie alla natura e alle stagioni che si incontrano, stanno bene insieme e creano incanti difficilmente replicabili.
Lo scrittore e poeta Antonio Fogazzaro, solito frequentatore del lago, lo definiva una “preziosa perla in più prezioso scrigno”. E in effetti è proprio un gioiellino sia per la sua conformazione fisica che per le attività che qui si possono svolgere in totale tranquillità.
Cosa fare sul Lago di Molveno
Sul Lago di Molveno si concentrano molte delle attività ludiche e sportive; il lago è balneabile, sulle sue sponde si possono fare passeggiate, trekking e giri in e-bike, ma si può anche noleggiare una barca per “viaggiare” al suo interno.
Con la funivia panoramica, aperta da maggio ad ottobre, è possibile salire fino all’Altopiano di Pradel, il punto di accesso privilegiato per le escursioni nel cuore delle Dolomiti di Brenta. Attività che mi piacerebbe veramente fare se sarà possibile un viaggio estivo a Fai della Paganella.
Il Lago di Molveno poi è habitat ideale del Salmerino Alpino, pesce pregiato che vive solo in acque profonde, fresche e pulite, proprio come queste, per questo motivo Molveno è sempre la destinazione prediletta per gli amanti della pesca nei laghi alpini del Trentino.
Il Lago di Molveno infine nel 2019 è stato proclamato nuovamente lago più bello e più pulito d’Italia da Legambiente e il Touring Club Italiano per la qualità dell’acqua, della spiaggia e dei servizi.
L’Azienda Klinger
Lasciando San Lorenzo Dorsino, sulla via del ritorno, vi consiglio di fermarvi nella Piana Rotaliana a conoscere e visitare l’Azienda Klinger.
L’Azienda Klinger coltiva viti antichissime con l’energia delle nuove generazioni, e offre un’esperienza di scoperta e stupore tra panorami mozzafiato, vigneti, vino e storia del territorio.
Viaggiatori, come me, o esperti del vino potranno vivere un trekking guidato – con alcune parti in salita – immerso in un paesaggio immutato negli anni, fatto di boschi, vigneti e panorami unici su tutta la valle dell’Adige.
Il percorso attraversa diverse tipologie di produzioni, compreso il vigneto centenario di Nosiola più ampio del Trentino. Poi permette di scoprire in maniera alternativa le colline di Pressano, un piccolo gioiello nel panorama viticolo locale dall’interessante aspetto geologico, facendo ascoltare i suoni e le storie della tradizione mineraria di Lavis.
La conoscenza dell’uva approfondita durante il tragitto, si conclude scendendo nella cantina scavata nella roccia con la degustazione dei vini aziendali e di salumi e formaggi locali in una scenografia unica che manterrà intatta l’emozione anche a distanza, nei ricordi. E soprattutto sarà introdotta da una piccola esperienza immersiva e sensoriale che mi ha lasciato veramente stupita.
La Nosiola
La Nosiola viene coltivata secoli in Trentino, con il metodo della pergola trentina, soprattutto nella Val di Cembra e nella Valle dei Laghi. Il nome sembra derivi dal profumo caratteristico del vino, nel cui bouquet aromatico spicca la nocciola, da cui Nosiola. La Nosiola tradizionalmente era il classico vino da tutti i giorni, semplice e rustico.
Si distingue per i profumi delicati con leggere sfumature di fiori bianchi e frutta acerba. Al gusto è secco piacevolmente fresco, fruttato ed armonico con retrogusto leggermente ammandorlato. Ha un’ottima predisposizione all’affinamento e all’invecchiamento.
Ottimo come aperitivo, gradevole con piatti di pesce lacustre quali il persico impanato o la trota al vapore, salumi non affumicati, i fiori di zucca impanati o zucchine.
Dove Dormire a San Lorenzo Dorsino durante la Sagra della Ciuiga
La mia esperienza a San Lorenzo Dorsino è stata arricchita dal pernottamento presso “Hotel Castel Masi” una struttura costruita e gestita fin dal 1951 dalla stessa famiglia.
Questo hotel sorge in una pineta a piedi dei ruderi dell’omonimo castello, da cui si gode una magnifica vista sul borgo e sulle cime delle Dolomiti di Brenta.
L‘hotel, in continuo rinnovamento, dispone di ampi spazi arredati tra il rustico e il nordico, di un’ampia terrazza panoramica e di una accogliente stube.
La cucina, sia tipica che nazionale, è curata direttamente dai proprietari, con un occhio all’utilizzo di cibi km 0 e di propria produzione.
La colazione, che io ho apprezzato tantissimo, è composta da un ricco buffet di specialità locali dolci e salate; come lo strudel, il succo di mela o l’acqua aromatizzata al sambuco, o salumi affumicati, pane locale e yogurt di malga. Provate a chiedere il caffè espresso, è veramente buono.
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Come vestirsi per il foliage
Ora che abbiamo parlato di dove andare a vedere il foliage, scopriamo insieme quali sono gli outfit per la montagna.
Per restare al caldo senza rinunciare ad un tocco glamour.
Il consiglio è quindi quello di ottimizzare lo spazio e scegliere i capi più adatti. Prestate un po’ meno attenzione a quello che “c’è sotto” e sbizzarrivi invece con giacche e accessori!
Via libera quindi a giacche da montagna coloratissime. Eco-pellicce, montone, cappelli e berretti, camicie tartan (in perfetto stile “boscaiolo”, scarpe da trekking, occhiali da sole e pantaloni comodi. Il mio consiglio è scegliere tra le proposte, molte in materiale ultra tecnico, di Columbia; leader nel settore dell’abbigliamento outdoor che offre giacche – come il mio modello LAKE – , pantaloni e scarpe adatti alla vita all’aria aperta anche a basse temperature.
Post in collaborazione con Dolomiti Paganella, Yallers Italia e Columbia Sportswear