L’ “ADI Design Museum – Compasso d’Oro” raccoglie gli oltre 350 pezzi premiati con il premio Compasso d’Oro dalla sua nascita nel 1954.
E’ un museo dinamico, in continua evoluzione e destinato a raccontare la storia del design italiano nei suoi risvolti industriali, economici, culturali e sociali; con esposizione della Collezione Compasso d’Oro a rotazione, mostre di approfondimento e tematiche oltre a una galleria, sempre aperta gratuitamente alla città, che collega l’ingresso di via Ceresio a via Bramante.
La Sede
L’edificio a suo tempo è stato utilizzato anche come centrale Enel, di cui il museo ripropone diversi elementi di archeologia industriale. E’ situato nell’area della città di più attuale impatto architettonico e urbanistico, a due passi dalla stazione Garibaldi, dal Cimitero Monumentale e dalla Chinatown milanese.
Si tratta di un museo senza biglietteria. Il biglietto è acquistabile tramite apposita app, che diventa anche strumento di orientamento negli spazi e supporto alla visita o grazie ai mediatori culturali.
Un team di ragazzi e ragazze, con formazione specifica sui contenuti delle mostre, si relaziona con i visitatori e gli introduce alla filosofia del museo stesso.
Il logo
Il nuovo logo diventa strumento di narrazione del nuovo luogo; abbandonato l’Helvetica di Bob Noorda legata alla specificità dell’Associazione dalle sue origini, viene utilizzato il disegno di Michele Provinciali.
La A è ispirata alla forma del compasso d’oro impreziosita dalle 2 iniziali del nome in inglese “Design Museum”.
Il museo
E’ un museo autogenerativo che si rinnova costantemente nei contenuti e nella collezione; a ogni edizione nuove acquisizioni si aggiungono ai pezzi storici della collezione permanente, oltre 2000 oggetti premiati fin dal 1954 che si dischiudono da tante scatole delle meraviglie.
Lo spazio è divulgativo e di ricerca, si racconta al grande pubblico ma è anche un punto di riferimento per tutta la community del design.
Si dispiega in mostre temporanee, spazi per riunioni di lavoro, lezioni di design e manifestazioni pubbliche, biblioteca, sede e archivio storico ADI, laboratori per bambini, un bookshop e l’immancabile area destinata alla ristorazione.
L’idea espositiva
Il museo si struttura in una parte interamente dedicata alla collezione permanente di ADI, ma offre anche delle interpretazioni innovative.
Si parte con l’installazione permanente “Compasso d’Oro, misurare il mondo”, curata e progettata dallo Studio Origoni Steiner e collocata all’esterno del museo, di fronte all’ingresso principale.
Il progetto propone al visitatore una serie di immagini collocate su quattro pareti metalliche; un occhio, il Colosseo, un girino, un violino Stradivari, un cavolo, un fusto di quercia, un’anfora, una stella marina, la Venere di Botticelli, una conchiglia, una galassia, un fiore di passiflora fino al corpo umano.
Tra loro esiste un solo elemento comune che il visitatore scoprirà, immergendosi all’interno della struttura ed è il numero irrazionale 1,618…, anche detto Φ, o proporzione aurea.
All’interno di ADI Design Museum non mancano video installazioni, come “Il design entra nella storia”, dove viene ripercorsa la nascita e la diffusione del design a Milano e nel mondo, iniziando da grandi progetti pubblici fino a entrare nelle case e nella vita quotidiana di ognuno di noi.
Le mostre
Le mostre principali della collezione permanente sono due.
La prima è “Manifesto alla Carriera. Omaggio della grafica italiana ai Maestri del Compasso d’Oro”, dedicata al premio Compasso d’Oro e ai suoi vincitori.
Nell’allestimento a cura di Luca Molinari il grande design si unisce ai giovani emergenti. Ciascun designer invitato ha elaborato, interpretato e tradotto un Compasso d’Oro alla Carriera, in assoluta libertà d’espressione, generando un’operazione corale ed eterogenea composta da disegni, illustrazioni, collages o manifesti tipografici.
La seconda esposizione rappresenta il cuore del museo e la sua impronta fondamentale ed è intitolata “Il cucchiaio e la città”.
Ed è la raccolta degli oggetti vincitori del Compasso d’Oro negli ultimi 67 anni.
Accanto agli oggetti originali si trova tutto ciò che ha portato alla creazione e alla nascita del prodotto: disegni originali e schizzi di studio dei progettisti, disegni esecutivi, eseguiti all’interno degli uffici tecnici, prototipi e brevetti, a cui è stata dedicata una particolare rilevanza.
La mia visita
ADI Design Museum è un luogo urbano, un centro di cultura, un motore di rigenerazione dove passato, presente e futuro si rincorrono.
Io spero che possa diventare uno dei simboli della città e che possa essere fulcro di un nuovo rinascimento cittadino in tutte le direzioni e in tutte le arti.
Mi è piaciuta tanto l’idea dell’allestimento. Il museo infatti è una sorta di galleria, un passaggio coperto, dove i cittadini possono camminare, prendere un caffè al bar, curiosare nel fornito bookshop, oppure rilassarsi nel giardino antistante. Un luogo vivo e da vivere.