Vedere Lecco in un week end
Lecco, su “quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi” è la meta giusta per passare un week in Lombardia.
Indice
Ma come vedere Lecco in un Week end ?
Qui una breve guida per goderne bellezze naturali, storiche senza rinunciare alla buona ospitalità e alla buona tavola.
In effetti Lecco è attorniata da monti e paesaggi unici, soprattutto lacustri, ed offre uno spettacolo unico a noi viaggiatori che ne possiamo ammirare le ville e i palazzi, un tempo abitati dalla dinastia dei Visconti e degli Sforza.
Ancora, visitare Lecco sarà un’occasione per conoscere le origini del suo nome che pare derivi dai Celti con la denominazione di “Lech”.
Lecco e Alessandro Manzoni
Senza ombra di dubbio se siete a Lecco, città dei Promessi Sposi, dovete visitare Villa Manzoni, che ospita il Museo Manzoniano e la Galleria d’Arte Comunale al piano superiore.
Questa è la villa dove lo scrittore Alessandro Manzoni ha trascorso la sua infanzia e adolescenza. Un periodo nel quale ha potuto conoscere le bellezze naturalistiche della zona che è divenuto lo scenario dei Promessi Sposi.
(Attenzione – Villa Manzoni è chiusa il lunedì).
Dalla Villa potete decidere se spostarvi nel centro storico oppure visitare il Polo Museale di Palazzo Belgiojoso, che si trova nelle vicinanze. In entrambi i casi ci saranno 10 minuti a piedi, camminando comodamente.
Vi suggerisco di andare dapprima a Palazzo Belgiojoso per poi scendere nel centro storico.
Il Centro Storico di Lecco
Potrete passeggiare tra le vie e le piazze del vecchio borgo fortificato di Lecco e godervi il lungolago.
Durante la vostra passeggiata incontrerete monumenti di personaggi famosi per Lecco: Alessandro Manzoni, abate Antonio Stoppani, padre della geologia italiana, Mario Cermenati, fondatore dei Musei Civici, l’immancabile Giuseppe Garibaldi, e la statua dorata di San Nicolò, patrono della città.
Se siete fortunati, cioè è uno dei giorni in cui si possono effettuare le visite, potrete anche ammirare Lecco dall’alto dai 96 metri del campanile della Basilica di San Nicolò. Le visite sono su prenotazione.
Nella centralissima piazza XX Settembre, poi, è da non perdere una visita al Palazzo delle Paure, Galleria d’arte contemporanea ma anche sede al terzo piano dell’Osservatorio Alpinistico Lecchese.
Lecco è anche montagna e infatti qui potrai scoprire la storia, i personaggi, le spedizioni che hanno fatto grande il nome di Lecco in questo settore, a partire dal gruppo Ragni, conosciuti come maglioni rossi.
Nel centro storico di Lecco troverete anche ben tre chiese importantissime; la Basilica di San Nicolò, la Chiesa di Santa Marta, il Santuario Nostra Signora della Vittoria.
Il Lungo Lago
Il lungolago di Lecco si snoda per alcuni chilometri abbracciando tutta la zona costiera di Lecco che va da S. Stefano fino al monumento ai Caduti nella parte più ampia dello stesso.
Il paesaggio che si apre camminando sul lungolago lecchese vi permetterà di ammirare diverse vedute sul lago e sulle montagne circostanti, ognuna con il proprio fascino.
Se oltrepassate l’Imbarcadero e proseguite fino alla piazza Stoppani troverete il monumento al geologo lecchese Antonio Stoppani e in linea d’aria nel lago la statua di San Nicolò, patrono di Lecco.
Questo è il punto più esposto della costa di Lecco, dove tira spesso il vento, ma dal quale è possibile ammirare le Alpi all’orizzonte ed anche incantevoli tramonti.
Se vi dirigete verso il Ponte Vecchio, invece incontrerete una balaustra che con giochi prospettici mostrerà le frasi più significative e la scene più importanti dell’opera manzoniana.
Il Ponte Azzone Visconti o Ponte Vecchio
Ha quasi 700 anni alle spalle questo ponte, chiamato dai lecchesi Ponte Vecchio, proprio perché è il primo ponte costruito in città.
Voluto da Azzone Visconti, duca di Milano, nel punto “in cui il lago cessa e l’Adda ricomincia” per controllare la via di comunicazione lungo l’Adda da Milano verso la Valtellina e l’Oltralpe. Fermatevi qui ad ammirare lago e fiume che si uniscono.
Poco distante si trova anche l’NH Hotel – appunto Pontevecchio – in cui vi consiglio di soggiornare.
NH Lecco Pontevecchio, dove dormire per vedere Lecco in un week end
L’hotel NH Lecco Pontevecchio è un albergo 4 stelle di Lecco, situato in splendida posizione sulle rive del fiume Adda.
L’albergo si trova in una zona tranquilla, a poca distanza dal centro, e si affaccia proprio sul fiume, nei pressi di un percorso pedonale in cui è possibile passeggiare e fare jogging, con vista meravigliosa sulle montagne che circondano Lecco.
E’ la sistemazione ideale per scoprire le attrazioni della città e del territorio circostante, sia a piedi che in bicicletta, e assicura l’atmosfera giusta per rilassarsi dopo una giornata impegnativa.
L’NH Lecco Pontevecchio presenta camere luminose, distribuite su un edificio di tre piani.
Tutte dispongono di materassi nuovi e Wi-Fi gratuito e alcune, come le Superior e le Superior con vista, sono state completamente rinnovate nel 2018.
Molte camere vantano viste fantastiche sul fiume Adda o sul monte Resegone.
Gli ospiti possono gustare un’eccellente colazione a base di prodotti genuini e del territorio. Il buffet è stato sostituito con un servizio al tavolo che permette di gustare dolcezze dolci e salate.
Il ristorante “I Due Laghi” è aperto sia agli ospiti dell’hotel che al pubblico, per pranzi e cene e per eventi, cerimonie e occasioni di business. Propone piatti che esaltano la cucina italiana di qualità. L’albergo infine dispone anche dell’elegante “Due Laghi Bar” e di ampi spazi relax con divanetti e tavolini.
I servizi
Per gli ospiti amanti della bicicletta l’hotel mette a disposizione una bike room con rastrelliere e tutto il necessario per pulire ed aggiustare le bici. Ma permette anche il noleggio di bici e e-bike per scoprire il territorio nel migliore dei modi.
Per sfruttare al massimo il soggiorno, il personale della reception è lieto di consigliare gite ed escursioni alla scoperta dei borghi e delle ville del Lago di Como, tour enogastronomici, gite in canoa e in barca a vela, splendide passeggiate, trekking e ciaspolate in Valsassina.
Pescarenico
In dieci minuti a piedi, dall’HN Hotel, si raggiunge Pescarenico, l’unico luogo lecchese citato esplicitamente da Manzoni.
Nella piazza intitolata a Padre Cristoforo si staglia la Chiesa parrocchiale dei Santi Materno e Lucia e il Convento dei Cappuccini, proprio quello al quale appartiene il frate manzoniano. Sulla facciata, alcune targhe citano il romanzo.
Proseguendo tra le strette viuzze dei pescatori ancora ben conservate, si arriva in Piazza Era, il cuore del borgo di Pescarenico, con un suggestivo affaccio sul lago.
L’unico edificio di rilievo architettonico è la signorile Casa Bigoni, progettata nel 1929 da Mino Fiocchi come casa popolare. Si riconosce subito per il particolare intonaco rosso geranio, una tonalità chiamata “Rosso Fiocchi”, perché l’architetto amava particolarmente usare questa cromatura.
Non dimenticate di ammirare le Lucie, le classiche barche del lago di Lecco, ormeggiate sulle sponde. Ovviamente il nome dell’imbarcazione richiama la protagonista del romanzo manzoniano e venne usata in quella che viene ricordata come la notte dell’ “Addio ai monti”.
Pescate
A Pescate, altro borgo che si affaccia sul lago di Lecco, è stata installata una panchina king size alta 2 metri e 20 per 4 di lunghezza. Si trova nel parco pubblico Addio Monti.
“Sul belvedere tra lago e montagna, per un orizzonte diverso, per tornare bambini con le gambe a penzoloni e osservare il lago, la natura e l’ambiente con la semplicità e l’ingenua dolcezza dei tempi passati – ha dichiarato il sindaco Dante De Capitani durante l’inaugurazione -. E’ la prima panchina gigante della provincia di Lecco”.
Un’altra panchina gigante è stata installata anche a Bellagio, la perla del Lario. Le panchine giganti sono una intuizione del designer statunitense Chris Bangle e da sua moglie Catherine, che si sono trasferiti nelle Langhe in Piemonte, con il progetto Big bench community project.
Tanti itinerari per il trekking a Lecco
Tra gli itinerari per il trekking più belli della provincia di Lecco c’è il Sentiero del Viandante. Il tratto che vi consiglio è quello che va da Bellano a Varenna, per poi proseguire fino a Lierna. Un itinerario ricco di splendidi panorami che nasconde anche bellezze poco conosciute.
Nella zona di Abbadia Lariana, invece, troverete uno dei più facili itinerari per il trekking in Lombardia che porta fino alla cascata del Cenghen, un vero spettacolo della natura della Val Monastero particolarmente consigliato alle famiglie con bambini e cani.
In Valsassina, invece, tra i classici itinerari per il trekking a Lecco, non possono mancare i Piani di Bobbio, punto di partenza ideale per escursioni in Lombardia di ogni livello di difficoltà da cui ammirare un panorama mozzafiato sulle montagne tutt’attorno.
Tra le escursioni più panoramiche da fare sul lago di Como potete trovare, e provare, anche la cima del Monte Barro nei dintorni di Lecco. Oltre che ad essere panoramica questa escursione è abbastanza semplice e adatta quasi a tutti. Il panorama che si gode dalla croce di vetta è una delle più suggestive.
I Piani d’Erna
I Piani d’Erna invece sono uno spettacolare balcone panoramico su Lecco e le montagne circostanti. Non si può vedere Lecco in un week end senza salire ai Piani d’Erna. Sono facilmente raggiungibili grazie alla comoda funivia che vi porta a 1375m di altitudine in pochi minuti.
Cosa mangiare a Lecco
La cucina lecchese è piuttosto semplice, ma allo stesso tempo ricercata, ed è contraddistinta da piatti influenzati da tre culture alimentari diverse: lago, montagna e pianura.
I pochi pescatori rimasti a gettare le reti a Pescarenico e dintorni, garantiscono ancora oggi, oltre cento tonnellate di pesci all’anno; soprattutto agoni, i pregiati lavarelli o coregoni, le piccole alborelle, cavedani ma anche lucci, tinche, persici.
È proprio il pesce di lago infatti, ad essere protagonista della cucina lecchese. Piatto tipico sono i missoltini: gli agoni (pesci simili alle aringhe) che vengono sviscerati subito dopo la pesca, passati nel sale e fatti essiccare al sole per circa cinque giorni. A questo punto possono essere affogati nell’aceto o grigliati, e serviti con polenta.
Per quanto riguarda sempre il pesce di lago, rientra anche il risotto con i filetti di pesce persico, un piatto tradizionale del Lario, e lo squartone, il pesce di lago servito in salsa verde di basilico, aglio e pinoli.
La polenta è un altro dei piatti umili e tipici della cucina lecchese, e ha un’infinità di variazioni sul tema (“polenta uncia”, polenta taragna, polenta e usei, ricotta di polenta, polenta e patate). Gustata insieme alla selvaggina, o a taglieri di formaggio, è una pietanza a cui è impossibile rinunciare.
Per quanto riguarda invece la carne, una peculiarità lecchese ci riporta al Manzoni; i capponi che Renzo porta al dottor Azzeccagarbugli, che vengono cucinati dai lecchesi ripieni con prugne, castagne e uvetta. Sempre più ricercati i piatti a base di ungulati come capriolo e camoscio.
Produzioni territoriali
Attivissima a Lecco e in Valsassina, la produzione del formaggio di vacca e di capra; di straordinario livello la qualità di taleggio, robiola, quartirolo, ricotta e caprini. Sempre legati alla tradizione valsassinese, citiamo gli “scapinasc”, ravioli con ripieno di uvetta, amaretti e pane grattato.
Una volta la terra lecchese era generosa sul fronte della produzione vitivinicola, ma la tradizione svanì a causa della filossera. Solo le colline di Montevecchia mantengono alti i calici dell’antica tradizione.
Fra i dolci invece, spicca la miascia, a base di farina gialla con uvette, miele di produzione locale e frutta secca, e i caviadini, biscotti di pasta frolla e zucchero in grani.
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