Rimini è Federico Fellini. Federico Fellini è Rimini.

Amarcord

Con “Amarcord” – “Mi ricordo” in dialetto romagnolo – Fellini racconta la Rimini degli anni 30, la sua giovinezza, gli amici e l’inseparabile Luigi “Titta” Benzi, il fascismo e tutti quei personaggi che popolavano la realtà romagnola di quei tempi.

Rimini entra nel mito del cinema – conosciuta in tutto il mondo – nonostante il fatto che Fellini non abbia mai girato nemmeno un metro di pellicola nella sua città natale.

Quella che compare nella maggior parte dei suoi film è una Rimini immaginaria; è la Rimini dei suoi ricordi giovanili o come lui stesso disse “una dimensione della memoria”.

La città di “Amarcord”, completamente ricostruita a Cinecittà, è una città che fa parte di una dimensione onirica.

Oggi Rimini e i riminesi hanno cominciato a far pace con il Maestro e la città stessa sta cambiando per rendere omaggio a Federico Fellini e ai suoi film.

Amarcord, poesia di Tonino Guerra

Lo so, lo so, lo so
che un uomo, a 50 anni,
ha sempre le mani pulite
e io me le lavo due o tre volte al giorno
ma è quando mi vedo le mani sporche
che io mi ricordo di quando
ero ragazzo

Il Fellini Museum

Il Fellini Museum è un polo museale diffuso di nuovissima concezione e il più grande progetto museale dedicato al genio di Federico Fellini.

Uno spazio di creatività nel segno della visionarietà felliniana, del cinema, del rapporto con le arti, in dialogo permanente tra innovazione e tradizione.

Rimini e Federico Fellini

Tre gli assi del suo sviluppo:

  • Castel Sismondo, la rocca del Quattrocento al cui progetto contribuì Filippo Brunelleschi, la cui sezione è aperta dall’estate 2020
  • Palazzo Valloni, un edificio di origine settecentesca, dove a piano terra ha sede il cinema Fulgor, il leggendario cinema immortalato in Amarcord e ora riallestito con le scenografie progettate da Dante Ferretti, tre volte Premio Oscar;
  • il terzo e ultimo asse è infine costituito da una grande area urbana, una vera e propria Piazza dei Sogni con porzioni a verde, arene per spettacoli e installazioni artistiche.

il Museo è un’esaltazione dinamica dell’eredità più elevata lasciata dal Maestro; il “tutto si immagina”, fatto di stupore, fantasia, spettacolo, divertimento.




Cosa vedere al Fellini Museum

Rimini e Federico Fellini

Grazie al contributo di grandi archivi audiovisivi nazionali pubblici e privati nel Fellini Museum si possono vedere; film, documentari, interviste, sceneggiature, spartiti, costumi e oggetti di scena, nonché i disegni del maestro e le soluzioni tecnologiche pensate per coinvolgere i sensi e la mente.

Non ultima una sala con le altalene che richiamano le scene de “Lo Sceicco bianco” con Alberto Sordi.

Nelle sedici stanze del castello rinascimentale, che offrono una panoramica sugli aspetti più rilevanti dell’opera del regista, ci si può immergere nella cultura felliniana assaporandone le profondità e le visioni. 

Dal 12 dicembre 2021 è aperto e visitabile anche il Palazzo del Fulgor, luogo deputato all’informazione, allo studio e alla ricerca, aperto a tutti.

Rimini e Federico Fellini

Qui l’immaginario di Fellini vive naturalmente nei suoi film, evocato dai manifesti e dalle locandine originali presenti nella sala al primo piano; ma vive anche nei documenti, testuali e visivi, che parlano delle relazioni, delle fantasie e dei progetti di cui il suo cinema si è nutrito.

Per visitare il museo diffuso è possibile acquistare i biglietti on line oppure direttamente alle biglietterie all’ingresso. Per prenotare le visite clicca QUI.

La mia esperienza

Sicuramente un museo così “esperienziale”, dinamico, onirico sarebbe piaciuto tanto a Maestro Fellini. Rimini finalmente ha un luogo reale e magico che racconti la vita, anzi le vite, e le opere di Federico. 

Fellini sarebbe estasiato nel vedere il mare di stoffa agitarsi nelle sale dedicate alla sua infanzia, ma anche nel vedere la sua Anita trasformata in una gigantesca statua o rivivere all’interno del castello, non gli abiti medievali, ma i costumi dei suoi film come “Il Casanova.

Il museo diffuso in centro città

Rimini e Federico Fellini

Completano le due sedi museali 4 installazioni che hanno cambiato completamente il centro storico di Rimini.

Il “bosco dei nomi” è un insieme di fiori di pietra illuminato da tre lanterne in ferro battuto e vetro dedicate allo scrittore russo Lev Tolstoj; sopra vi sono incisi i nomi di grandi personaggi del cinema, amici di Tonino Guerra, tra cui Giulietta Masina e Federico Fellini.

La seconda è la fontana costruita davanti a Castel Sismondo  che funge da “fossato” con passerella che permette di entrare non solo al Castello, ma anche nel mondo onirico di Federico Fellini. Evoca anche il mare con la nebbia in cui arriva a Rimini il transatlantico Rex in “Amarcord”.

Rimini e Federico Fellini

Vicino si trova il CircAmarcord un vero e proprio spazio, che richiama le piste dei tendoni del circo, che funge da zona per spettacoli e da panchina che permette una sosta.

L’ultima installazione si trova davanti a Palazzo Valloni ed è il rinoceronte  de “E la nave va …”  che viene trasportato in mare su un barchino a remi. Una copia si trova anche nei giardini del Grand  Hotel.

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Castel Sismondo

Castel Sismondo, sede del museo è una fortezza del XV secolo che si staglia maestosa in piazza Malatesta e che prende il nome da Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini.

Con le sue grosse torri quadrate e le poderose muraglie a scarpa Castel Sismondo, anche senza il profondo fossato che un tempo lo circondava, è ricco di grande fascino.

Fellini lo definiva come “la Rocca, la prigione di Francesca, allora, piena di ladruncoli e di ubriachi” ed era nel piazzale del castello che da piccolo andava a veder il circo. Ed è così che, come molti altri suoi ricordi giovanili, anche Castel Sismondo è finito nei suoi film. Lo troviamo infatti nella sequenza iniziale de “I clowns” quando Fellini ci mostra il grande tendone del circo che viene montato davanti ad una fortezza che somiglia molto al castello riminese.

Il cinema Fulgor

Il cinema Fulgor si trova in Corso d’Augusto ed è facilmente riconoscibile con la sua insegna in in stile Liberty.

È “il luogo dove da piccolo scoprii i film” disse Fellini, è il cinema dove, seduto sulle ginocchia del padre come racconterà in “Roma”, vide il suo primo film, “Maciste all’inferno”.

Rimini e Federico Fellini

Fellini si innamora subito del cinema e durante gli anni delle elementari il Fulgor diventa la sua seconda casa. Qui si diverte con gli amici e qui, come il giovane Titta con la Gradisca in una delle scene più celebri di “Amarcord”, tenta un approccio con le ragazze.

Il mare e il porto de “I Vitelloni”

Scendendo lungo il Marecchia e superando il Porto Canale si arriva sul piazzale del porto dove domina il bianco faro settecentesco. Ma la vera meta prediletta dai riminesi per passeggiare è la “palata” del porto fino alla sua punta. Qui si viene in tutte le stagioni, ma è soprattutto in inverno che si ritrova quell’atmosfera malinconica tanto cara al regista e ricorrente in molte sue pellicole.

La “palata” si trova all’inizio e alla fine di “Amarcord”, nelle passeggiate dei protagonisti de “I Vitelloni”, ed è il molo da cui le navi partono per andare ad incontrare il piroscafo Rex.

Per ricrearlo nei film, Fellini scelse un punto del porto di Fiumicino sul litorale laziale. In particolare durante le riprese di “E la nave va …”, il direttore della fotografia Rotunno si accorse di un aspetto importante: il sole a Rimini tramontava dalla parte opposta, non sul mare. Quando lo disse al regista, lui rispose: “Lo so bene, per questo sono qua”.

Il Grand Hotel

Quando Fellini era ragazzo il Grand Hotel significava per lui l’irraggiungibile, l’emblema di tutti i suoi desideri “proibiti”. Ma una volta affermatosi come regista fu solito soggiornare nella suite 316, conosciuta adesso come “Suite Fellini”

Rimini e Federico Fellini

Così scriveva Fellini nel volume La mia Rimini:

“Il Grand Hotel era la favola della ricchezza, del lusso, dello sfarzo orientale. Quando le descrizioni nei romanzi che leggevo non erano abbastanza stimolanti da suscitare scenari suggestivi nella mia immaginazione, tiravo fuori il Grand Hotel, come certi scalcinati teatrini che adoperano lo stesso fondale per tutte le situazioni.”

Le vie

Dal Grand Hotel di Rimini se invece di andare verso il porto si segue la direzione opposta si scopre che le traverse che collegano il lungomare con con i viali interni portano i nomi dei film di Fellini.

Ventisei strade nel cuore della Marina di Rimini a cui va aggiunta la via che attraversa il Parco Federico Fellini dedicata a Giulietta Masina.

Rimini e Federico Fellini

Borgo San Giuliano

A ridosso del millenario Ponte di Tiberio si trova uno dei luoghi più affascinanti di Rimini e uno dei punti più felliniani della città: Borgo San Giuliano.

Si attraversa il ponte e scopre – anche grazie a tour guidati di Visit Riminila bellezza di questo quartiere storico un tempo abitato da pescatori, marinai e piccoli artigiani e composto da stradine, piazzette e vicoli in cui si respira un’atmosfera d’altri tempi.

Un’atmosfera che Fellini ha riportato ne “I Clowns” e in “Amarcord”, anche se rispetto agli anni dell’infanzia del Maestro le cose qui sono un po’ cambiate; le case de “e’ bórg”, come è conosciuto a Rimini il quartiere di San Giuliano, non hanno più vecchi muri scalcinati e l’aspetto povero di un tempo, ma sono state tinteggiate con meravigliosi colori dalle tonalità pastello.

Andare alla scoperta del borgo e dei suoi incantevoli colori, passeggiando lentamente nelle sue strette  

Borgo San Giuliano è famoso infatti per i suoi bellissimi murales ispirati ai film di Fellini e ai suoi personaggi: pellicole come “La dolce vita”, “La strada” e “8½” e personaggi indimenticabili come quelli di Marcello Mastroianni, Giulietta Masina, Roberto Benigni e la Tabachéra. 

I primi murales vennero realizzati sulle case più vecchie e purtroppo alcuni di questi sono andati perduti o sono stati ricoperti dalle successive ristrutturazioni, ma quelli che resistono ancora contribuiscono a rendere il borgo un luogo magico. 

Gli abitanti del Borgo

Attraversandolo scoprirete che all’ingresso delle case sono appese delle piastrelle in ceramica dedicate ai vecchie mestieri degli abitanti del Borgo. La maggior parte di queste sono maioliche raffiguranti una barca a vela che omaggiano i marinai e i pescatori, ma ne trovate anche altre che riproducono una valigia, in ricordo di chi è dovuto emigrare all’estero e alcune dedicate ai fiaccheristi, gli storici personaggi di San Giuliano che conducevano carrozze con cavalli.

Rimini e Federico Fellini

Devo ringraziare Roberta – del blog di Different Details – per i racconti sul Borgo e  sulle trasformazioni strabilianti che la città di Rimini, anche grazie al suo rinnovato amore per Federico Fellini, ha messo in atto negli ultimi anni.

Il libro dei sogni

“Il libro dei sogni” è un’opera per tanti versi straordinaria, e decisamente unica. E’ il diario onirico e notturno su cui il Maestro annotava sogni, disegni e pensieri.

E’ un diario talmente sui generis da lasciare, al solo sfogliarlo, basiti. Si tratta di una

“vera e propria cosmografia personale in cui i tracciati emotivi, sentimentali, culturali, erotici, affettivi, si intrecciano a quelli geografici, architettonici, memoriali, immaginativi, fantastici”. 

L’interno delle sedi del Fellini Museum è possibile vederne alcune pagine originali vergate con la calligafria di Fellini e piene zeppe di disegni che ne ricordano l’anima caricaturistica.

Rimini e Federico Fellini

Infine …

Federico Fellini e Giulietta Masina riposano nel cimitero di Rimini sotto la “grande prua”, la scultura in bronzo realizzata da Arnaldo Pomodoro in omaggio al grande regista riminese e alla moglie.

Post in collaborazione con la Cineteca di Rimini.

Per ulteriori informazioni consultare il sito Visit RImini.