La traversata dello Stretto di Gibilterra. Esperienza tra Europa e Africa
L’Andalusia, quella zona magica e quasi mistica della Spagna, che è là dove Africa ed Europa si incontrano, può essere esplorata e percorsa con uno splendido on the road, fosse anche per un giorno. L’Andalusia poi è anche la porta d’accesso a Gibilterra e al suo stretto.
Il poeta Mahmoud Darwish scrisse che Al-Andalus è il luogo in cui “gli stranieri s’incontrano per costruire la cultura umana” è quindi linea di confine per eccellenza, dogana geografica e culturale, mix di popoli, storie e religioni.
Così in un viaggio a cavallo tra due continenti la mattina mi sono svegliata a Malaga e mi sono addormentata al canto del muezzin, a Tangeri, dopo un’affascinante traversata dello Stretto di Gibilterra.
Via Terra in Andalusia
Da Malaga a Gibilterra, anzi ad Algeciras, passando per Tarifa, ho utilizzato un auto noleggiata con NoleggioAuto.it; un servizio che confronta i prezzi dei maggiori e minori rent car del momento e propone la formula più vantaggiosa per il cliente.
Per me i tre punti a favore di questa realtà sono stati:
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un servizio assistenza h24.
Tarifa
Tarifa è una città da vedere almeno una volta nella vita. E’ l’unico paese abitato europeo ad affacciarsi sia sul Mediterraneo sia sull’Atlantico, ed è conosciuta come la città del vento per via del Levante che soffia spesso in queste zone. E’ distante dal Marocco solo 14 km ed è il punto più a sud di tutta l’Europa.
Non è famosa solo per le spiagge ed il surf, ma ci sono anche dei monumenti da vedere, delizie gastronomiche da assaggiare, il buonissimo vino andaluso da sorseggiare ed è quasi obbligatorio percorrere i suoi vicoletti bianchi rimanendo incantati da balconi dipinti e pieni di fiori.
Poi tra le attrazioni principali troviamo il castello, costruito su un vecchio accampamento dell’Impero romano e le lunghe mura medievali che la circondano quasi per intero.
Ma questo non è tutto. E’ l’atmosfera di Tarifa che veramente seduce il viaggiatore; una sorta di stile di vita lento, gioviale e sempre con il sorriso pronto ad esplodere sulle labbra.
E se si capita qua verso l’ora di pranzo il nostro consiglio è quello di fermarvi a La Sacristia, una vera e propria posada in stile andaluso dove fare uno spuntino e assaggiare il vino bianco locale.
Gibilterra
Gibilterra è un posto talmente particolare che, un viaggiatore come me, che si trovasse da quelle parti, non può certo non vederla, almeno mezza giornata, almeno per qualche ora.
Tutto è dalla sua parte; mitologia, eventi storici, posizione geografica, natura, comprese ovviamente le celebri bertucce, situazione politica, essendo territorio britannico in terra spagnola, ma la realtà in questo caso è un po’ deludente.
Niente leggende e magia, ma un quartiere di Londra vista mar Mediterraneo.
Il suo centro è la via pedonale Main Street, che tra negozi e cappelle (da non perdere la cappella reale, gratuita e molto piacevole), porta fino alla stazione di partenza della cabinovia che conduce alla Rocca.
In ogni suo angolo, oltrepassata la frontiera e la pista dell’aeroporto cittadino, è in stile british; i cartelli, le strade, le automobili, perfino i cestini della spazzatura sembrano catapultare il viaggiare direttamente in UK.
Ogni cosa ricorda l’Inghilterra. Addirittura una cabina telefonica tipicamente londinese svetta a metà di un incrocio. E strano, ma vero, si trovano bar che vendono il famoso bocadillos de jamon serrano con vicino pub dove mangiare Fish, chips e bere birra.
Via mare ovvero la traversata dello Stretto di Gibilterra.
Se Gibilterra è stata meno favolosa del previsto la traversata da Spagna e Marocco, tra le colonne d’Ercole è stata veramente emozionante.
Fa battere forte il cuore vedere a pochi chilometri, da un lato la costa del Marocco e dall’altro la Rocca di Gibilterra.
Due continenti che si incontrano, due realtà completamente diverse, Europa e Africa divise da una lingua di mare dai colori splendidi e sovrastata da una piccola foschia che dona splendore e un alone di mistero.
La traversata dello Stretto di Gibilterra avviene a bordo delle navi Baleària, che partono da Algeciras e per attraccare a Tanger Med, cattedrale nel deserto, lontana diversi km dal centro. Questo momento serve anche per svolgere le attività di frontiera, come controllo del passaporto e compilazione dei moduli per l’ingresso in Marocco.
Questo itinerario è popolare, compiuto soprattutto dai marocchini, quindi si consiglia di acquistare il biglietto con largo anticipo e affrontare le questioni doganali appena saliti a bordo in modo da godersi poi la traversata dello stretto di Gibilterra.
Tangeri Med
Arrivati poi a Tangeri Med, bisogna porre attenzione ad alcuni dettagli; dalla banchina d’attracco al corpo centrale del porto bisogna prendere una navetta gratuita, qui poi per raggiungere la città ci sono due soluzioni.
La prima è prendere il taxi, che come scoprirete, ha tariffa fissa ed è quella che prima vi troverete “sotto mano”, infatti solo oltrepassati i tassisti potrete arrivare alla pensilina dell’autobus.
Il mio consiglio è quello di vedere se tra gli altri viaggiatori trovate qualcuno con cui dividere il percorso in taxi, che seppur più costoso, risulta essere più veloce.
Tangeri – Dove dormire
Dopo tutto questo scorrazzare tra due stati, due continenti, sulla strada ed in mezzo al mare, nessun posto è stato migliore per noi che il Dar Tanja, boutique hotel, in quel di Tangeri.
La mia camera, con terrazza e vista sulla piscina, con un grande bagno e arredamento vagamente arabeggiante è stato il primo incontro con quel Marocco che tanto amo e che odora di mandorle e zucchero; come i corni di gazzella, la frutta fresca e la rosa, fragranza del sapone incantevole con il quale ho lavato via fatica e km.
Così, a fine giornata, mi sono potuta gustare la prima cena marocchina fatta delle più classiche verdure speziate, di tajine ed immancabile tea alla menta che mi accompagnerà e vi accompagnerà sempre sull’altra costa del Mediterraneo dopo la traversata dello Stretto di Gibilterra.