Sant Ambroeus: andata e ritorno Milano-New York
Sant Ambroeus, caffè storico milanese, torna alle origini con una nuova apertura all’interno della location originale.
Indice
Inaugurato nel 1936 con il nome di Sant’Ambrogio, patrono di Milano, lo spazio ospitava la produzione dei classici prodotti di confetteria e pasticceria sotto la guida di due chef, e in poco tempo divenne uno dei principali luoghi d’incontro della città.
Con la riapertura entra ufficialmente a far parte del SA Hospitality Group, che ritorna dove tutto è iniziato.
La storia del Sant Ambroeus
Nel 1936 due pasticcieri unirono le loro forze per aprire un caffè a pochi passi dal Teatro La Scala, il leggendario teatro d’opera.
Ispirandosi alla storia di Sant’Ambrogio, del IV secolo, patrono di Milano, i due fondatori diedero alla pasticceria e confetteria il nome del santo nella sua versione dialettale.
Nacque così Sant Ambroeus, di proprietà della famiglia Cattaneo, che ben presto si creò un bel seguito di affezionati clienti.
Non ci volle poi molto tempo perché quel vivace e accogliente caffè diventasse il luogo di incontro preferito dell’intellighenzia cittadina che iniziava la giornata con il cappuccino e il cornetto di Sant Ambroeus.
Oppure faceva un salto a pranzo per assaporare un panino croccante, o ancora passava la serata gustando i piatti classici che tanto amava nell’elegante sala del ristorante.
La seconda metà del XX secolo ha visto il brand prosperare in patria ed espandersi poi oltre oceano.
Nel 1982 arriva il primo ristorante Sant Ambroeus a Manhattan, su Madison Avenue, aprendo le porte a una nuova ondata di clienti non solo newyorkesi, ma da ogni parte del mondo.
Negli anni 70 la famiglia Pauli compra il locale, e sarà la famiglia Festorazzi a comprarlo a sua volta fino al 202 quando viene rilevato da SA Hospitality Group.
“Portiamo con noi a Milano quanto raccolto durante anni di duro lavoro nel settore hospitality negli Stati Uniti” spiega Gherardo Guarducci, Founder ed Executive Chairman del gruppo.
Sant Ambroeus si scrive senza apostrofo perché nel dialetto milanese spesso le finali sono proprio tronche. E poi attenti a pronunciare correttamente il trittongo, cioè le tre vocali, da dire tutte insieme con una specie di “o-e” chiusa.
Sant Ambroeus a Milano
Aperto tutto il giorno, per colazione, pranzo e cena, Sant Ambroeus accoglierà gli ospiti con un’esperienza in grado di combinare il carattere tenace dell’America, la tradizionale ospitalità italiana e la storia di Milano.
“Siamo felici di riportare alla luce una destinazione iconica, un punto di riferimento per il quartiere e per tutta la città,” racconta Alireza Niroomand, Direttore Creativo e responsabile Europa.
La ristrutturazione
E’ Fabrizio Casiraghi a disegnare i nuovi spazi del Sant Ambroeus Milano.
La cura del dettaglio è portata all’estremo e ogni scelta rivela un’intenzione chiara, incluse illuminazione e musica. Nel suo progetto, Casiraghi si è impegnato a creare una corrispondenza armonica tra gli interni del ristorante e l’esterno dell’edificio, che risale al 1930.
L’offerta gastronomica
L’offerta gastronomica si sviluppa sotto la direzione di Iacopo Falai celebrando le origini del ristorante e la tradizione milanese, ma soprattutto la cultura gastronomica e le eccellenze del nostro Paese, dando spazio anche a quanto il gruppo ha costruito negli Stati Uniti in questi anni.
“E’ un menu –anche se sarebbe più corretto parlarne al plurale poiché abbiamo delle variazioni tra pranzo e cena – incentrato sulla valorizzazione delle materie prime e delle radici gastronomiche del nostro territorio che, inevitabilmente, si intreccia anche con la mia storia personale: è un viaggio alla scoperta tra l’Italia e l’America, in cui s’incontrano gestualità, gusto e creatività. Memoria e modernità” afferma Iacopo Falai.
Autenticità, gusto, rispetto, memoria e cura, creatività sono le parole chiave dell’offerta gastronomica che guarda con rispetto alla storia della cucina italiana e alla grande varietà di ingredienti che il nostro Paese vanta.
Nel nuovo menu, in anteprima, si parte dalla tradizione meneghina per degustare una costoletta alla milanese con riso al salto e ossobuco e si continua con il piatto italiano per eccellenza, gli spaghetti al pomodoro.
Andando oltreoceano ci si ferma a New York per una Cesare Cardini salad o un gigantesco burger, per arrivare fino ai mari freddi del New England con il lobster roll.
Nella carta dei vini troviamo soprattutto cantine italiane, con un’ampia selezione di produttori biodinamici e naturali, insieme ad alcune opzioni francesi e americane. Per la carta dei cocktail l’ispirazione viene dalle location statunitensi.
I dolci
Capitolo a parte per i dolci, a cui lo chef tiene particolarmente perché il suo percorso è partito proprio da lì: “penso che la fine di un pasto sia importante tanto quanto l’inizio, per questo dedichiamo un ampio spazio alla pasticceria”.
Si va dal classico Tiramisù alla torta Sant Ambroeus a base di pan di Spagna al cioccolato e nocciole, sciroppo al rum, mousse al cioccolato fondente, granella al cioccolato e cacao caramellato.
Natale e non solo
Se il menu rispecchia lo spirito del posto: un mix and match fatto di tradizione e contemporaneità.
La sensazione, entrando in Corso Giacomo Matteotti, a Milano, è che il “nuovo” Sant Ambroeus sia già un place-to-be, oggi come ieri.
Ma non manca la tradizione, soprattutto sotto Natale, tra panettoni e ambrogiotti.
La produzione comprende pasticceria dolce e salata, torte e il dolce-simbolo della città, il panettone. L’incarto, in rosa pesca, è illustrato da deliziosi disegni, anch’essi in stile retrò, che raccontano i vari episodi della vita del santo.
Il tutto viene realizzato negli 800 metri di laboratorio che si trovano proprio sotto il ristorante e come sottolinea il pastry chef tutto è fatto in casa.
Sia il maestro pasticcere che il maestro cioccolataio realizzano tutto a mano unendo una lunga esperienza alla voglia di stupire sempre e comunque clientela storica e viaggiatori di passaggio.
Il Panettone e l’Ambrogiotto
Dopo 36 ore di lavoro, tra lievitazione e produzione, vengono prodotti circa 200 panettoni al giorno che vanno dai 100 grammi, serviti nella caffetteria a colazione, a quelli da 5 kg o fuori formato e personalizzabili in tutto e per tutto.
Qui, infatti, è poi possibile trovare sia la versione tradizionale del panettone che quella decorata con simpatici personaggi natalizi.
Altra istituzione da provare da Sant Ambroeus sono gli Ambrogiotti cioccolatini, creati appositamente in pasticceria, di due qualità: cioccolato fondente con ripieno di cioccolato e caffè e cioccolato al latte con ripieno di cioccolato e caramello.
Si trovano solo qui e solo qui devono essere assaggiati come tributo alla storia di Sant Ambroeus e al suo futuro.
Sant Ambroeus è ristorante, pasticceria e caffè aperto tutti i giorni dalle 7.30 fino alle 23, un punto fermo, anche culturale, nel cuore della città e per la città.
Il Post “Sant Ambroeus: andata e ritorno Milano-New York” è in collaborazione con la pasticceria Sant Ambroeus