Il piccolo villaggio polacco di Zalipie potrebbe essere una fiaba nordica, potrebbe essere il paese delle meraviglie o la Casa Azul di Frida Kahlo; un mix meraviglioso tra arte, folklore balcanico e la promessa della primavera.
E’ un villaggio situato a circa una oretta e mezza da Cracovia e dista una trentina di chilometri da Tarnow, in un’area agricola e sperduta del sud-est della Polonia.
Si arriva a Zalipie percorrendo diversi chilometri di aperta campagna, di tanto in tanto si vede una fattoria e qualcuno che passeggia o pedala tra campi di grano e boschi. Si capisce di essere arrivati a Zalipie quando si comincia a vedere i primi cartelli e le prime case dipinte con motivi floreali, si perchè la caratteristica di questo sperduto paese è proprio quello di decorare le case, e non solo, con particolari motivi floreali, direi molto simili a quelli che si vedono sugli abiti tradizionali polacchi.
Come arrivare a Zalipie
Zalipie dista un’ora e mezza di auto da Cracovia. Noleggiare un’auto è il modo migliore per visitare il paese colorato.
In alternativa si può prendere un treno da Cracovia per Tarnow (tempo di percorrenza un’ora e mezza) e da qui un autobus (un’altra ora e mezza).
Purtroppo non si può dormire all’interno di queste case. Non è disinteresse verso i turisti e i viaggiatori, ma è un modo per preservare un luogo caratteristico e particolare, ed ancora poco conosciuto dal turismo di massa. Speriamo solo che instagram, con la ricerca spasmodica di luoghi iconici, non faccia danni.
La storia di Zalipie, il paese dove è sempre primavera
Infatti dopo le atrocità della seconda guerra mondiale, il popolo polacco aveva bisogno di speranza. Negli anni seguenti, il villaggio di Zalipie ha ispirato la creazione di una competizione amichevole annuale per aiutare a sollevare gli spiriti della nazione e riprendersi psicologicamente dalla guerra. Le casalinghe zalipiane erano note per decorare le loro case intorno alle feste religiose con disegni floreali folkloristici per coprire segni di fuliggine sgradevoli sulle loro pareti.
La tradizione divenne, poi, un evento nazionale ufficiale nel 1965 noto il nome di Malowana Chata. Un’abitante del villaggio ha portato la competizione ad un altro livello quando ha dipinto tutto il cottage di tre camere da letto con fiori. Felicja Curyowa dipinse tutto nella sua casa; dalle sue lampadine alle sue posate.
Quando morì nel 1974, la sua casa fu conservata in tutta la sua favolosità floreale e trasformata in un museo, che è ancora possibile visitare oggi. Gli Zalipieani hanno continuato a ricreare ovunque gli abbellimenti eccentrici e allegri della casa di Felicja.
La febbre dei fiori si è diffusa non solo nelle sue case vicine, ma in tutta Zalipie, compresi i suoi ponti, fienili, spazi pubblici, nonché la scuola e la chiesa.
Anche la chiesa parrocchiale è finita sotto i pennelli delle donne del villaggio, le quali hanno dipinto il presbiterio e adornato gli abiti liturgici.
Zalipie oggi
Nella visita a Zalipie non bisogna dimenticare una sosta al centro culturale “Dom Malarek” (Casa delle Pittrici). Qui è stato creato un vero e proprio centro dove le donne si incontrano e creano oggetti artigianali dipinti con motivi floreali. Arrivando la mattina è possibile vederle al lavoro e rimanerne incantati. Ma è anche possibile partecipare con loro ai laboratori e acquistare quello che viene prodotto.
Imparare l’arte di dipingere i fiori è una vera esperienza di viaggio perché fa comprendere la complessità e la creatività che stanno dietro a tanta bellezza.
“Faccio soltanto quello che mi piace, cerco di contribuire per decorare un po’ il mondo e renderlo un posto migliore” ci ha raccontato durante la nostra visita una delle pittrici e questo per noi è la rappresentazione che l’arte è cura per l’anima e si amplifica partendo dalla propria casa fino ad arrivare a tutta la comunità. Altro insegnamento per ognuno di noi è come questa tecnica fiorisca dalle ceneri; quelle dei focolari e quella della cuore. Così Zalipie ci racconta di come il colore sia anche speranza, vivacità e voglia di rinascere. Una lezione di vita che dovremmo considerare e valorizzare.
Il centro è, infine, un ottimo punto di partenza per reperire tutte le informazioni necessarie per individuare le case da visitare, infatti viene consegnata una mappa dove sono indicate tutte le case e i luoghi “dipinti” e vi è anche raccontata la storia del villaggio.
Nota a margine: Tarnow
Tarnów è una graziosa città rinascimentale. Fuori dalle mete convenzionali, la città ha un’atmosfera più rilassata della sua vicina Cracovia, e il suo piccolo centro storico di forma ovale è una gioia per gli occhi. La maestosa chiesa parrocchiale, il magnifico Municipio, le affascinanti policromie sui muri esterni degli edifici, le testimonianze del ghetto, nuovi murales e un’aria di eterna festa la rendevano particolarmente affascinante.
Da non perdere:
Il museo etnografico di Tarnów presenta un’esposizione molto interessante sulla cultura delle popolazioni rom.
Il Rynek, la piazza del Mercato, delimitata da residenze antiche e ben conservate che inquadrano l’imponente Ratusz, dalla cui terrazza è possibile guardare tutta la città e i dintorni.
La chiesa di Santa Maria Santissima interamente ricoperta di legno dei Carpazi, esempi di architettura sacra proprio locale.
Le testimonianze della deportazione ebraica; da qui il 14 giugno 1940 partí il primo treno per Auschwitz con 728 polacchi. Da visitare anche la zona dell’ex ghetto, a poche centinaia di metri dal Duomo
La stazione dei treni in puro stile liberty, è considerata la stazione più bella della Polonia
Per una sosta golosa il consiglio è quello di fermarsi da Sofà, in pieno centro dove magiare le buone zuppe polacche come quella di pomodoro. Se invece volete soddisfare la voglia di birra, a qualche km dal centro, si trova lo spaccio di Trzech Kumpli dove assaggiare la birra affumicata classica della Polonia.
Per approfondire la storia e i dettagli di “Zalipie, il paese dove è sempre primavera” visita il sito Polonia Travel.
Bellissimo questo paesino fiorito! Grazi eper aver condiviso questa destinazione così particllare 🙂
Cara Claudia, ne sono così contenta. Io me ne sono innamorata come di tutta la Polonia.