Pesaro è un’affascinante città marchigiana sul mare che diventerà Capitale della cultura per il 2024.

Spesso durante le cene con amici siamo portati a raccontare dei nostri viaggi oltre oceano, di mete esotiche, di posti raggiungibili dopo ore e ore di volo. Ed il discorso finisce, tra fautori e detrattori, sull’essere portati all’esterofilia. Questa volta invece, in lunghe telefonata, sui social e in animate chiacchieriate ho raccontato con entusiasmo e meraviglia il mio incontro con Pesaro

Ero già stata nelle Marche diverse volte, avevo visitato il Palazzo Ducale di Urbino, il porto di Ancona, la famosa rotonda di Senigallia e avevo percorso emozionata le strade che furono di Giacomo Leopardi. Ma di Pesaro ricordavo solo la stazione. 

Ciò che mi ha accolta al di là dei binari e ciò che non immaginavo minimamente. 

Così vi porto con me a visitare Pesaro Capitale della cultura per il 2024.




Il teatro Rossini

La prima cosa da vedere a Pesaro è il Teatro Rossini, situato nella graziosa piazza Lazzarini, uno dei luoghi che riguardano il compositore pesarese.

Prima era chiamato Teatro del Sole, poi venne riedificato in stile neoclassico e inaugurato nel 1818 proprio con “la Gazza Ladra”, un’opera dell’allora ventiseienne (e già affermato) Rossini.

Il teatro ha 860 posti ed è all’italiana, cioè a ferro di cavallo. Propone spettacoli di musica, danza e prosa e il modo migliore per visitarlo è assistere agli spettacoli (al momento anche l’unico perché le visite sono sospese).

Il centro storico

Pesaro, ovviamente, è la città di Giacchino Rossini, al grande compositore è dedicato il teatro in pieno centro, il conservatorio, ed è visitabile la casa-museo, un edificio di tre piani che custodisce materiali provenienti da diverse donazioni che aiutano a ricostruirne la vita, tra cui la famosa spinetta, e dove è possibile partecipare a serate gastronomiche, concerti ed iniziative musicali e culturali. 

Tra le vie del centro storico mi ha colpito particolarmente il vicolo Tebaldi, che è stato arricchito di botteghe di artisti locali e disseminato di gatti dipinti sulle pareti colorate delle case. Poco distante si trova piazza del Popolo, al cui centro sorge una bella fontana ottagonale ornata di cavalli marini e di tritoni, ed intono alla quale ruota il centro storico, piccolo e raccolto, della città. 

A Rossini poi è dedicata una pizza, strana e deliziosa, arricchita con uovo sodo a fette e maionese. Pare fossero gli ingredienti amati dal musicista e diventati anche quelli, più desiderati, a qualsiasi ora del giorno, dalla colazione allo spuntino notturno, dai pesaresi, che vi abbinano il caffè e la birra indistintamente. 

Il mio giro, e il vostro giro, può proseguire ai musei civici.

I Musei Civici di Palazzo Mosca

I Musei Civici di Palazzo Mosca sono la più importante raccolta d’arte di Pesaro. Il palazzo prende il nome dalla famiglia Mosca, ricchissimi mercanti bergamaschi arrivati a Pesaro nella metà del ‘500 e diventati presto esponenti di spicco della nobiltà cittadina.

Con le ricchezze accumulate costruirono questo palazzo e la splendida Villa Caprile.

Il percorso di visita è organizzato in cinque sale del primo piano.

La visita inizia subito con il pezzo forte del museo nonché uno dei capolavori del Rinascimento italiano: la Pala dell’Incoronazione della Vergine di Giovanni Bellini dipinta (forse) per le nozze tra Costanzo I Sforza e Camilla d’Aragona (1475).

La seconda sala ospita una straordinaria raccolta di arredi, sculture e soprattutto ceramiche di Urbino, Casteldurante, Gubbio e Deruta.

Tra le opere da ammirare nelle sale successive: La caduta dei giganti di Guido Reni che rievoca il mitico scontro fra i giganti figli della terra e le divinità dell’Olimpo.

La prospettiva particolare ricorda l’affresco di Giulio Romano a Palazzo Te a Mantova. Forse questa tela era destinata a decorare un soffitto. Seguono la Maddalena e il San Giuseppe penitenti di Simone Cantarini.

Nel patio di Palazzo Mosca c’è uno dei luoghi più fotografati e condivisi delle Marche: è la “Parete di libri” sul muro, in realtà una scenografia del Rossini Festival, diventata un’icona dell’amore per i libri e la cultura.




La Cattedrale di Pesaro

La Cattedrale di Pesaro merita una visita per due motivi: il primo è un affresco in fondo alla navata sinistra su cui probabilmente lavorò Raffaello quando aveva solo 15 anni.

L’affresco raffigura la Madonna col Bambino e i Santi Pietro e Girolamo e in alto, il Cristo morto tra due Angeli.

Il secondo motivo è lo straordinario pavimento a mosaico di 900 metri quadrati che risale alla seconda fondazione della chiesa nel VI secolo e che è parzialmente visibile attraverso delle finestre aperte nel pavimento della chiesa attuale.

Visitare Pesaro Capitale della cultura 2024

Area Archeologica di Via dell’Abbondanza

Proprio di fronte al Duomo di Pesaro c’è una stradina: è Via dell’Abbondanza in cui si nasconde uno dei ritrovamenti archeologici più belli della Pesaro romana.

Non fatevi ingannare dal cancello che sembra quello di una normale abitazione: sotto il pavimento si nasconde una domus romana del I secolo dopo Cristo appartenuta a qualche ricco nobile dell’antica Pisaurum.

La villa è stata trovata per caso nel 2004 durante i lavori per la creazione di posti auto interrati.

Dal 2015 quest’area è visitabile ed è possibile scoprire dove e come viveva la famiglia romana che la abitava.

La parte meglio conservata è il peristilio, il cortile circondato dalle stanze con ancora le colonne intatte. Sono visibili i mosaici di ingresso di tutte le stanze realizzati con tessere bianche e nere.

Nelle teche sono conservati gli oggetti ritrovati durante gli scavi, compresa la testa di un piccolo Eros dormiente in terracotta, simbolo della Domus.

Una passerella di 22 metri permette di passeggiare “sopra” la casa ammirando i mosaici senza danneggiarli. Il percorso è completato da un viaggio multimediale nella Domus ricostruita in 3D.

Rocca Costanza a Pesaro

Rocca Costanza è la più importante opera di difesa di Pesaro. Fu costruita tra il 1474 e il 1483, per volontà di Costanzo Sforza (da cui il nome) per completare il lavoro di protezione della città che già il padre Alessandro aveva iniziato. Alla sua costruzione lavorarono anche Luciano Laurana a al tempo di Cesare Borgia anche Leonardo da Vinci che suggerì al signore di riempire il fossato con l’acqua dell’Adriatico.

L’acqua nel fossato non c’è più l’acqua ma solo un bel prato verde. Dopo essere stata abitazione per le varie signorie che hanno governato Pesaro, sede delle truppe pontificie e poi carcere per lo Stato italiano, oggi la Rocca Costanza è sede per musei ed esposizioni. Qui si svolgono anche alcuni eventi del Rossini Festival, concerti, spettacoli di teatro e danza.

Purtroppo la Rocca si può ammirare solo dall’esterno perché non è visitabile se non in occasione di qualche evento.

Il lungo mare

Così sul far del tramonto, che per una strana conformazione della costa, avviene in acqua così come l’alba, siamo andati a scoprire il lungomare, dove si trova una delle metalliche sculture di Arnaldo Pomodoro, e poco distante è possibile fare piacevoli aperitivi a bordo piscina al Nautilus hotel, struttura ricettiva in legno tra le più alte d’Europa, o bere un Moloscow, un moscow mule arricchito di frutta fresca, nella piccola baia in cui è stato costruito il molo, Molocco, di Pesaro

La Sfera Grande di Arnaldo Pomodoro (chiamata da tutti la Palla): La sfera è adagiata sulla superficie dell’acqua della piscina e alle spalle ha il mare, lo scenario è molto suggestivo! Realizzata dallo scultore Arnaldo Pomodoro nel 1998, è una copia dell’opera originale situata davanti all’ingresso del Ministero degli Esteri, a Roma. Oggi è un punto di riferimento per incontrarsi e andare al mare o per dare indicazioni stradali. Il significato però è più profondo, esprime la dualità della realtà: levigata e lucida all’esterno, ma all’interno nasconde meccanismi e ingranaggi.

Cosa mangiare Pesaro

E se tutto questo girare per questa cittadina, una vera perla tra acque e colline, vi ha fatto venire fame, poco distante dalla Palla di Pomodoro e dalle villette liberty, come Villino Ruggeri, potete fermarvi a cena al “Polo” locale, tra i più storici, dove assaporare il gusto del pescato, proveniente dal mercato ittico locale, la pizza Rossini e altre preparazioni culinarie tra le più interessanti della zona e nel qualche colpisce l’attenzione al fatto che ogni piatto debba essere “bello e buono”. 

Visitare Pesaro Capitale della cultura 2024

La pizza Rossini

La pizza Rossini nasce nella città di Pesaro negli anni 50 del 1900. In realtà, la Rossini all’epoca era un prodotto da bar e pasticceria, infatti, in ogni locale pesarese del centro storico si trovavano queste piccole pizzette di sfoglia tonde, condite con salsa di pomodoro e guarnite con una fetta di uovo sodo e un ciuffo di maionese.

Le pizzette Rossini erano così apprezzate dagli amanti delle colazioni salate e da chi si concedeva un aperitivo in centro storico che, piano piano, anche le pizzerie della zona iniziarono a mettere nel loro menù la pizza Rossini, così chiamata in onore di Giocchino Rossini, il compositore a cui Pesaro ha dato i natali.

Assaggiare la pizza Rossini è un motivo in più per visitare Pesaro Capitale della cultura per il 2024.




Esperienze da fare

  • Prima di lasciare Pesaro dovete vivere altre due esperienze; lasciatevi il tempo per il porto-canale dove attraccano i pescherecci e dove i pescatori organizzano banchi di vendita di ciò che la loro notte in barca ha prodotto, il concetto di km 0 non è mai stato così concreto e veritiero, e cercate anche tra le case colorate un piccolo cuore, lasciato da chissà chi e fotografato da più. 
  • Infine sperimentate la bicipolitana ovvero una vera rete, come quella delle metropolitane delle grandi città dove i binari sono le piste e le carrozze le biciclette, che collega le diverse zone della città, permettendo uno spostamento rapido, con zero spesa, zero inquinamento, zero stress. Ci sono più di dieci linee della bicipolitana che toccano le zone del centro e i dintorni, tra cui la linea 2 che, affiancando la riviera Adriatica, conduce dritti fino a Fano. 
  • Per concludere la vostra esperienza di visita a Pesaro Capitale della cultura per il 2024 bisogna scoprire i suoi dintorni che sono ricchi di natura, cittadine marittime, borghi arroccati e storie antiche.

Gabicce

Gabicce, ad esempio, è una classica città della costa adriatica con hotel, ristoranti, una spiaggia sterminata e il porto canale con l’immancabile via vai delle barche dei pescatori. 

La zona del porto la divide da Cattolica e quindi dall’Emilia Romagna e se negli ultimi anni è stato costruito un ponte mobile che permette di raggiungere i due borghi in qualche minuto, quando lo stesso non è in funzione, si può usare “Caronte” una sorta di trasporto in barca che congiunge le  due rive. 

Gradara

Gradara, invece, il castello di Paolo e Francesca, è una rocca ferma nel tempo, con alti torrioni, case in mattoni chiari, e con viuzze arzigogolate che fanno da cornice ad una delle storie d’amore tra le più tragiche e romantiche di sempre.

Ma la nostra attenzione questa volta è stata rapita, non dalle sale dove “Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse …“, ma dalla Falconeria che si trova alle pendici della rocca che è tra le più grandi d’Europa e dove abbiamo potuto scoprire i segreti di questa antica arte, della cura e del benessere degli animali ed abbiamo potuto accarezzare docili barbagianni e avvicinarci a falchi pellegrini e aquile reali. 

Parco Naturale di San Bartolo

Tutto intorno a Gradara, tra Pesaro e Gabicce, si snodano le strade e gli scorci da cartolina del “Parco naturale di San Bartolo” che con i suoi paesini a picco sul mare, le grandi falesie, i campi appena arati, le baie deserte, i porticcioli, i boschi e le vigne vi lascerà senza parole. Vi consigliamo di fermarvi nel piccolo borgo di Fiorenzuola di Focara, impreziosita da antiche mura, case in pietra ed una vista mozzafiato. Se invece volete un incontro ravvicinato con il mare dovete cercare Baia Vallugola, una meravigliosa insenatura naturale incastonata tra l’acqua e le colline.  Gli occhi di fronte a tanta bellezza, infatti, non sanno dove posarsi per catturare ogni dettaglio, almeno fino a sera quando, unico punto sull’Adriatico, si fermano a guardare il tramonto sul mare. 

Cantine di vini

Se sei amante delle cantine di vini e vuoi visitare un luogo poco turistico e diverso dal solito, ti consiglio di recarti all’Azienda Agricola De Leyva, situata su una collina in Strada della Romagna a Pesaro.

L’azienda agricola in questione si stanzia su 25 ettari di terreno all’interno del Parco del San Bartolo ed è circondata da oliveti, vigneti e frutteti. All’interno della stessa è anche presente un bunker che risale alla seconda guerra mondiale che potrai chiedere di visitare gratuitamente.

Qui, potrai fare poi una buona degustazione di vini accompagnata dai prodotti del territorio, quali salumi, salse e formaggi e acquistare i prodotti che vengono lavorati nell’azienda.




Tetto del Mondo

Nel Parco di San Bartolo, sopra Gabicce Monte, si trova il Tetto del mondo, pur con i suoi 196 metri sul livello del mare, non ha grandi caratteristiche fisiche importanti, se non il favoloso panorama che vi si gode dalla sua cima arrotondata in tutte le direzioni: dalla collina al mare, dal mare alla collina. Ed al tramonto che offre uno dei suoi spettacoli migliori quando alla vista indimenticabile e ad un magico silenzio ricco di pace si aggiungono i colori rosso aranciati del sole che sparisce tra le acque. 

Guardare il tramonto al tetto del mondo è sicuramente un’attività da fare per visitare Pesaro Capitale della cultura per il 2024.

Visitare Pesaro Capitale della cultura 2024

E se un tramonto così non dovesse bastare, vi consigliamo di fare qualche km in più e gustare alla “Taverna del pescatore“, oltre un panorama unico e irripetibile che abbraccia con lo sguardo da Gradara a San Marino fino ai lidi ravennati, anche portate di pesce di altissimo livello che coccoleranno il vostro palato in maniera eccellente. Le porzioni sono abbondanti e gustose, il personale gentile e cordiale, il vino è scelto tra le migliori cantine locali, ed il pesce è freschissimo e proviene dai pescherecci della zona. 

Informazioni utili per visitare Pesaro Capitale della cultura 2024

Il biglietto per Casa Rossini serve anche per visitare anche i Musei Civici di Palazzo Mosca e l’area archeologica di via dell’Abbondanza ed ha una settimana di validità dal giorno di emissione. È importante sapere che esiste solo questo biglietto cumulativo, non si può acquistare l’ingresso per un’attrazione soltanto.

A Pesaro il sole ‘tramonta a Est‘, nel mare. Un effetto legato alla particolare conformazione del territorio, e che si ripete da maggio a luglio, quando le giornate sono più lunghe. L’amministrazione comunale ne  ha fatto tesoro e ha creato un percorso di 4 tappe tra i “Sunset Best View”; da Baia Flaminia a Casteldimezzo, dal Molocco al Tetto del Mondo. I turisti poi sono invitati a scattare foto e realizzare video, da postare in rete con gli hasthag #wepesaro e #bestview. 

Pesaro città delle 5 M.

Volete sapere perchè ?

Mare, 20 km di spiaggia finissima ed acqua cristallina

Motori, Pesaro terra di Piloti e di Moto, uno su tutti il grande Valentino Rossi

Mobili, chi non conosce la Scavolini? La cucina più amata dagli italiani!

Musica, Pesaro è la città natale del grande compositore Gioacchino Rossini

Maioliche, l’arte ceramica a Pesaro ha origine nel Trecento, la Rosa di Pesaro è ancora oggi il simbolo della città.

Visitare Pesaro Capitale della cultura per il 2024 segue la presentazione di PROCIDA 2022, BERGAMO/BERGAMO 2023 e AGRIGENTO 2025.