Erice, cosa vedere in un giorno
C’è un posto dove è possibile fare un salto indietro nel tempo ed è Erice. Ovvero un piccolo borgo medievale sulla cima del monte omonimo, le cui radici affondano nel mito.
Indice
- 1 Duomo e la torre di Re Federico
- 2 Castello di Venere
- 3 Giardini del Balio
- 4 Erice, Città del Bacio
- 5 Le mura ciclopiche
- 6 Biblioteca Comunale e del Museo Civico A. Cordici
- 7 Erice Pass
- 8 Cosa vedere ad Erice in un giorno: il quartiere spagnolo
- 9 Erice, città della scienza
- 10 Pasticceria ericina
- 11 Artigianato
- 12 Cosa mangiare a Erice
- 13 Come arrivare per cosa vedere a Erice in un giorno
- 14 Escursione Trapani
- 15 Erice e gli eventi del Natale e della Pasqua
- 16 Un po’ di storia
- 17 La mappa dei luoghi da visitare a Erice
La sua storia millenaria si respira ad ogni passo, ogni angolo del paese suscita emozioni.
La bellezza di Erice va assaporata lentamente. Prendevi tutto il tempo e lasciatevi guidare dal vostro istinto, perdetevi tra le sue vie elegantemente lastricate.
Qui vi lascio, in aiuto, la lista di cosa vedere in un giorno a Erice.
Duomo e la torre di Re Federico
Il Duomo venne eretto nel 1312 da Federico III d’Aragona, come ringraziamento alla città che lo aveva ospitato in un momento di crisi politica.
Per la sua costruzione venne utilizzato anche del materiale proveniente dal tempio di Venere.
Al suo interno la chiesa è di una bellezza abbagliante, ricoperta da un candido merletto bianco in stile neo-gotico. Successivamente la facciata fu completata con un elegante rosone e uno splendido portico.
Al suo fianco svetta la Torre di Re Federico, probabilmente costruita sopra un’antica torre d’avvistamento militare del periodo punico. Salire i sui 110 scalini per ammirate Erice dall’alto sarà una piccola fatica, ma ricompensata da uno spettacolo emozionante.
Castello di Venere
Il Castello sorge nello stesso luogo dove anticamente si trovava il santuario dedicato alla divinità femminile della fecondità. Un luogo di culto che nell’antichità attraeva gente da tutto il Mediterraneo.
E con l’arrivo dei cattolici Normanni che le dee furono sostituite dal culto cristiano della Vergine Maria.
Sui resti dell’antico santuario i Normanni costruirono una fortezza-castello che ancora oggi lascia senza fiato per la sua bellezza.
Informazione a Luglio 2023: il castello risulta momentaneamente chiuso per lavori di restauro. Vi consiglio di visitare questa pagina per maggior informazioni sull’avanzamento dei lavori.
Torretta Pepoli
Fu il Conte Agostino Pepoli, mecenate e studioso, a fare erigere questo splendido edificio nel 1870. La location perfetta per dedicarsi ai suoi studi e agli incontri con altri uomini di cultura del tempo. La torretta, in stile Liberty, si sviluppa su quattro livelli e la sua eleganza è accentuata dallo straordinario panorama che le fa da cornice.
Giardini del Balio
Passeggiando tra le vie del borgo vi troverete ad un tratto dentro un bellissimo giardino. Avrete la sensazione d’avere varcato un confine senza accorgervene. I viali del Balio, in una sorta di abbraccio che rende unico questo luogo, si intrecciano alle stradine, ai cortili e alle rampe che costituiscono il tessuto urbano del borgo medievale.
Ringhiere, lampioni di ghisa, piccole fontane e steli marmoree ornano e si mescolano al fitto sottobosco di arbusti e siepi creando un ambiente elegante e rilassante.
Qui è possibile vedere un meraviglioso tramonto sopra le isole Egadi, le saline e la città di Trapani.
A causa della sua altitudine (752 m.s.l.m.) non è raro che la nebbia la avvolga, ma è anche ciò che la rende ancora più affascinante. Il consiglio è di portare con voi un maglioncino o una felpa anche durante le giornate estive più calde, qui potrebbe esserci un forte vento.
Erice, Città del Bacio
Il Comune di Erice ha deciso di rivolgersi alle coppie innamorate per promuovere i suoi caratteristici scorci, ma soprattutto sostenere l’amore oltre ogni pregiudizio, candidandosi così a borgo più romantico d’Italia.
Troverete, infatti, delle curiose installazioni raffiguranti “l’obbligo di baciarsi” nei pressi dei Giardini del Balio. Un messaggio di speranza dopo il difficile periodo causato dalla pandemia che ci auguriamo porti sorrisi e spensieratezza in questo luogo così suggestivo e unico.
Siete pronti a scattare il vostro selfie sotto il cartello? Non vi sembra che questa possa essere una di quelle cose da vedere in un giorno a Erice ?
Le mura ciclopiche
Meritano davvero questo appellativo, le Mura Elimo-Puniche costruite dall’antico popolo degli Elimi a difesa di Erice, tra il VII ed il VI sec A.C. e poi implementate dai Fenici.
La cinta muraria parte da Porta Trapani e giunge a Porta Spada ed è composta da megaliti dalla forma squadrata che possono raggiungere diverse tonnellate di peso.
Su alcuni massi è ancora visibile l’incisione di alcune lettere dell’alfabeto fenicio.
Seguendo il percorso delle Mura vi ritroverete a camminare dentro la bella pineta ericina. Una curiosità: le mura si chiamano “ciclopiche” perchè i fenici usavano utilizzare come operai una popolazione vicina, particolarmente robusta: i Ciclopi.
Biblioteca Comunale e del Museo Civico A. Cordici
In Piazza Umberto I, si trova il Palazzo del Municipio, uno splendido palazzo dell’800 che ospita al suo interno la Biblioteca Comunale e il Museo Civico A. Cordici. La biblioteca si trova al primo piano e conserva oltre 20.000 libri di varie epoche, come ad esempio 10 incunaboli, ovvero documenti storici del XV-XVI secolo stampati con la tecnica dei caratteri mobili, e centinaia di manoscritti del ‘600 e ‘700.
Il Museo A. Cordici conserva invece una raccolta di reperti archeologici che vanno dalla preistoria alle epoche punica, greca e romana.
Risalente a quest’ultimo periodo, l’oggetto più prezioso è una testina di Venere del IV secolo a.C..
Il museo conserva inoltre statue, monete provenienti da alcune città della zona, dipinti e molto altro. Insomma, se vi interessa conoscere qualcosa in più sulla storia di Erice e dintorni, vi consigliamo di visitarlo.
L’ingresso è incluso nell’Erice Pass.
Erice Pass
La Erice Pass consentirà non solo a turisti e residenti di accedere a prezzo ridotto ai siti culturali della città di Erice (Castello di Venere, Polo Museale “A. Cordici”, Istituto Wigner-San Francesco, Istituto Blackett-San Domenico), ma anche di promuovere lo sviluppo turistico e culturale del centro storico, anche attraverso, il coinvolgimento della FuniErice s.r.l., delle attività commerciali e di tutti gli stakeholder che hanno deciso di partecipare ed aderire all’iniziativa. Il prezzo dovrebbe essere intorno ai 15 euro.
Cosa vedere ad Erice in un giorno: il quartiere spagnolo
Il Quartiere Spagnolo (XVII sec.) è un’interessante struttura militare in pietra costruito su una ampia piattaforma rocciosa. Godetevi la magnifica vista sul golfo di Bonagia e su Monte Cofano e, se l’aria è tersa, potrete arrivare a vedere anche la piana di San Vito Lo Capo. Originariamente l’edificio era una caserma per i soldati posti a presidio di Erice, oggi ospita nelle sue stanze un piccolo Museo dedicato agli antichi mestieri.
Erice, città della scienza
Erice è una città che stupisce e affascina in ogni suo angolo, ma la cosa che più colpisce e lascia quasi di stucco è il suo appellativo di Città della Scienza. Ebbene sì, questa città dal passato prettamente medievale ospita uno dei più importanti centri culturali di scienza del territorio, visitato da moltissimi ricercatori.
Il Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana
“Senza Segreti e senza frontiere”: è questo il motto del centro di cultura scientifica fondato nel 1963 dallo scienziato Antonino Zichichi. Qui accorrono di anno in anno migliaia di scienziati con l’obiettivo comune di discutere e trovare soluzioni ai più disparati problemi che attanagliano il mondo.
Al fine di abbattere ogni barriera ideologica, razziale e politica, nel 1982 venne stilato il Manifesto di Erice, sotto firmato dai più grandi scienziati a livello globale, nel quale sono esposte le “regole” alle quali attenersi affinché scienza e politica possano serenamente convivere in maniera costruttiva. Da qui anche l’appellativo di Erice di Città della Scienza per la Pace.
Pasticceria ericina
Belli come dei gioielli, fanno bella mostra di sé nelle vetrine al pari di preziosi oggetti del desiderio…stiamo parlando della pasticceria ericina, unica nel suo genere, ma molto imitata in tutta l’isola.
Profumi di mandorle, zucchero e miele inebriano l’aria, ma le ricette di questi piccoli scrigni, ricchi di bontà, sono assolutamente segrete. Impossibile resistere alle Genovesi, il più tipico dei dolci di Erice, una deliziosa crema al latte avvolta da una delicata pasta frolla, amatissime quelle di Maria Grammatico e della Pasticceria San Carlo.
Maria Grammatico
A poca distanza dalla Chiesa di San Martino, si trova probabilmente l’attrazione turistica più frequentata di questo borgo: la pasticceria Maria Grammatico.
Ammetto che la coda al suo esterno potrebbe essere notevole, quindi prima riuscirete ad accaparrarvi un vassoietto di prelibatezze, meglio sarà. Scegliete tra cannoli di ricotta ripieni, pasticcini di pasta di mandorle, cassate, frutta di marzapane o ciò che più vi stuzzica l’appetito.
Maria Grammatico nasce ad Erice nel 1940, e per cause familiari ed eventi tragici della vita, finisce per vivere alcuni anni della sua vita nel Convento di clausura San Carlo di Erice.
Le suore che ospitano Maria e la sorellina più piccola erano specializzate nella preparazione dei dolci e Maria, nel suo piccolo, riesce ad imparare la “segreta” arte della pasticceria negli antichi laboratori delle monache di clausura.
Decise poi di aprire un piccolo laboratorio di dolci.
Oggi la si può trovare, ancora, attivissima all’opera in una delle sue pasticcerie in centro ad Erice.
La pasticceria di Maria Grammatico è nota in tutto il mondo per i tipici dolci ericini a base di mandorle. Tanti i tipi di dolci che troverete in vetrina: la frutta Martorana; i mustaccioli di Erice; le cassatine siciliane; l’agnello pasquale; e le mitiche genovesi.
Artigianato
Tappeti dalle magnifiche geometrie, ceramiche dai colori smaglianti, merletti e ricami realizzati da mani sapienti, questo e tanto altro si trova nelle botteghe artigianali del borgo. Seguendo gli oggetti esposti sui muri di pietra potrebbe capitarvi di imbattervi in qualche artigiano all’opera nella sua bottega, una bellissima occasione per ammirare la loro maestria.
Cosa mangiare a Erice
Di locali carini dove mangiare qualche piatto tradizionale ad Erice ne trovate davvero tanti, dai più alla mano ed economici ai più sofisticati e costosi. Io vi consigliamo di assaggiare il buonissimo cous cous, tipico della zona del trapanese, e le busiate con pesto alla trapanese, un pesto rivisto e insaporito con mandorle e pomodoro.
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Come arrivare per cosa vedere a Erice in un giorno
Porta Trapani
Con tutta probabilità sarà proprio questa porta che varcherai per fare ingresso ad Erice. Il nome (poco deriva proprio dalla sua posizione rivolta verso la città di Trapani.
Vicino a Porta Trapani troverete anche i parcheggi in cui lasciare l’auto.
In auto
Da Trapani percorrete la via dei Vini. Inizialmente potrete godere di una vista panoramica su Trapani, il mare e le saline (fermandoti soprattutto nelle piazzole panoramiche che costeggiano la strada), poi la via a tornanti attraversa un viale alberato e, da lì a poco, giungerete ad Erice.
Raggiungere Erice in funivia
In alternativa, potete raggiungere il borgo anche con l’apposita funivia che parte da Trapani (qui le indicazioni su Google Maps).
In questo modo raggiungerete Erice in soli 10 minuti di percorrenza, mentre vi lascerete la città alle spalle godrete di scorci sul mare e le saline.
Questa soluzione è la più comoda se volete trascorrere una giornata ad Erice in alta stagione o nei giorni festivi, evitando la scocciatura di dover cercare parcheggio.
Visitate il sito ufficiale per consultare orari e tariffe sempre aggiornate.
Escursione Trapani
Se non avete noleggiato l’auto o alloggiate in maniera stabile a Trapani, la soluzione più pratica è indubbiamente quella di prenotare una bella escursione in giornata per scoprire Erice.
A questo proposito vi segnalo questo tour guidato che vi accompagnerà a scoprire Erice in circa 4 ore. Vi dovrete solo trovare all’orario concordato nel punto di incontro e a tutto il resto penserà la vostra guida.
Erice e gli eventi del Natale e della Pasqua
Il borgo di Erice è certamente più visitato e animato nei mesi estivi, merito sia del suo clima sempre fresco e arieggiato che la rendono luogo di villeggiatura ideale per sfuggire al caldo siculo che di tanti piccoli eventi che si svolgono in estate: dalle rievocazioni medievali, ai tornei sportivi, agli eventi religiosi e culturali.
Tuttavia, anche l’atmosfera che si vive e respira nell’antico borgo durante le festività natalizie e la Settimana Santa che precede la Pasqua non potrà non affascinare.
Da non perdere è l’antica e suggestiva Processione dei Misteri del Venerdì Santo tra i vicoli di Erice che segue tutt’oggi l’itinerario originale della seconda metà del ‘500 e che si svolge in concomitanza con la ben più nota, imponente e lunga (quasi 24 ore) Processione dei Misteri di Trapani, che si svolge giù a valle.
Anche l’atmosfera del Natale a Erice e delle vacanze natalizie è ricco di eventi e regala le sue emozioni. Camminare alla scoperta dei presepi tradizionali sparsi tra le vie, piccole opere d’arte realizzate in corallo, stoffa, cera, legno e terracotta, con l’odore dei dolci e del vino cotto provenienti delle botteghe e il suono delle zampogne è un’esperienza straordinaria piena di magia che ti riporta indietro nel tempo.
Da non perdere il Regio presepe monumentale meccanico con statue in terracotta e cera. Le statuine riproducono scene di vita barocca e delle Sicilia di un tempo.
Un po’ di storia
La fondazione di Erice solitamente la si fa risalire allo stesso periodo della nascita degli Elimi, nell’VIII secolo a.C., popolazione che, secondo lo storico greco Tucidide, deriva dall’unione degli autoctoni con gli esuli troiani. A quei tempi Erice, insieme a Segesta, era la città più importante degli Elimi e il centro dove svolgevano i loro riti religiosi.
Nel corso dei secoli la città fu contesa dai Siracusani e Cartaginesi, sotto ai quali cadde nel 398 a.C., diventando il centro della colonizzazione fenicia con il nome di Iruka. I Cartaginesi rafforzarono la cinta muraria edificata dagli Elimi, facendo della città una delle tre piazzeforti militari più rilevanti insieme a Siracusa ed Enna.
Nel 244 a.C. Erice fu conquistata dai Romani, perdendo così la sua importanza strategica. La città rimase tuttavia nota per la presenza del sacro thémenos, il santuario pagano dedicato alla dea della fecondità e dell’amore, identificata dai Greci con Afrodite, dai Fenici con Astarte e dai Romani con Venere Ericina.
Dopo i Romani arrivarono gli Arabi, nell’831 d.C., che chiamarono la città Gabel-el-Hamid, per poi passare nel 1167 ai Normanni. L’abitato fu ricostruito dal re normanno Ruggero II sull’antico insediamento e ribattezzato Monte San Giuliano, in quanto pare che il Santo sia apparso in sogno al re durante l’assedio della città. Durante la dominazione normanna fu costruito anche il Castello. Nel corso del Medioevo vi furono edificate le numerose chiese e i conventi che caratterizzano ancora oggi l’assetto della città.
Ci fu poi un periodo di dominazione spagnola, durante il quale si verificò anche una forte epidemia di peste.
Erice prende il suo attuale nome solamente nel 1936.
La mappa dei luoghi da visitare a Erice
Su questa cartina ho segnato con i point makers tutti i luoghi di interesse descritti in dettaglio nel post da poterli localizzare con facilità e poter preparare un programma di visite.
Fate lo zoom per un maggior dettaglio.
Il post “Erice, cosa vedere in un giorno” è in collaborazione con Civitatis.