La Triennale di Bruges si svolgerà da sabato 13 aprile 2024 a domenica 1° settembre 2024.

Triennale di Bruges porta infatti l’arte e l’architettura contemporanee nel centro storico della città nella cornice unica di questo patrimonio mondiale dell’UNESCO. Dal 2015, la Triennale di Brugge si riallaccia a una serie di triennali organizzate nel 1968, 1971 e 1974 e imperniate sul tema delle arti figurative, tornate ormai a essere di dominio pubblico.

Ogni tre anni, una selezione di artisti e architetti nazionali e internazionali viene invitata dal team artistico a proporre nuovi interventi temporanei.

In ogni caso, una dozzina di installazioni si confrontano attivamente con l’ambiente circostante, i corsi d’acqua, le strade acciottolate, le case di Bruges e i terreni o gli edifici inutilizzati.

Per i visitatori, è sempre una straordinaria scoperta a costo zero lungo un percorso unico e accogliente con una tematica sociale.

La Triennale di Bruges è un’iniziativa dell’associazione no profit Brugge Plus, per conto della Città di Bruges, in collaborazione con i partner culturali Cultuurcentrum Brugge, De Republiek, Het Entrepot e Musea Brugge.

Il tema

Per questa quarta edizione, la Triennale di Bruges esplorerà il potenziale nascosto della città con il tema “Spaces of Possibility“. Come può una città storica patrimonio dell’UNESCO, dove la “non-edificazione” rappresenta l’essenza di una visione, affrontare il cambiamento? E come possono l’arte e l’architettura contemporanea catalizzare questo cambiamento in modo sostenibile?

Dodici artisti e architetti di tutto il mondo danno a luoghi inutilizzati o poco conosciuti della città. I loro interventi artistici monumentali e le loro installazioni collegano i quartieri della città, dimostrano nuovi modi di usare lo spazio e cercano la bellezza in luoghi per lo più trascurati.

Le opere e le installazioni suggeriscono un modo per scoprire e riscoprire Bruges dal punto di vista di una dimensione sorprendentemente nuova.

Ciascuna delle opere si confronta in modo critico con i luoghi pubblici della città: si confrontano con la sua storia, il suo ricco patrimonio e creano nuove narrazioni sociali, legate alla comunità e all’ecologia che possono ispirare ulteriori trasformazioni sostenibili non solo per Bruges, ma anche per le città di tutto il mondo.

La Triennale di Bruges 2024: “Spaces of Possibility” è un caloroso invito a lasciare i percorsi conosciuti, a lasciarsi ispirare e a stupirsi di come le cose possono essere fatte. Un esercizio di immaginazione, uno sguardo a ciò che Bruges può essere, oggi e in futuro.

Triennale di Bruges 2024,

Artisti e architetti

I curatori Shendy Gardin e Sevie Tsampalla hanno selezionato 12 artisti e architetti che, ciascuno a loro modo, hanno dato corpo al tema “Spaces of Possibility”.

Le installazioni sono distribuite in tutto il centro di Bruges, con particolare attenzione a Bruges Ovest, e Zeebrugge. Gli artisti e gli architetti mettono in evidenza parti della città che sono rimaste nascoste per decenni o che recentemente hanno subito forti trasformazioni. Si pensi a piazza ‘t Zand (riprogettato nel 2018), alla costruzione del nuovo Bruges Meeting and Convention Centre (2021) o all’espansione del porto di Zeebrugge.

Un villaggio, un tempo sperduto in mezzo ai polder della costa belga, oggi è cresciuto fino a diventare il Port of Antwerp-Bruges, uno dei più grandi porti marittimi d’Europa.

Dodici nuove installazioni temporanee di arte e architettura si confrontano con questi luoghi. Mostrano nuovi usi, collegano i quartieri della città e riavvicinano le persone alla natura.

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I luoghi della Triennale di Bruges 2024

Hanno risposto alla chiamata Mona Hatoum, Ivan Argote, Mariana Castillo Deball, Ivan Morison, Adrien Tirtiaux, Sumayya Vally, gli studi Traumnovelle, Ossidiana, SO-IL, Shingo Masuda + Katsuhisa Otsubo, Noell/Rhode, Bangkok Project.

Tra i luoghi assegnati loro, una corte del XIII secolo nascosta nel cuore del centro storico, il giardino dell’ospedale psichiatrico Onzelievevrouw, il sito dell’ex monastero dei Frati Minori Cappuccini, l’antico Ospedale di San Giovanni, museo della medicina (ma anche custode della più grande collezione al mondo di opere di Hans Memling), riaperto alla fine del 2023 con un nuovo allestimento.

Nel perimetro dell’ospedale, tra i più antichi d’Europa, hanno lavorato su due distinti progetti lo studio Masuda + Otsubo, all’interno del frutteto, e l’artista francese Adrien Tirtiaux, che ha riscoperto il tracciato che nell’Ottocento collegava la struttura medievale con la vicina pensione Huize Minnewater.

Tra gli interventi più spettacolari, si attende l’inaugurazione della “quarta” torre del Bangkok Project Studio: una moderna torre campanaria in legno innalzata nell’area più trascurata del parco intitolato a re Alberto I, da interpretarsi in dialogo con le tre torri medievali di Bruges.

Altrettanto scenografica sarà l’architettura hi tech progettata dallo studio americano SO-IL, che si snoderà nel giardino dell’ex monastero dei Cappuccini, guidando i visitatori da una parte all’altra della città.

Le installazioni saranno allestite già durante il mese di febbraio, ma la programmazione della Triennale inizierà alla metà di aprile, tra talk, mostre, visite guidate, anche con la collaborazione dei musei e delle istituzioni culturali locali. 

Triennale di Bruges 2024,

Artisti e architetti partecipanti:

  • Iván Argote (Colombia) – Speelmansrei
  • Bangkok Project Studio (Tailandia) – di fronte al Parco di Re Alberto I all’altezza dell’Abbazia di Santa Godeleva
  • Mariana Castillo Deball (Messico) – parco Sebrechts
  • Mona Hatoum (Libano/Regno Unito) – giardino dell’ospedale psichiatrico PZ Onzelievevrouw, ingresso da Stationslaan
  • Ivan Morison (Regno Unito) – spiaggia Zeebrugge, largo Zeedijk 34
  • Norell/Rodhe (Svezia) – piazza in via Sint-Obrechtsstraat
  • Shingo Masuda + Katsuhisa Otsubo  Architects (Giappone) – parco dell’Ospedale di San Giovanni
  • SO-IL (Stati Uniti) – giardino del Convento dei Cappuccini, Hauwerstraat 3c-5
  • Studio Ossidiana (Paesi Bassi) – Corte Bladelin, Naaldenstraat 19
  • Adrien Tirtiaux (Belgio) – portineria a torretta in via Zonnekemeers e via Professor Dokter J. Sebrechtsstraat
  • Traumnovelle (Belgio) – cortile interno della Galleria coperta
  • Sumayya Vally (Sudafrica) – Minnewater (Lago dell’amore)


Rebel Garden

Con “Rebel Garden”, Musea Brugge presenta un’esposizione imperdibile nel quadro della Triennale di Bruges 2024.

Una mostra d’arte di particolare urgenza che prende in esame l’impatto dell’uomo sulla natura e le conseguenze sul nostro ambiente. L’esposizione sarà accessibile, come la Triennale di Bruges, dal 13 aprile al 1º settembre 2024.

Rebel Garden evade dalle mura dei musei tradizionali e conquista addirittura tre gallerie: il museo Groeninge, il museo Gruuthuse e il museo l’Ospedale di San Giovanni. Il tema centrale del “giardino”, simbolo di cura, creazione e resistenza, unisce tra loro i diversi luoghi. I giardini sono barometri locali dello stato del nostro pianeta: fanno parte del nostro ideale abitativo e allo stesso tempo sono il luogo in cui le conseguenze dei cambiamenti a livello ecologico diventano ancora più visibili. Si tratta pertanto del punto di partenza ideale per riesaminare il nostro complesso rapporto con la natura.

Arte antica e contemporanea

Questa ambiziosa esposizione affronta temi particolarmente attuali, come le conseguenze del riscaldamento climatico, la sesta estinzione di massa e l’attivismo climatico, la simbiosi dell’uomo con la natura e il rapporto tra l’artista e il giardino. Una selezione di opere d’arte della collezione di Musea Brugge introduce i temi e avvia il dibattito con alcuni pezzi e creazioni recenti.


Tra questi sarà possibile ammirare opere di Roger Raveel, Emile Claus e Otobong Nkanga, assieme ad altre di altissimo livello di più di cinquanta artisti contemporanei, come Guillaume Bijl, Christine Ödlund, Giuseppe Penone, Rose Wylie e Per Kristian Nygård, che, con la sua scultura per il cortile interno del museo Gruuthuse crea una delle vere attrazioni di Rebel Garden.

Triennale di Bruges 2024,