La metropolitana di Parigi storie dal sottosuolo
Dicono i francesi della loro capitale: “Paris est un gruyère” parlando della metropolitana di Parigi.
Indice
Infatti la città ha la stessa bella forma rotonda di questo formaggio, compatta in superficie e con sotto tanti buchi.
La metropolitana di Parigi: un’altra città
La città di Parigi nasconde, praticamente, nel suo sottosuolo un’altra città, grande quanto quella in superficie, con diversi livelli, luoghi pubblici e privati, corridoi misteriosi spariti persino dalle carte.
Il sottosuolo parigino ospita profonde cantine, catacombe e miniere, è ingombrato da tante cose che compongono il nostro quotidiano: fogne, circuiti elettrici e idrici.
E poi c’è lei, il mezzo di trasporto preferito dai parigini, la metropolitana.
I parigini costruirono la prima linea del 1900, per fare un figurone in occasione dell’Expo che quell’anno si teneva a Parigi. Oggi le linee sono 14, un dedalo di gallerie e corridoi che attraversano l’intera città.
La metropolitana di Parigi è di gran lunga il mezzo di trasporto preferito dai suoi abitanti, dai viaggiatori e da chi vi transita saltuariamente. Spostarsi attraverso è pratico e semplice, non sempre gradevole, ma siamo pur sempre sottoterra.
Le fermate più belle
- Arts et Métiers (linee 3 e 11, situata nel 3° arrondissement). Prende il nome dal Conservatoire national des Art et Métier che si trova nei pressi e a questo si ispira il decoro della banchina della linea 11. Le pareti sono rivestite in rame e l’arredamento riproduce l’interno di un sottomarino, con tanto di oblò alle pareti e ingranaggi sul soffitto.
- Bastille (linee 1, 5 e 8, situata al confine tra il 4°, l’11° e il 12° arrondissements). Le pareti della linea 1 sono decorate con immagini che raccontano le fasi cruciali della Rivoluzione Francese. Alla linea 5, in direzione Bobigny, invece, ci sono alcuni resti delle mura della prigione della Bastiglia, presa d’assalto il 14 luglio 1789: è l’inizio della Rivoluzione.
- Concorde (linee 1, 8 e 12, situata ai confini tra il 1° e l’8° arrondissements). Prende il nome dalla vicina Place de la Concorde. Il tunnel della linea 12 è decorato con piastrelle bianche sulle quali corre scritta a caratteri maiuscoli la Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen.
- Louvre – Rivoli (linea 1, situata nel 1° arrondissement). Qui trovate le copie di alcune opere d’arte esposte al Museo, una mappa storia dell’antico castello del Louvre e riproduzioni di antiche incisioni del palazzo. Come dire, una sorta di anticipazione prima della vera visita al museo più popolare del mondo.
- Cluny – La Sorbonne (linea 10, situata nel 5° arrondissement). Nei pressi dell’università della Sorbona, il soffitto della stazione è decorato coi mosaici di Jean Bazaine e reca le firme degli studenti celebri che hanno affollato i banchi dell’istituzione. Io ho scovato quelle di: Paul Verlaine, Arthur Rimbaud, Gay Lussac, George Sand, Gustave Courbet, Marie Curie, Blaise Pascal, François Rabelais, Robespierre e Saint Louis.
La metropolitana di Parigi non annuncia le fermate
Non è proprio il caso di distrarsi sulla metropolitana di Parigi, soprattutto se è la prima volta che vi recate in città.
Gli annunci nella metropolitana di Parigi non avvengono, nè in passato e nè oggi. Fattore veramente stranissimo.
Oltre a essere una curiosità su Parigi, pensiamo risulti molto utile da ricordare. Ciò significa difatti che una distrazione, un perdersi nei propri pensieri, un chiacchierare incontrollato potrebbe portarvi a perdere la vostra fermata.
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Le stazioni fantasma
Sapevate che lungo il percorso della metropolitana di Parigi esistono alcune stazioni fantasma ?
Non si tratta di luoghi infestati da presenze occulte, ma di fermate della metropolitana ormai in disuso e chiuse al pubblico.
In occasione dell’entrata della Francia nel secondo conflitto mondiale, i parigini chiusero le cosiddette stazioni fantasma nel 1939. Alcune di esse non sono mai state riaperte.
In virtù della partecipazione alla guerra di molti conduttori e lavoratori, la metropolitana funzionava in maniera ridotta e le stazioni poco utilizzate o troppo vicine alle stazioni limitrofe vennero chiuse.
Alcune di queste stazioni vennero ripristinate o riciclate, altre non vennero mai aperte e hanno acquisito l’appellativo di stazioni fantasma.
Si tratta delle stazioni Arsenal, Martin-Nalaud, Porte des Lilas, Saint Martin, Croix rouge et Champ-de-Mars che con il loro alone di mistero popolano l’immaginario collettivo dei pendolari parigini.
Le due stazioni della metro, Porte Molitor/Murat e Haxo, costruite in passato non sono mai state collegate con l’esterno. Queste stazioni non hanno mai visto un solo viaggiatore.
La metropolitana di Parigi e l’arte
Soltanto una città come Parigi poteva avere una fermata della metropolitana adibita esclusivamente a set cinematografico. Tra le varie stazioni fantasma, infatti, – in disuso o che sono state costruite e mai inaugurate – c’è Porte de Lilas-Cinéma.
È qui che furono girate alcune scene ambientate ad Abbesses di uno dei film più romanticamente rappresentativi di Parigi: Il favoloso mondo di Amélie.
Oltretutto il legame tra il cinema e le viscere di Parigi è storico. Lo troviamo già dai tempi di François Truffaut con L’ultimo metrò o del film corale Paris je t’aime.
Dal punto di vista artistico invece, le stazioni métro di Parigi non sono da meno. Celebri in tutto il mondo per lo stile Art Nouveau sono le edicole metalliche disegnate da Hector Guimard nel 1899. Le sue eleganti linee floreali dipinte in verde con dei piccoli lampioni laterali arancioni sono uno dei simboli più noti di Parigi.
Altre invece di epoca più contemporanea sono dei propri gioiellini d’arte come il kiosque des Noctambules che è l’ingresso della metro Palais Royal-Musée du Louvre in Place Colette. Questo straordinario ingresso è caratterizzato da una struttura composta da enormi perline colorate in vetro di Murano che pendono da un reticolato metallico.
E’ stato Jean-Michel Othonie ha realizzare l’opera nel 2000 in occasione del centenario dall’inaugurazione della stazione della metropolitana Palais Royal.
La metropolitana di Parigi nei libri
Il libro «Metronomo – La storia di Parigi al ritmo del metrò» di Lorànt Deutsch (edito da Ippocampo) ripercorre, dalla Lutetia Parisiorum fino ai giorni nostri, la storia di Parigi attraverso la sua metropolitana.
Ognuno dei 21 capitoli, uno per secolo, è dedicato ad una stazione, in un’accattivante passeggiata fra aneddoti, curiosità e dati storici.
Sapevate che gli ultimi Galli massacrati dai Romani riposano ancora sotto la Torre Eiffel? O che la Gioconda per arrivare al Louvre ha dovuto affrontare un viaggio a dir poco rocambolesco? Metronomo vi trasporterà attraverso le epoche nei segreti di Parigi e del suo popolo, sospesi fra la Storia di Francia e… leggende metropolitane.
Attore di teatro, cinema e televisione e grande appassionato di storia, Lorànt Deutsch presenta Parigi con lo stesso sguardo meravigliato con cui a quattordici anni vi si trasferì dalla provincia, quando attraverso i nomi delle stazioni del metrò cominciava appena a scoprirne le meraviglie.
Oltre la metropolitana di Parigi: storie dal sottosuolo
Tra i luoghi più misteriosi di Parigi non potevano di certo mancare le Catacombe. In pochi sanno che sotto la città, a 20 metri di profondità, si estende una gigantesca rete labirintica che riunisce le spoglie di milioni di parigini che vennero sepolti qui in seguito alla chiusura dei cimiteri parigini alla fine del XVIII secolo.
La serie TV “Berlino” prodotta da Netflix e uscita sul piccolo schermo da poco ne racconta qualche segreto.
Aperte al pubblico nel 1809, sin dalla loro creazione hanno suscitato una grande curiosità, tanto da ispirare registi e scrittori. Ne parla anche Victor Hugo nel suo romanzo Les Misérables.
Tante sono le storie e le leggende legate a questo luogo così macabro ed inquietante. Già la scritta all’ingresso con il versetto “Arrête! C’est ici l’empire de la mort”, la cui traduzione è “Fermati! Questo è il regno della morte”, non fa presagire nulla di buono.
Secondo una leggenda all’interno delle catacombe si aggira il fantasma di Philibert Aspairt, custode dell’ospedale Val de Grace, che si perse nei sotterranei nel 1793.
Un’altra storia invece dice che dopo la mezzanotte i muri inizino a parlare con la voce dei morti.
Alcune delle foto del post “La metropolitana di Parigi storie dal sottosuolo” sono di Unsplash