Storie di Milano: Zafferano Leprotto
A marzo 2023 Zafferano Leprotto, l’inconfondibile Leprotto bianco che si lecca i baffi, festeggia i suoi primi 60 anni.
Indice
La sua è una storia che comincia nel 1963 quando Mauro Bonetti e Sergio Mangini, in via Melchiorre Gioia 67 a Milano, avviano l’azienda.
Di gastronomia in gastronomia, di drogheria in drogheria e piccoli negozi, proponevano il loro prodotto certi della qualità superiore offerta e del successo che avrebbe avuto.
Fin dall’inizio l’ambizione coraggiosa dei due giovanissimi imprenditori – 23 e 27 anni – era quella di introdurre in un mercato con competitor affermati, lo zafferano con il livello qualitativo più alto che i consumatori avessero mai provato a un prezzo superiore rispetto agli altri, proprio per garantire la qualità superiore.
Non a caso, sulla prima bustina compariva il nome di SuperZafferano dell’Aquila. L’impresa era considerata folle sia dai commercianti che dai grossisti ma fu proprio il prodotto, con il suo sapore deciso e unico, a convincere sempre più i consumatori, e pian piano tutti iniziarono a cercarlo nelle botteghe e a volerlo in cucina.
La storia fino ad oggi
Ancora oggi a guidare l’azienda è l’attenzione in ogni fase della lavorazione per ottenere un risultato qualitativo altissimo: l’esclusivo laboratorio di analisi e ricerca interno all’azienda monitora con costanza tutte le fasi della lavorazione.
Gli esperti selezionano le migliori partite di zafferano, per avere materie prime di alta qualità.
Si passa poi alle tecniche di lavorazione che sono tra le più innovative sul mercato e al confezionamento, nello speciale incarto che garantisce un prodotto dal sapore deciso e dal profumo intenso e lo protegge da fonti di calore che potrebbero danneggiarlo.
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Zafferano Leprotto e la pubblicità
Fu dalla matita di Giancarlo Mangini, fratello di Sergio e noto bozzettista in quegli anni, che nacque, tra una serie di animali proposti, il simpatico disegno dell’intramontabile Leprotto, giocoso e vigoroso, che si lecca i baffi mentre una nuvoletta profumata, proveniente dal risotto, gli solletica il naso.
Anticipatori di tendenze e sempre attenti al territorio, sono del 1963 le prime iniziative promozionali in-store con i mitici palloncini rossi firmati Zafferano Leprotto che ancora oggi fanno capolino dagli stand nei supermercati.
È un Leprotto da sempre vicino al consumatore, sempre in vivace dialogo con le famiglie, attraverso claim giocosi in rima – fin dal primo cartello vetrina (1963), e mediante la produzione di materiali promozionali ed espositivi che negli anni sarebbero diventati veri oggetti da collezione, iconici e ricercatissimi da grandi e piccini.
Uno degli oggetti promozionali iconici è la prima latta per esporre e contenere le bustine di zafferano (1968) ed anche il primo espositore con la simpatica testa ondeggiante, curato nei dettagli e colorato a mano.
La qualità di Zafferano Leprotto
Già nel 1966, dopo solo 3 anni dall’inizio dell’avventura, Zafferano Leprotto conquista il primo posto sulla rivista QuattroSoldi: su una scala di 8 brand di zafferano è l’unico con la qualifica di “ottimo”.
A seguire, iniziano anche ad arrivare i primi riconoscimenti importanti: nel 1975 ottiene il premio qualità Ercole d’oro, che assegnò al prodotto la dicitura “qualificato ottimo”; a distanza di cinque anni, invece, il premio Mercurio d’Oro European Exchange Awards, riconoscimento che valorizza la capacità e l’impegno di un’azienda che contribuisce a formare l’identità di un Paese.
Con la fine degli anni ‘60, Zafferano Leprotto si avvicina anche al mondo dello sport e Sergio Mangini, appassionato di baseball, contribuisce al suo arrivo in Italia: sponsorizza la prima squadra italiana, maschile e femminile, personalizzando le divise con il logo del brand e sostiene il primo torneo di softball femminile a Parma nel 1977.
Il sapore deciso
A partire dagli anni ‘70 e per 20 anni, è protagonista nelle televisioni lombarde con il primo spot pubblicitario, segno di un’azienda ricettiva e attenta a cogliere i progressi nel mondo della comunicazione.
Gli anni ’80 sono anni di fermento creativo “Sapore Giallo” diventa il nuovo claim e sul retro compaiono le ricette; non solo Risotto alla Milanese ma Spaghetti alla Leprotto, Pollo in giallo e Sughetti alla Leprotto.
Nei primi anni ’90 ci sarà un’ulteriore revisione del claim, che è quello che ancora oggi compare sulle bustine, in “Sapore deciso” per sottolineare la sua caratteristica distintiva.
I gadget
I primi ricettari e i tantissimi gadget (dai vassoi ai frigo box, dalle shopper ai quaderni) sono realizzati negli anni ’90 e sono ancora oggi – omaggiati i consumatori.
È in queste occasioni che il Leprotto bianco, vivace e allegro come sempre, si diverte con travestimenti nuovi: dall’abito elegante che indossa nel 2013 per festeggiare i 50 anni dell’azienda, a costumi più originali come il contadino, l’esploratore, lo chef, il mago, il pittore, il pirata e il re (2020) per raccontare le caratteristiche dello Zafferano Leprotto.
Le collaborazioni
Negli anni 2000 prendono il via alcune collaborazioni con brand d’eccellenza con l’obiettivo di raccontare la versatilità del prodotto e l’attenzione al territorio.
Insieme a Guido Gobino, noto maître chocolatier, nel 2017 nasce una doppia versione di cremino Leprotto.
Con Rigoni di Asiago, nel 2019, vengono ideate tre marmellate Fiordifrutta dal gusto unico arricchite con lo Zafferano Leprotto Bio.
Nel 2021, con Mielizia, viene proposta una limited edition di mieli allo Zafferano Leprotto.
Ultima solo in ordine cronologico, è la collaborazione con Alice Balossi, protagonista a BakeOff Italia 8 e pastry blogger che ha inaugurato qualche mese fa a Milano la sua pasticceria anni ’50, La Baloss.
Per festeggiare il compleanno dell’amato Leprotto, ha creato un golosissimo biscotto, disponibile nella sua pasticceria e su www.cosaporto.it dal 20.03.23 al 10.04.23.
Le bustine
Un altro aspetto che certamente rende il Leprotto unico è la grammatura delle sue bustine. Dal 2016, nello speciale incarto di Zafferano Leprotto è contenuta polvere per 0,160 grammi: la più alta del mercato italiano.
Storie di Milano, lo Zafferano Leprotto arriva al MOMA
Nel 2019 Zafferano Leprotto fa un viaggio oltreoceano e diventa protagonista al MOMA Design Store. Qui viene esposta tra oggetti italiani iconici come prodotto d’eccellenza del Made in Italy.
Con il 2020, viene raggiunto un nuovo importante traguardo, risultato della continua ricerca nei laboratori dell’azienda: nasce Zafferano Leprotto BIO, risultato delle migliori coltivazioni di zafferano provenienti da agricoltura biologica, un percorso di eccellenza lungo tutta la filiera che garantisce sempre al consumatore uno zafferano gustoso, naturale e di qualità.
Insomma, ancora oggi, dopo tanti anni, Zafferano Leprotto dimostra di essere unico, sempre attento alle novità e alle tendenze ma soprattutto in grado di offrire ai suoi affezionati consumatori uno zafferano di qualità superiore, dal sapore deciso e inconfondibile realizzato con passione e esperienza da 60 anni.
“Di Leprotto ce n’è uno, tutti gli altri son nessuno!”