La mostra di Brassaï a Milano: “L’occhio di Parigi”
La mostra di Brassaï a Milano dal titolo evocativo “L’occhio di Parigi” è realizzata in collaborazione con l’Estate Brassaï e curata da Philippe Ribeyrolles.
Presenta, a Palazzo Reale, attraverso più di 200 stampe d’epoca, un approfondito e inedito sguardo sull’opera di Brassaï, con particolare attenzione alle famosissime immagini dedicate alla capitale francese e alla sua vita.
Chi Brassaï
Ungherese di nascita, ma parigino d’adozione, Brassaï è stato uno dei protagonisti della fotografia mondiale, definito dall’amico Henry Miller “l’occhio vivo” della fotografia.
In stretta relazione con artisti quali Picasso, Dalì e Matisse, e vicino al movimento surrealista, a partire dal 1924 fu partecipe del grande fermento culturale che investì Parigi in quegli anni.
Le sue fotografie dedicate alla vita della capitale – dai quartieri operai ai grandi monumenti simbolo, dalla moda ai ritratti degli amici artisti, fino ai graffiti e alla vita notturna – sono oggi immagini iconiche che nell’immaginario collettivo identificano immediatamente il volto di Parigi.
La mostra Brassaï a Milano
L’indagine fotografica di Brassaï si spinge oltre la semplice testimonianza del quotidiano. Si passa dai suoi scatti, soprattutto quelli notturni, emerge una visione soggettiva e personale dei tanti paesaggi e soggetti che vengono catturati dalla sua macchina fotografica.
Tutti rigorosamente in bianco e nero, con un’attenzione particolare posta sul contrasto tra luci e ombre, i suoi lavori raccontano le molte sfaccettature di un’umanità variegata, talvolta esibita e talvolta sotterranea che costituisce il volto sociale della metropoli oltre il velo del sondabile più immediato.
L’occhio di Parigi eccezionale è il fatto che sono esposte le stampe d’epoca stampate dal fotografo stesso, nel 95 per cento delle oltre 200 immagini esposte. Nell’attuale epoca digitale, si apprezza la fotografia nella sua materialità, osserva Silvia Paoli, conservatrice responsabile del Civico Archivio Fotografico di Milano.
Dettagli eccezionali
Philippe Ribeyrolles racconta che Brassai aveva un’immensa cultura, che si rivelava nel suo approccio alla fotografia. La prima fotografia nella mostraè del 1929, cinque anni dopo l’arrivo dell’artista a Parigi. La “passeggiata per Parigi” attraversa la Ville Lumière di giorno e di notte, i quartieri operai e quelli della moda, la vita quotidiana per strada e i bordelli. Inquadra i grandi monumenti e i graffiti sui muri, i nottambuli, la nebbia, i caffè, gli anziani, le coppie, i bambini.
Vicino al movimento surrealista, il fotografo ungherese di Parigi guarda tutto. Aggiunge Ribeyrolles: “Vous allez visiter Paris e non solo, anche altri luoghi oltre a vedere ritratti di molti artisti che sono stati suoi amici, noti e meno noti”.
Gli amici del fotografo
L’esposizione “Brassai. L’occhio di Parigi”è uno spazio emozionante e coinvolgente dedicato ai ritratti di artisti (non solo).
Da Samuel Beckett a Eugène Ionesco, da Henri Miller a Jean Cocteau, da Alberto Giacometti a George Braque, da Jacques Prevert a Salvador Dalì. E ancora, Fernand Léger, Henri Matisse, Colette che, come si legge in una didascalia nella mostra, “si scompigliava volutamente i capelli perché non voleva mostrare la fronte. ‘Il viso femminile ha bisogno di chiome, diceva”.
Brassai ritraeva ugualmente i grandi artisti e le persone comuni alle quali dava voce.
A volte le rendeva celebri come nel caso di “La Mome Bijou”, in una fotografia al Bar de la Lune di Montmartre, colta casualmente e mai ritrovata nonostante le ricerche dell’autore.
Di Brassai, Philippe Ribeyrolles, che con lui ha condiviso lunghi periodi della vita trascorrendo le vacanze sulle alture di Nizza, dice che era fotografo, artista, scultore, pittore, regista, scrittore, giornalista e disegnatore.
Di lui l’amico Pablo Picasso, dopo aver visto i suoi disegni nel 1939, ebbe a dire “Tu sei un disegnatore nato. Hai a disposizione una miniera d’oro e perdi tempo a sfruttare una miniera di sale!” come si legge in una didascalia presente nella sede espositiva.
Perché visitare la mostra Brassaï a Milano ?
La visita alla mostra di Brassaï a Milano:
da un lato vi permetterà di conoscere da vicino la vita e i capolavori di un grandissimo fotografo
e dall’altra vi trasporterà in un viaggio in una Parigi di altri tempi, caratterizzata da un grande fermento culturale.