È stata voluta dalla famiglia Pirelli e del Gruppo, con l’obiettivo di preservare e diffondere la conoscenza del patrimonio culturale, storico e sociale dell’impresa dalla sua costituzione fino ad oggi.
Il suo Archivio Storico, infatti, è costituito dalla documentazione prodotta dalla società dal 1872 ad oggi, da una libreria tecnico-scientifica di oltre 20.000 volumi, circa 800.000 immagini fotografiche, disegni, manifesti e disegni originali, più oltre 500 audiovisivi, dagli archivi privati di Alberto Pirelli e Leopoldo Pirelli con carte prodotte durante il suo lavoro come Presidente del Gruppo.
“Adess ghe capissaremm on quaicoss: andemm a guardagh denter”
È il motto in dialetto milanese dell’ingegnere Luigi Emanueli (1883-1959), inventore per Pirelli del cavo a olio fluido e del celebre pneumatico Cinturato: un riferimento alla concretezza e all’attitudine alla ricerca che da sempre caratterizzano la cultura del Gruppo, e alla duplice natura dell’azienda, multinazionale e locale insieme, grazie al forte radicamento nella città di Milano.
La visita alla Fondazione Pirelli
Due chilometri e mezzo di scaffalature contenenti documenti d’epoca, dall’atto di costituzione della società alle riviste aziendali. Migliaia di fotografie capaci di testimoniare la vita nello stabilimento, gli eventi organizzati e le campagne pubblicitarie e di comunicazione prodotte.
Un corpus di materiali capace di far tremare il cuore a qualunque ricercatore, che sia un rodato storico dell’industria, un giovane tesista o un appassionato della storia di Milano come me.
Fino a qualche tempo fa, per mettere le mani su questa meraviglia occorreva prendere contatti e girare per le diverse sedi del gruppo. Con l’apertura alla cittadinanza dell’archivio, le cose si sono enormemente semplificate: in viale Sarca trovate tutto.
Anche in assenza di motivi lavorativi o di studio, un pomeriggio in queste sale è consigliato lo stesso, non fosse altro che per il piacere di godersi la compagnia di giganti come Renato Guttuso, Alberto Moravia, Bob Noorda e Gabriele Basilico. Ma la lista di artisti e intellettuali coinvolti nelle attività della Pirelli potrebbe andare avanti per ore.
Nell’Archivio un ruolo centrale è rivestito dalla sezione dedicata alla comunicazione visiva: fotografie, disegni e manifesti, audiovisivi, house organ e riviste aziendali tra tra cui la celebre Rivista Pirelli.
Altri spazi
La Fondazione conserva anche una Biblioteca tecnico-scientifica di oltre 16.000 volumi e una sua biblioteca istituzionale di circa 2.000 libri. A conferma del valore che l’Archivio Pirelli riveste per la comunità, la Soprintendenza Archivistica ne ha proclamato l’interesse storico fin dal 1972, ponendolo sotto la propria tutela.
Poco distante dalla Fondazione Pirelli sorge la storica palazzina che ha dato il nome a tutto il quartiere: la “Bicocca degli Arcimboldi”, residenza di campagna della famiglia Arcimboldi, tipica architettura del Quattrocento lombardo decorata al suo interno con un ciclo di affreschi.
I valori della Fondazione Pirelli
La Cultura d’Impresa di Pirelli è promossa e valorizzata dalla Fondazione attraverso mostre, progetti editoriali, tour guidati, attività di ricerca a supporto delle direzioni aziendali, di professionisti e studenti, e investendo in modo costante sul potenziamento degli strumenti di comunicazione e archiviazione digitale.
La Fondazione opera anche in campo formativo con percorsi rivolti alle scuole e agli atenei, con lo scopo di far conoscere anche ai più giovani il mondo della produzione e del lavoro e avvicinarli ai valori di Pirelli.
Compie opere di promozione della Cultura d’Impresa di Pirelli attraverso diverse iniziative. Organizza mostre e visite guidate all’Headquarters aziendale, convegni e attività di mediazione culturale, coinvolgendo sia i vari settori aziendali, sia professionisti, professori e studenti di scuole e università.
Ha sviluppato progetti speciali, come “Il Canto della Fabbrica”, di una composizione musicale ispirata ai ritmi della fabbrica digitale, commissionata al violinista Francesco Fiore ed eseguita, per la prima volta, nel settembre del 2017 dall’Orchestra da Camera Italiana diretta dal Maestro Salvatore Accardo nel Reparto Confezioni del Polo Industriale Pirelli di Settimo Torinese, il centro di produzione più innovativo del Gruppo.
Come organizzare la visita alla Fondazione Pirelli
La visita alla Fondazione Pirelli è possibile solo su appuntamento o partecipando a visite guidata organizzate in periodi speciali dell’anno come le Giornate del Fai o la settimana di Museo City, come è successo a me a Marzo 2024.
Due sono gli ambienti visitabili.
Prima si entra negli archivi storici con quadri, fotografia e materiali egregiamente illustrati dal personale della Fondazione.
Poi si sale al piano superiore dove c’è un ambiente museale dove viene illustrato il rapporto stringente tra la Pirelli e la città di Milano e dove sono esposti oggetti iconici legati al marchio come giocattoli, borse dell’acqua calda e le scarpe rosse con il tacco indossate da Carl Lewis per la fortunata campagna pubblicitaria “Power is nothing without control“
I luoghi di passaggio come scale e corridoi sono allestiti con proiezioni video, bozzetti, frasi ad effetto legati al mondo Pirelli.
La visita di un’oretta è veramente suggestiva e mostra un lato affascinante della storia Pirelli e della città di Milano.
Poco distante dalla Fondazione Pirelli si trova l’Hangar Bicocca.
Fondato nel 2004, Pirelli HangarBicocca è oggi un’istituzione di riferimento per la comunità dell’arte internazionale, per i cittadini e per il territorio.
Realtà museale totalmente gratuita, accessibile e aperta, è un luogo di sperimentazione, ricerca e divulgazione in cui l’arte è lo spunto di riflessione sui temi più attuali della cultura e della società contemporanea.
Le attività, rivolte a un’audience ampia ed eterogenea, comprendono un calendario di importanti mostre personali di artisti italiani e internazionali.
Ospitato in un edificio ex industriale, un tempo sede di una fabbrica per la costruzione di locomotive, Pirelli HangarBicocca ha una superficie di 15.000 metri quadrati ed è uno degli spazi espositivi a sviluppo orizzontale più ampi d’Europa.
L’area espositiva comprende gli spazi di Shed e Navate, dedicati a ospitare mostre temporanee, e l’opera permanente di Anselm Kiefer, I Sette Palazzi Celesti 2004-2015, monumentale installazione costituita da sette torri in cemento armato divenuta una delle opere più iconiche della città di Milano.
L’esperienza proposta nel post “Come visitare la Fondazione Pirelli” è stata possibile tramite MUSEO CITY