Scopriamo perchè in questa giornata, a Milano, si mangia il panettone.
Una ricorrenza “scaccia-malanni”.
Ecco tutte le tradizioni e le ricette legate a questa ricorrenza.
Chi è San Biagio ?
Biagio di Sebaste, noto come san Biagio (III secolo – Sebaste, 316), è stato un vescovo cattolico e santo armeno. Vissuto tra il III e il IV secolo a Sebaste in Armenia (Asia Minore) è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
Era medico e venne nominato vescovo della sua città. A causa della sua fede venne imprigionato dai Romani, durante il processo rifiutò di rinnegare la fede cristiana; per punizione fu straziato con i pettini di ferro, che si usano per cardare la lana. Morì decapitato.
Perchè si mangia il panettone a San Biagio a Milano?
A Milano per festeggiare san Biagio si mangia insieme alla famiglia ciò che è rimasto del panettone raffermo natalizio, appositamente conservato. Per la tradizione meneghina si tratta di un gesto propiziatorio contro i mali della gola e raffreddore. Basti pensare al celebre detto in dialetto milanese:
“San Bias el benediss la gola e el nas”.
In questo giorno non è difficile trovare venduti a prezzi vantaggiosi i cosiddetti panettoni di san Biagio, gli ultimi rimasti dal periodo natalizio.
Leggenda del Panettone
L’usanza che il 3 febbraio, oltre alla benedizione della gola, a Milano si mangi il “panettone di san Biagio”, nasce da una vecchia leggenda popolare, che racconta di una donna che, appena prima di Natale, si recò da un certo Frate Desiderio per fare benedire il panettone che lei aveva preparato per la sua famiglia. Il frate, molto occupato, rispose alla donna di lasciargli il dolce per qualche giorno per poi passare a ritirarlo: si occuperà di benedirlo non appena troverà un secondo di tempo. Passato il periodo di Natale, Desiderio rivide il panettone nella canonica: si era dimenticato di benedirlo. Essendo ormai secco, il frate pensò che anche la donna si fosse dimenticata e quindi se lo mangiò nei giorni successivi, per non rischiare di doverlo buttare.
Pezzo dopo pezzo, dopo qualche giorno rimase il solo involucro vuoto. Il 3 febbraio, la donna però si ripresentò per avere indietro il suo panettone benedetto. Frate Desiderio, in canonica, scoprì con sua grande sorpresa che la carta era ancora gonfia, piena di un panettone grosso il doppio di quello che gli era stato lasciato.
Il miracolo era accaduto il giorno di San Biagio.
Da allora si usa consumare un panettone di San Biagio proprio il 3 febbraio.
Una guglia sul Duomo
Il nome di San Biagio è legato in particolar modo alla città di Milano. In onore del santo vi è anche una sua statua posizionata su una guglia del Duomo di Milano: si trova al primo ordine del camminamento Nord della Cattedrale (verso Corso Vittorio Emanuele)
Dolci con il panettone
Il panettone per tradizione è il dolce che va mangiato dopo i pranzi di Natale e Santo Stefano. O come abbiamo scoperto oggi, a Milano, anche per San Biagio.
Se vi avanza del panettone e non ne potete più di mangiarne a fine pasto,o a colazione, allora potete “riciclarlo” e usarlo per creare nuove irresistibili ricette.
Io ho scelto, quella pratica, veloce e invitante di Chiara Passion, ovvero la torta al panettone.
Vi lascio qui sotto la ricetta realizzata direttamente da Chiara.