Margaret Bourke-White. Prima, donna.
Margaret Bourke-White è una delle figure più rappresentative ed emblematiche del fotogiornalismo. Pioniera dell’informazione e dell’immagine, ha esplorato ogni aspetto della fotografia; dalle prime immagini dedicate al mondo dell’industria e ai progetti corporate, fino ai grandi reportage per le testate più importanti come Fortune e Life; dalle cronache visive del secondo conflitto mondiale, ai celebri ritratti di Stalin prima e poi di Gandhi; dal Sud Africa dell’apartheid, all’America dei conflitti razziali, fino al brivido delle visioni aeree del continente americano.
Indice
Oggi, in questa ricorrenza dell’8 Marzo, non potevo che raccontare questa preziosa storia che va oltre il femminismo e la “lotta” di genere.
Margaret Bourke-White
Prima donna-soldato della storia, prima ad avere il permesso di scattare foto nell’URSS, prima donna inviata della rivista Life.
Margaret Bourke-White non è stata solo una grande artista, ma anche una figura di primo piano nell’emancipazione femminile.
Artista poliedrica e viaggiatrice, Margaret vedrà consacrato il proprio talento fotografico quando la rivista Life utilizzò in copertina uno dei suoi scatti; era il 1936 e da allora la carriera della Bourke-White registrò innumerevoli successi, confermandosi soprattutto come ottima fotografa inviata di guerra.
Attraverso i suoi scatti presenti in mostra si possono rivivere attimi della storia che spaziano dalla Seconda Guerra Mondiale:
- dal ritratto di Stalin ai bombardamenti americani fino alla presa di Mosca
- dalla Guerra di Corea fino a Gandhi, dalle foto nell’Artico fino alle rivolte in Sud Africa.
Fermamente convinta che lo scatto fotografico potesse restituire l’oggettività del mondo e veicolare la democrazia in quanto linguaggio universale, Margaret Bourke-White seppe elaborare uno stile fotografico nuovo ed estremamente originale.
Le sue fonti di ispirazioni
Così come i suoi scatti del primo Novecento risentono delle sperimentazioni cubiste di Picasso, gli scatti degli anni Venti rivelano la conoscenza con il cinema espressionista e delle successive sperimentazioni teatrali.
Invece le fotografie aeree degli anni Sessanta, ibridate con un’intonazione romantica, permettono di respirare nei suo scatti non solo l’oggettività storica, ma anche l’emozione e la commozione del momento.
La Mostra “Prima, donna.”
La mostra raccoglie, in una selezione del tutto inedita, le più straordinarie immagini realizzate da Margaret Bourke-White nel corso della sua lunga carriera.
Accanto alle fotografie, una serie di documenti e immagini personali, video e testi autobiografici, raccontano la personalità di un’importante fotografa, una grande donna, la sua visione e la sua vita controcorrente.
Sarà possibile ammirare oltre 100 immagini, provenienti dall’archivio Life di New York e divise in 11 gruppi tematici che, in una visione cronologica, rintracciano il filo del percorso esistenziale di Margaret Bourke-White e mostrano la sua capacità visionaria e insieme narrativa, in grado di comporre “storie” fotografiche dense e folgoranti.
Le 11 sezioni:
- “L’incanto delle acciaierie” mostra i primi lavori industriali di Margaret, da quando nel 1928 apre un suo studio fotografico a Cleveland;
- la sezione “Conca di polvere” documenta il lavoro sociale realizzato dalla fotografa negli anni della Grande depressione nel sud degli USA;
- “LIFE” si concentra sulla lunga collaborazione di Bourke-White con la leggendaria rivista americana. Per “LIFE” Bourke-White realizzerà la copertina e i reportage del primo numero e tanti altri ancora lungo tutta la sua vita;
- “Sguardi sulla Russia” inquadra il periodo in cui Margaret Bourke-White documentò le fasi del piano quinquennale in Unione sovietica fino ad arrivare a realizzare anni dopo – quando già era scoppiata la Seconda guerra mondiale – il ritratto di Stalin in esclusiva per LIFE;
- la sezione “Sul fronte dimenticato” documenta gli anni della guerra, quando per lei fu disegnata la prima divisa militare per una donna corrispondente di guerra. Sono gli anni in cui Bourke-White, al seguito dell’esercito USA sarà in nord Africa, Italia e Germania;
- la sezione “Nei campi” testimonia l’orrore al momento della liberazione del campo di concentramento di Buchenwald (1945) quando, come ha dichiarato la fotografa, “per lavorare dovevo coprire la mia anima con un velo”;
- “L’India” raccoglie il lungo reportage compiuto dalla fotografa al momento dell’indipendenza dell’India e della sua separazione con il Pakistan. Tra le altre immagini, in mostra anche il celebre ritratto del Mahatma intento a filare all’arcolaio;
- “Sud Africa” è la documentazione del grande paese africano durante l’Apartheid;
- “Voci del sud bianco” è il lavoro a colori del 1956 dedicato al tema del segregazionismo del sud degli USA in un paese in trasformazione;
- “In alto e a casa” raccoglie alcune tra le più significative immagini aeree realizzate dalla fotografa nel corso della sua vita;
- Il percorso termina con “La mia misteriosa malattia”, una serie di immagini che documentano la sua ultima, strenua lotta, quello contro il morbo di Parkinson di cui manifesta i primi sintomi nel 1952 e contro cui combatterà con determinazione. In questo caso, è lei il soggetto del reportage, realizzato dal collega Alfred Eisenstaedt che ne testimonia la forza, la determinazione ma anche la fragilità.
“I talenti delle donne”
L’esposizione rientra ne “I talenti delle donne”, un palinsesto promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano dedicato all’universo delle donne; “I talenti delle donne” intende far conoscere al grande pubblico quanto, nel passato e nel presente – spesso in condizioni non favorevoli – le donne siano state e siano artefici di espressività artistiche originali e, insieme, di istanze sociali di mutamento.
Si vuole rendere visibili i contributi che le donne nel corso del tempo hanno offerto e offrono in tutte le aree della vita collettiva, a partire da quella culturale ma anche in ambito scientifico e imprenditoriale, al progresso dell’umanità.
L’obiettivo è non solo produrre nuovi livelli di consapevolezza sul ruolo delle figure femminili nella vita sociale ma anche aiutare concretamente a perseguire quel principio di equità e di pari opportunità che, dalla nostra Costituzione, deve potersi trasferire nelle rappresentazioni e culture quotidiane.
Emozioni fotografiche
La mostra di Margaret Bourke-White a Milano è una accurata selezione di fotografie che hanno fatto epoca.
Le foto di Margaret Bourke-White sono vere, reali e crude tanto che spesso provocano un senso di repulso, fatica e dalla cui emozione ci si può sentire coinvolti.
Soprattutto perchè sono tutti frammenti di storia estremamente asciutti, completi e vividi, che restituiscono un’efficacissima sequenza visiva di ciò che è accaduto nel secolo scorso e che ancora condiziona il nostro presente.
Mostra da non perdere come tributo alla grande donna che è stata Margaret Bourke-White, alla sua professione, alla sua arte e la sua vita donate al tempo che le è stato dato di vivere, compreso quello della malattia.
Informazioni utili
Dal 25 Settembre 2020 al 02 Giugno 2021
MILANO
LUOGO: Palazzo Reale – Milano
INDIRIZZO: piazza Duomo 12
ORARI: 09:30 – 19:30, Gio: 09:30 – 22:30. Lunedì chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
CURATORI: Alessandra Mauro
ENTI PROMOTORI:
- Comune di Milano-Cultura
- Palazzo Reale
- Contrasto
COSTO DEL BIGLIETTO: Intero € 14 Ridotto € 12 Abbonamento Musei Lombardia € 10
SITO UFFICIALE:http://www.palazzorealemilano.it