Chinatown di Milano. A spasso per via Paolo Sarpi
Dopo la pedonalizzazione di via Sarpi, la nascita di negozi al dettaglio di pregio, la valorizzazione delle botteghe storiche e l’offerta di street food la Chinatown di Milano è un quartiere molto vivo e piacevole.
Indice
Negli anni le tensioni sono state mitigate, i conflitti sono stati appiattiti e si sono create le basi per un melting-pot di culture diverse.
Così la Chinatown di Milano costituisce la caratteristica di oggi, ovvero l’esempio di una buona e salda integrazione che stupisce abitanti e viaggiatori.
Chinatown di Milano
Il quartiere si sviluppa in lunghezza, manco a dirlo, come fosse un dragone cinese, con delle viuzze più piccole che si aprono lungo i lati.
Via Paolo Sarpi è raggiungibile da Brera, dal Cimitero Monumentale e da Corso Como.
Noto evento della zona è il capodanno cinese che ogni anno si festeggia lungo la via con gli addobbi tipici cinesi attirando gente da ogni dove e nazionalità. E speriamo l’anno prossimo di poterlo rifesteggiare assieme.
In questo 2021 così dimesso non ci sono stati festeggiamenti, ma è stato accolto con speranza e determinazione l’anno del Bufalo.
Anno del bufalo
Il festeggiato del 2021 per il Capodanno cinese è il bufalo che rappresenta la prosperità ottenuta con il lavoro e l’impegno. È animale resiliente e così viene interpretato come segno di buon auspicio per il futuro.
Quello che sta per arrivare è quindi un anno dedito alla pazienza ma anche forte ed in grado di puntare dritto agli obiettivi. Un anno che se ben vissuto può portare a crescere sia come persone che nella propria vita, andando così incontro ad un futuro il più simile possibile a quello desiderato.
Secondo la leggenda l’origine dell’oroscopo cinese è una gara tra animali per diventare le guardie personali del celestiale Imperatore di Giada che cercava accompagnatori per l’aldilà ormai giunto alla fine della sua vita.
Il vincitore fu il topo che si fece trasportare dal bufalo e gli saltò davanti appena arrivato al traguardo.
Come è nata la Chinatown di Milano
Un tempo era il “borgo degli ortolani” e luogo deputato alla produzione di sete, passato ad essere quartiere etnico. Oggi è una delle zone più vive e più in mutamento della città.
La comunità cinese infatti ha iniziato a insediarsi a Milano a partire dal 1920, ma è negli anni Ottanta che l’immigrazione è diventata più intensa, con lo spostamento di intere famiglie invece che uomini soli. La maggior parte dei cittadini cinesi che si è stabilita nella Chinatown di Milano proveniva dalla regione dello Zhejiang.
I cittadini cinesi dello Zhejiang inizialmente si erano specializzati nelle attività di produzione e commercio all’ingrosso di abbigliamento e pelletteria, e solo dalla fine degli anni Novanta l’area di via Paolo Sarpi si è popolata con altri negozi.
Oggi la Chinatown di Milano ospita supermercati, librerie, erboristerie, negozi di telefonia, agenzie viaggi, profumerie, parrucchieri e ristoranti pensati per una clientela cinese e non solo.
Una città nella città
Un mondo a sé nel cuore della città.
Dove convivono botteghe storiche, nuovi locali, vapori di ravioli e bao, profumi di anatra all’arancia, novità gastronomiche e vecchie bottiglierie.
E’ qui dove si ritrovano sempre più i giovani in una sorta di viaggio spazio temporale cino-milanese e dove voglio portare anche voi che siete viaggiatori e abitanti tra i più curiosi.
Cosa vedere
Una passeggiata nel quartiere cinese è di per sé suggestiva, per l’atmosfera particolare del luogo. I tanti negozi della Chinatown di Milano sono una delle mete più ambite per lo shopping a Milano, dove potete fare veri affari.
La Chinatown di Milano va veramente visitata dal basso verso l’alto perdendosi in scritte in cinese, annunci di ogni tipo, volti impastati di mille culture orientali e architetture che ricordano la vecchia Milano con “tocchi” liberty che nessuno si aspetta.
Vi consiglio anche di fare un giro all’Oriental Mall, centro commerciale a cinque piani in cui potete acquistare spezie, matcha, alghe, tofu e tutti i prodotti tipici, e da Kathay Food, il più grande supermarket etnico d’Italia, dove si trovano ceramiche e arredi casa orientaleggianti. Senza dimenticare Chineat dove comprare i tanti ingredienti cinesi, ma anche giapponesi, coreani e thailandesi, presenti sugli scaffali per sperimentare le ricette orientali a casa.
Tra le botteghe storiche invece non possiamo dimenticare le “Cantine Isola” bottigliere eccellente dove è possibile anche fare l’aperitivo, “Macelleria Sirtori” eccellenza territoriale che ha un legame stretto con il quartiere e “Cappelleria Melegari” dove comprare un intramontabile Borsalino.
Cosa mangiare
Non potete lasciare Paolo Sarpi a Milano senza aver mangiato qualcosa, dal dolce al salato, secondo i vostri gusti:
- un rinfrescante bubble tea, si tratta di una bevanda (solitamente tea o bibite al gusto frutta) con palline di tapioca o di gelatine alla frutta. Da gustare presso Chateau Dufan, proprio all’inizio di Chinatown.
- Dolci della Pasticceria Martesana. Altro esempio di integrazione tra la storia di Milano e la realtà cinese. Una pausa gustosa qui non deve mai mancare.
- ravioli cinesi, dal ripieno di carne di maiale o di manzo o alle verdure. Super consigliato lo street food di Ravioleria Sarpi i cui prodotti sono considerati a km zero, visto che gli ingredienti sono tutti comprati nelle botteghe vicine a partire dalla storica macelleria che ha sede proprio di fianco.
- panini baoZi, panini ripieni cotti al vapore. Imperdibili quelli con il ripieno di carne di maiale, verdure e funghi e fagioli rossi (questa versione è dolce). Uno più buono dell’altro.
- Recente apertura dedicata allo street food, nello specifico ravioli e Guo Kui ( da cui il nome del locale), in Via Canonica altezza Via Moscati. Guo Kui è una specie di focaccia, croccante e sottile farcita con carne e verdura. Viene preparata e cotta al momento in un forno cilindrico con serpentina elettrica.
- OttO invece offre uno degli aperitivi più interessanti e particolari di tutta Milano.
Jhonny l’aggiustatutto
Mi è capitato di portare l’iPhone, con il vetro in frantumi, fino a Carugate o a Rozzano, e sentirmi dire che non c’era niente da fare. Invece a Chinatown c’è la soluzione vicina per tutti e veramente per tutte le tasche.
Tra i più famosi ‘aggiustatutto’ di Paolo Sarpi dovete cercare Johnny, che in un’ora o anche meno promette di rimettere in sesto i nostri smartphone distrutti con qualche decina di euro.
Dove? Via Giordano Bruno 20. Un indirizzo che non può più essere dimenticato.
BONUS – Giallo a Milano
Ai più curiosi segnaliamo “Giallo a Milano”, il docu-film di Sergio Basso che approfondisce la conoscenza della comunità cinese a Milano e, quindi, del quartiere Sarpi.
Il documentario racconta la storia di una delle più antiche Chinatown d’Europa, quella milanese. Attraverso immagini e filmati d’epoca alternati ai racconti di venti cinesi residenti nel capoluogo lombardo, viene fotografata la loro comunità con particolare attenzione alle difficoltà quotidiane, ai loro sogni, e al rapporto con la tradizione.