Domani, 2 novembre debutta, al teatro Out Off di Milano, in prima nazionale “Le serve” di Jean Genet con la regia di Andrea Piazza, in scena Monica Bonomi, Giulia Amato, Maria Canal.
L’Out Off nasce nel 1976 nella storica cantina di viale Montesanto e a fondarlo fu Mino Bertoldo che tuttora lo dirige con Lorenzo Loris, regista e Roberto Traverso drammaturgo e responsabile della comunicazione.
Fu il primo spazio underground milanese dove le mostre si alternavano alle serate di musica e alle performance teatrali.
Dal 2004 ha sede in via Mac Mahon, una sala da 200 posti moderna e accogliente frutto di una ricerca estetica e funzionale e di una precisa concezione artistica dello spazio teatrale.
Nel 2007 il teatro ha ricevuto dal Comune di Milano l’Ambrogino d’oro per la sua attività trentennale, nel 2008 è stato riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Teatro Stabile di Innovazione.
Regista di riferimento dell’attività produttiva è Lorenzo Loris uno tra i registi più apprezzati della sua generazione.
“Out Off, (fuori, anzi, più fuori) significava per noi allora, e continua a voler dire ancora di più oggi, stare in disparte, evitare di inseguire il facile consenso, stare esclusivamente dalla parte degli artisti per conoscere, capire e interpretare meglio il presente.”
Così definisce sinteticamente, il direttore artistico e fondatore Mino Bertoldo il significato di quella doppia negazione (Out Off) e di quel simbolo, la X, divenuti per tutti un simbolo del nuovo teatro.
La storia di “Le Serve”
Claire e Solange sono due cameriere modello al servizio di una ricca Madame, ma ogni volta che la donna esce di casa le due ragazze iniziano a giocare alla serva e alla padrona.
Un giorno, però, il gioco non si interrompe e inizia a sovrapporsi alla realtà, sovvertendola.
Tre donne in scena, due serve e una padrona, in apparenza.
Tre persone prigioniere dei limiti che esse stesse e la società hanno contribuito a creare. Ispirata a un sanguinario fatto di cronaca, la favola nera di Jean Genet ci parla con una forza senza pari in questo periodo che ha visto ognuno di noi sacrificare parte della propria libertà per il bene comune e che ora vede i membri più deboli ed esposti della società guardare in un futuro pieno di incertezze.
Il nuovo allestimento del Teatro Out Off vuole entrare all’interno dei tre personaggi, per dare corpo e voce alle gabbie che li tengono prigionieri: la domanda oggi non è più se siamo costretti in delle prigioni invisibili, ma se abbiamo il coraggio di superarle.
Per citare Janis Joplin, “It’s hard to be free”: in quanti modi ci neghiamo la libertà?
Le Musiche
Lo spettacolo vedrà impegnati nella composizione delle musiche di scena gli allievi di Alessandro Ponti dell’IRMus (istituto di ricerca musicale) della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado.
Questa nuova produzione del Teatro Out Off sarà un’occasione importante per continuare il rapporto di collaborazione con la C.S. Paolo Grassi con cui è stato realizzato nel 2018 e 2019 “Nuovi Incroci” la rassegna di spettacoli diretti da giovani registi del secondo anno del corso di regia, su testi di autori europei contemporanei emersi dal progetto FabulaMundi.
Proprio in questo contesto è stato individuato il regista Andrea Piazza che aveva presentato “Non rimpiango nulla” del rumeno Székely Csaba.
Il Bistrot del Teatro
Nel Bistrot del Teatro, accessibile dal foyer dell’Out Off, si respira un clima informale da “dietro le quinte”.
Nel locale puoi trovare un buon bicchiere di vino o un cocktail con un piattino degustazione prima dello spettacolo dalle 18:30.
Ed in occasione dello spettacolo “Le Serve” riserverà al pubblico delle soprese sorprendenti. Motivo in più per recarsi a teatro.
Vi sarà la promozione Cocktail + Biglietto al costo di 15 euro.
Il locale è dotato di un piccolo palco per presentazioni, spettacoli e musica dal vivo.